Le illusioni nella vita.pdf - EleA@UniSA
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aldi non correrà più a Digione ; Nullo non andrà più a cadere in Polonia ; Byron a Missolungi ; La Fayette non si recherà più a difendere le colonie insorte d’ America. E così Ferruccio non sarà più 1’ eroe della sua Firenze, Kosciusko della sua Polonia, Kossuth della sua Ungheria, Botzaris della sua Grecia; non vi saranno più i leggendari Cid e i Ba- iardi, non vi saranno più gli eroici martiri, i cui nomi i popoli affidano alla religione di loro memorie. Perchè, che cosa è 1’ um anità, che cosa è la patria, che cosa è il culto d’ un’ i- dea, per 1’ uomo educato ad appagarsi del freddo e nudo aspetto delle cose ? Questi concetti di umanità e di patria sono astrazioni ; non sono perciò il vero nemico del bello , il vero nemico degli entusiasmi, il vero freddamente materialistico, eh’ è il solo vero di cui si nutre , di cui solo possa nutrirsi un uomo la cui mente è ridotta a un residuo, cioè al solo giudizio intento a cucire pensieri co’ rugginosi fili di ferro del dubbio o a trovare una filosofia del sogghigno per opporla alla filosofia del cuore. Quale opera, quale esempio eccellente o degno più sulla terra alla luce scialba, al soffio gelido di un simile vero persuasore ? Caduto
ti fascino della natura animata , che santifica 1’ amor della gloria, ponendola in vetta delle finalità umane, che presenta lo spettacolo di una grandezza integrale non ancora turbata o infranta, che più resta ? Io vedo un uomo oscuro e ram ingo, circondato da risa di scherno, slanciare il suo pensiero sul tenebroso oceano in cerca d’ un mondo ignoto, consciente nella sua miseria della sua vittoria : è Colombo; vedo mendicar la vita a frusto a frusto, senza patria terrena, ghibellin fuggiasco, chi alle cose mortali va di sopra, chi tenterà di raccòrre il volo pel cielo con eterne penne: è Dante, è Alighieri padre; vedo morir nell’ abbandono di tutti, coperto di cenci, in un ospedale, chi sarà la gloria più fulgida del suo popolo: Camoens; e morire, desiderando il pane, Cervantes; vedo un Gualtiero Ra- leigh, tra i più grandi inglesi de’ suoi tempi, rinchiuso per quindici anni ne’ sotterranei d’ un castello, e lasciare alla fine la vita sulle forche; vedo Tommaso Moro come lui decapitato; Campanella soffrire ventisett’ anni di prigionia ; Machiavelli scrivere le sue Storie tra le più crudeli amarezze; Vico nonjcurato e solo; Rousseau perseguitato da sanguinose ingiurie e calunnie, rintanarsi ne’ boschi e ivi consolidar la sua gloria.
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aldi non correrà più a Digione ; Nullo non<br />
andrà più a cadere in Polonia ; Byron a<br />
Missolungi ; La Fayette non si recherà più<br />
a difendere le colonie insorte d’ America. E<br />
così Ferruccio non sarà più 1’ eroe della sua<br />
Firenze, Kosciusko della sua Polonia, Kossuth<br />
della sua Ungheria, Botzaris della sua Grecia;<br />
non vi saranno più i leggendari Cid e i Ba-<br />
iardi, non vi saranno più gli eroici martiri, i<br />
cui nomi i popoli affidano alla religione di<br />
loro memorie. Perchè, che cosa è 1’ um anità,<br />
che cosa è la patria, che cosa è il culto d’ un’ i-<br />
dea, per 1’ uomo educato ad appagarsi del<br />
freddo e nudo aspetto delle cose ? Questi concetti<br />
di umanità e di patria sono astrazioni ;<br />
non sono perciò il vero nemico del bello , il<br />
vero nemico degli entusiasmi, il vero freddamente<br />
materialistico, eh’ è il solo vero di cui<br />
si nutre , di cui solo possa nutrirsi un uomo<br />
la cui mente è ridotta a un residuo, cioè al<br />
solo giudizio intento a cucire pensieri co’ rugginosi<br />
fili di ferro del dubbio o a trovare una<br />
filosofia del sogghigno per opporla alla filosofia<br />
del cuore.<br />
Quale opera, quale esempio eccellente o<br />
degno più sulla terra alla luce scialba, al soffio<br />
gelido di un simile vero persuasore ? Caduto