La Società Operaia a Silvano d'Orba - archiviostorico.net

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06.07.2013 Views

Polidor, in “Il re delle banane” (n.33, 10/4/1921); o il celebre prof.Antoni, con il melodista napoletano Pasqualino, la romanziera Dora Ida e il “Thè Carlesi”, comico burlesco (n.51,14/8/1921); o Edy Darclea, che interpreta “I Diabolici” tratto dal romanzo di Leo Gozzlam, pro Asilo infantile (n.86, 16/4/1922). Tutte compagnie che hanno calcato le scene del teatro della SOMS a Silvano in quegli anni, spostandosi di paese in paese. Di grandioso e di esotico, restano gli aggettivi ed i nomi che ci ha fatto piacere ricordare: un tributo minimo per una grande fatica di vivere, e ancor più per quello che significavano di magico e lontano, nella dimensione culturale modesta di molti spettatori. La nuova filodrammatica promossa dal Circolo “Gioventù Femminile Cattolica” (G.F.C.) funziona da un po’ di tempo “ad opera di alcune distinte signorine, con lo scopo riunito della formazione intellettuale, morale e sociale delle giovani”: nel salone della Società di M.S. rappresenta “Redenta”, ovvero “Il Diavolo tentatore”, dramma in cinque atti ( “Il Corriere”, n.14, 3/4/1921). L’incasso è diviso fra Circolo, asilo e sottoscrizione per il monumento ai caduti. Sembra che le neo-filodrammatiche silvanesi offrano “un’ottima interpretazione ed una superba affermazione”. I giovani del Circolo Cattolico “Cultura e Azione” allestiscono il dramma in quattro atti “Il galeotto”. I monologhi “Come pioveva” e “Cicirillo”, recitati dai più bravi della compagnia, concludono la serata. Nel 141

ecensire lo spettacolo, il ringraziamento alla SOMS, e a tutti coloro che hanno sostenuto l’iniziativa compresa la suggeritrice Erminia Rossi, è veramente sentito (dal “Corriere di Ovada, n.42,15/10/1921). In occasione dello spettacolo di beneficenza pro asilo Infantile, tra gli ex alunni interpreti del dramma “Tommaso Moro”, si distinguono per bravura Pietro Massucco e suo figlio Alfredo, e il giovane Gilardi, che in parecchie scene commuovono il pubblico del Teatro Sociale (dal “Corriere” di Ovada, n.23, 6/4/1922). I costumi sono stati cortesemente favoriti dai conti Gaioli di Molare. Per fornire qualche informazione sul panorama teatrale del periodo che trattiamo, cogliamo il riferimento del critico de “L’Emancipazione”(n.59, 9 10 1921), che nel recensire “L’alba, il giorno e la notte” di Dario Niccodemi , cita autori come Dario Cavacchioli (Ragusa, 1885-1954), che dopo la fase futurista compose commedie grottesche, dispregiando le tradizionali strutture del dramma borghese, romanzi d’ispirazione dannunziana, oltre alcuni libretti d’opera; Massimo Bontempelli (Como, 1878-1960), che fu anche segretario del sindacato fascista degli scrittori. Nominato accademico d’Italia proprio quando cominciava ad avvertire un crescente disagio nei confronti del regime, rifiutò di succedere al critico Attilio Momigliano, colpito dalle leggi razziali, alla cattedra di letteratura all’Università di Siena. 142

ecensire lo spettacolo, il ringraziamento alla SOMS, e<br />

a tutti coloro che hanno sostenuto l’iniziativa compresa<br />

la suggeritrice Erminia Rossi, è veramente sentito (dal<br />

“Corriere di Ovada, n.42,15/10/1921).<br />

In occasione dello spettacolo di beneficenza pro asilo<br />

Infantile, tra gli ex alunni interpreti del dramma<br />

“Tommaso Moro”, si distinguono per bravura Pietro<br />

Massucco e suo figlio Alfredo, e il giovane Gilardi, che<br />

in parecchie scene commuovono il pubblico del Teatro<br />

Sociale (dal “Corriere” di Ovada, n.23, 6/4/1922). I<br />

costumi sono stati cortesemente favoriti dai conti<br />

Gaioli di Molare.<br />

Per fornire qualche informazione sul panorama teatrale<br />

del periodo che trattiamo, cogliamo il riferimento<br />

del critico de “L’Emancipazione”(n.59, 9 10 1921), che<br />

nel recensire “L’alba, il giorno e la notte” di Dario<br />

Niccodemi , cita autori come Dario Cavacchioli<br />

(Ragusa, 1885-1954), che dopo la fase futurista compose<br />

commedie grottesche, dispregiando le tradizionali<br />

strutture del dramma borghese, romanzi d’ispirazione<br />

dannunziana, oltre alcuni libretti d’opera; Massimo<br />

Bontempelli (Como, 1878-1960), che fu anche segretario<br />

del sindacato fascista degli scrittori. Nominato accademico<br />

d’Italia proprio quando cominciava ad avvertire<br />

un crescente disagio nei confronti del regime, rifiutò<br />

di succedere al critico Attilio Momigliano, colpito dalle<br />

leggi razziali, alla cattedra di letteratura all’Università<br />

di Siena.<br />

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