«Istria Nobilissima» 2010 «esilia» Antonio Borme - Edit
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8 storia e ricerca<br />
Anno VI / n. 49 del 3 aprile <strong>2010</strong><br />
“LA VOCE DEL POPOLO” - Caporedattore responsabile: Errol Superina<br />
IN PIÙ Supplementi a cura di Errol Superina<br />
Progetto editoriale di Silvio Forza / Art director: Daria Vlahov Horvat<br />
edizione: STORIA E RICERCA<br />
Redattore esecutivo: Ilaria Rocchi / Impaginazione: Denis Host-Silvani<br />
Collaboratori: Daniela Jugo Superina, Kristjan Knez, Marco Grilli<br />
Foto: Marco Grilli, Kristjan Knez, archivio e internet<br />
La pubblicazione del presente supplemento, sostenuta dall’Unione Italiana di Fiume / Capodistria e dall’Università Popolare di Trieste,<br />
viene supportata dal Governo italiano all’interno del progetto EDITPIÙ in esecuzione della Convenzione MAE-UPT N° 1868<br />
del 22 dicembre 2008, Contratto 248a del 18/10/2006 con Novazione oggettiva del 7 luglio 2009<br />
Sabato, 3 aprile <strong>2010</strong><br />
SCHEGGE Il premier voleva scrivere una biografi a dell’Eroe dei Due Mondi<br />
Garibaldi maestro di Winston Churchill<br />
Inventò la guerra moderna e ispirò i britannici nei confl itti del ’900<br />
Winston Churchill aveva<br />
progettato di scrivere<br />
una biografi a di Giuseppe<br />
Garibaldi, il che non sorprende,<br />
dato che (nel 1953) aveva vinto un<br />
Nobel per la Letteratura grazie ai<br />
suoi scritti storici che tanto dovevano<br />
all’ispirazione e all’inventiva<br />
militare dell’Eroe dei Due Mondi.<br />
Nel 1940, nei giorni bui dopo la<br />
sconfi tta britannica a Dunkerque,<br />
Churchill gli rese omaggio nel suo<br />
più ispirato discorso al parlamento<br />
e alla nazione, “rubando” le parole<br />
che Garibaldi aveva pronunciato<br />
nel 1849 davanti al Parlamento<br />
della Repubblica romana, quando<br />
ai suoi “pochi” 4.700 uomini –<br />
che avrebbero dovuto fronteggiare<br />
gli 86 mila delle forze combinate<br />
francesi, spagnole, napoletane,<br />
toscane e austriache – disse: “Non<br />
ho null’altro da offrirvi se non<br />
sangue, fatica, lacrime e sudore”.<br />
Da giovane sottotenente del<br />
4° Ussari di stanza a Bangalore,<br />
in India, Churchill ebbe modo di<br />
trovare, nonostante la pax britannica,<br />
quattro guerre da combattere<br />
tra il 1897 e il 1901. Questo gli<br />
diede un’esperienza militare che<br />
non aveva nessun altro uffi ciale<br />
in Europa. Combatté nella Cuba<br />
spagnola “dove 50 cavallerizzi<br />
vanno ovunque e due da nessuna<br />
parte”, con la Malakind Field Force<br />
del generale Blood sul fronte<br />
afghano, con il generale Kitchener<br />
in Sudan nell’ultima grande<br />
carica della cavalleria a Omdurman<br />
con il Mahdi e infi ne nella<br />
guerra boera, dove imparò come<br />
si combatte una guerriglia europea.<br />
Queste precoci esperienze fecero<br />
di Churchill un grande condottiero,<br />
come quelle di Garibaldi<br />
ne avevano fatto il comandante<br />
in capo sia della Marina sia dell’esercito,<br />
in guerra contro Brasile<br />
e Argentina per creare uno Stato<br />
indipendente uruguaiano. Così<br />
Garibaldi nel 1848 arrivò in Italia<br />
come esperto militare molto innovativo<br />
e i suoi metodi moderni<br />
avrebbero confuso il meglio che<br />
il Vecchio Continente gli avrebbe<br />
gettato addosso. In modo analogo<br />
Churchill, in qualità di First<br />
Lord dell’Ammiragliato dal 1911<br />
al 1915, rivoluzionò la Marina<br />
reale dotandola di una fl otta di<br />
400 bombardieri. Poi, come ministro<br />
delle Munizioni, sviluppò<br />
i carri armati, i cui attacchi concentrati,<br />
nel 1918, annientarono<br />
l’esercito tedesco in un modo che<br />
la Germania non avrebbe mai più<br />
dimenticato.<br />
Nel 1940 Churchill si ispirò di<br />
nuovo a Garibaldi creando il servizio<br />
segreto Soe (Special Operations<br />
Executive) per “incendiare<br />
l’Europa” con i movimenti di resistenza,<br />
le forze speciali e quelle<br />
terra-mare-cielo. Non ispirò solo<br />
i partigiani, dunque, Garibaldi.<br />
Dai tempi delle guerre napoleoniche,<br />
le operazioni militari si era-<br />
no sviluppate in tre fasi, seguendo<br />
la trinità descritta dallo stratega<br />
prussiano Karl von Clausewitz nel<br />
