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Versione stampabile - La Voce di Mondavio

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4<br />

. Sono queste<br />

le parole pronunciate da una mamma <strong>di</strong>sperata<br />

e affranta dal dolore per aver perso recentemente<br />

l’unico figlio nel solito e tragico incidente<br />

stradale del sabato sera. Un grido forte e<br />

pieno <strong>di</strong> tristezza ma forse anche un accorato<br />

appello rivolto a quanti sembrano ancora ignorare<br />

il dramma che coinvolge tante famiglie e<br />

a quanti dovrebbero intervenire per contenere<br />

gli incidenti.<br />

Si parla e si promette ma quello che davvero<br />

occorre in questi casi è solo un intervento deciso,<br />

sostenuto da azioni concrete e mirate.<br />

Eppure il pericolo che incombe nelle strade,<br />

dopo una certa ora della notte, è fin troppo<br />

evidente. E’ lì, palpabile, sempre in agguato<br />

<strong>di</strong>etro ad una curva, in prossimità <strong>di</strong> un dosso,<br />

in un rettilineo con l’asfalto bagnato. Ma soprattutto,<br />

il pericolo è presente quando il responsabile<br />

della guida è in con<strong>di</strong>zioni psicofisiche<br />

precarie per aver ecceduto nel consumo<br />

<strong>di</strong> alcool o per aver fatto uso <strong>di</strong> sostanze stupefacenti.<br />

Ognuno <strong>di</strong> questi due elementi da solo è già in<br />

grado <strong>di</strong> recare danni e <strong>di</strong> togliere luci<strong>di</strong>tà e<br />

prontezza <strong>di</strong> riflessi. Figurarsi quin<strong>di</strong> cosa può<br />

accadere nel soggetto assuntore, che nella<br />

stessa serata fa uso <strong>di</strong> entrambe le cose e poi<br />

inconsciamente si mette al volante. Si può ben<br />

comprendere come, in quelle con<strong>di</strong>zioni, la<br />

probabilità che accada un incidente sia notevolmente<br />

alta. L’auto, con il prezioso carico <strong>di</strong><br />

giovani allegri e spensierati,costituisce una<br />

sorta <strong>di</strong> mina vagante, un mezzo del tutto ingovernabile.<br />

Le cronache del week-end riferiscono sempre<br />

più spesso <strong>di</strong> schianti avvenuti a tarda notte<br />

o alle prime luci dell’alba e <strong>di</strong> genitori, vittime<br />

anche loro almeno quanto i figli, che vengono<br />

svegliati dall’immancabile squillo del telefono.<br />

Un bollettino tragico che si ripete troppo<br />

<strong>di</strong> frequente, <strong>di</strong>menticato presto da tutti tranne<br />

che dagli sfortunati familiari.<br />

Per fortuna ci si sta muovendo, sembra che si<br />

voglia adottare la cosiddetta “tolleranza zero”.<br />

Il sabato sera<br />

settembre 2007<br />

<strong>di</strong> Marco Fiorelli<br />

Il Ministro dei trasporti<br />

ha presentato un piano per cercare <strong>di</strong><br />

arginare gli incidenti stradali che mietono ogni<br />

anno circa 7000 morti, migliaia <strong>di</strong> feriti dei<br />

quali molti restano invali<strong>di</strong> permanenti. Un<br />

impatto devastante in termini <strong>di</strong> vite umane e<br />

<strong>di</strong> costi sociali. L’obiettivo principale è quello<br />

<strong>di</strong> un forte inasprimento delle sanzioni proporzionale<br />

alla gravità dell’infrazione. Fermo<br />

restando che sono le famiglie le prime agenzie<br />

educative dei giovani automobilisti, va sottolineato<br />

che spetta alle istituzioni intervenire per<br />

reprimere gli abusi sulle strade. Dunque bene<br />

ha fatto il Ministro a muoversi: dalla sua azione<br />

verrà certamente fuori qualcosa <strong>di</strong> concreto.<br />

I più informati sanno che nel 1998 è sorta l’-<br />

AIFVS (Associazione italiana familiari e vittime<br />

della strada) che ha 80 se<strong>di</strong> in tutta Italia.<br />

<strong>La</strong> coraggiosa presidente, che ha perso una<br />

figlia in un incidente, afferma che il ruolo<br />

principale dell’associazione è <strong>di</strong> rielaborare il<br />

lutto cercando <strong>di</strong> dare un valore alla vita perduta<br />

<strong>di</strong> giovani e fare in modo che quelle morti<br />

servano alla vita degli altri.<br />

Cosa chiede l’associazione:<br />

• l’utilizzazione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>partimento per la<br />

sicurezza stradale;<br />

• un impiego più oculato delle forze dell’or<strong>di</strong>ne<br />

utilizzando l’organico più nel territorio<br />

che negli uffici;<br />

• la mo<strong>di</strong>fica della patente con punti “a vita”<br />

che si perdono una volta per tutte per gravissimi<br />

comportamenti trasgressivi;<br />

• la chiusura anticipata delle <strong>di</strong>scoteche;<br />

• l’introduzione nell’auto del limitatore <strong>di</strong><br />

velocità e della “scatola nera” per verificare<br />

il comportamento del conducente.<br />

E’ auspicabile che queste iniziative vengano<br />

prese in considerazione il più presto possibile<br />

e che servano davvero a ridurre al minimo il<br />

triste fenomeno.<br />

Tutti lo pensano, tutti lo chiedono, i genitori<br />

giustamente lo pretendono.

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