trattato “Della guerra”: esercito,<br />
governo, popolo.<br />
La straordinaria epopea garibaldina<br />
di poche migliaia di artigiani<br />
e studenti che, tra il maggio<br />
e l’ottobre 1860, sconfi ggono<br />
un esercito professionale di 140<br />
mila uomini e una Marina di 50<br />
navi, porta l’impronta della guerra<br />
moderna. Solo a titolo di esem-<br />
Frau Felizitas Beetz, amante segreta del genero di Mussolini<br />
È morta la spia che amò e aiutò Galeazzo Ciano<br />
Hildegard Burkhardt, l’ex spia<br />
tedesca incaricata dal regime nazista<br />
di impossessarsi dei diari del conte<br />
Galeazzo Ciano mentre si trovava<br />
in prigione, è morta lunedì scorso a<br />
Bonn all’età di 90 anni. Secondo la<br />
leggenda, da spia si trasformò nell’amante<br />
del genero di Mussolini,<br />
aiutando infi ne la fuga di Edda Ciano<br />
in Svizzera, dove riuscì a mettere<br />
in salvo i diari del marito.<br />
Passata alla storia come Frau Felizitas<br />
Beetz, fu segretaria del tenente<br />
colonnello Wilhelm Hottl, capo<br />
del servizio segreto tedesco in Italia.<br />
Controverso e misterioso personaggio,<br />
dotata di ottima cultura e<br />
di notevole padronanza della lingua<br />
italiana (si era laureata in letteratura<br />
italiana all’Università Lipsia), ricevette,<br />
all’età di 22 anni, l’incarico<br />
di tentare di farsi consegnare da Galeazzo<br />
Ciano i suoi diari, considerati<br />
compromettenti per gli alti gerarchi<br />
nazisti (in particolare da Joachim<br />
von Ribbentrop) oltre che da Adolf<br />
Hitler.<br />
Per raggiungere il suo scopo,<br />
Frau Beetz frequentò assiduamente<br />
la cella numero 27 del carcere in cui<br />
fu rinchiuso Ciano, arrestato perché<br />
tra i componenti del Gran Consiglio<br />
Giuseppe Garibaldi<br />
del Fascismo che il 25 luglio 1943<br />
determinarono la caduta del regime<br />
fascista. Invece di impegnarsi a trovare<br />
i diari di Ciano, alla fi ne Beetz<br />
cercò di salvare il conte Galeazzo,<br />
marito di Edda, fi glia di Benito Mussolini.<br />
Felicitas Beetz partecipò a tutte<br />
le udienze del processo di Vero-<br />
Galeazzo Ciano<br />
na, ritornando ogni sera al carcere<br />
degli Scalzi per rincuorare Galeazzo.<br />
Assistette Ciano fi no all’ultimo<br />
momento, fi n quando questi venne<br />
trasferito al poligono di Porta Catena<br />
per l’esecuzione. Dopo la fucilazione<br />
di Ciano (11 gennaio 1944), fu<br />
Frau Beetz a consegnare gli ultimi<br />
oggetti di Ciano alla madre, Carolina,<br />
ricoverata, perché ammalata di<br />
cuore, nella casa di salute La Quiete<br />
di Varese. In occasione di quell’incontro,<br />
Frau Beetz confi dò a Carolina<br />
Ciano: “Io ho amato Galeazzo,<br />
contessa. E lo amo ancora. È stato il<br />
grande amore della mia vita”.<br />
Sembra che Edda Mussolini<br />
avesse visto nella spia tedesca, più<br />
che una rivale, un’alleata. Questa<br />
circostanza appare confermata an-<br />
che nelle sue memorie, in quanto Felicitas,<br />
insieme al conte Emilio Pucci,<br />
aiutò Edda a fuggire con i bambini<br />
in Svizzera. La fuga in Svizzera di<br />
Edda e la sua famiglia consentirono<br />
che gli esplosivi diari di Galeazzo<br />
Ciano potessero essere salvati e consegnati<br />
alla storia.<br />
Dopo la seconda guerra monduale,<br />
Hildegard Burkhardt lasciò<br />
l’Utalia e ritornò in Germania. Dopo<br />
aver divorziato dal primo marito,<br />
Gerhard Beetz, si risposò con Carl-<br />
Heinz Purwin, dal quale ebbe un<br />
fi glio, Ulrich. In seguito intraprese<br />
una brillante carriera di giornalista<br />
con il nome di Hilde Purwin. Fu, tra<br />
l’altro, corrispondente del quotidiano<br />
“Neue Ruhr Zeitung” dal 1951<br />
fi no al 1984.<br />
Winston Churchill<br />
pio, Garibaldi utilizzò il telegrafo<br />
appena inventato non solo per inviare<br />
segnali segreti, ma anche per<br />
fare disinformazione. E utilizzò la<br />
velocità telegrafi ca dei media internazionali<br />
per criminalizzare i<br />
nemici e inventare per sé un culto<br />
della personalità e la leggenda dell’eroe<br />
invincibile. E questo è solo<br />
un assaggio della sua ingegnosità<br />
innovativa. Dopo Garibaldi, vincere<br />
le guerre non sarebbe mai più<br />
stata la stessa cosa.<br />
Frau Felizitas Beetz, al secolo<br />
Hildegard Burkhardt