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Petri Implicazioni - Dipartimento di Economia Politica - Università ...

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<strong>di</strong>scussione. Resta la questione: perché tale <strong>di</strong>minuzione deve essere ottenuta con<br />

<strong>di</strong>minuzioni dei salari? Perché non con <strong>di</strong>minuzioni <strong>di</strong> altri red<strong>di</strong>ti (ad es. tramite<br />

tassazione che reperisca fon<strong>di</strong> per sussi<strong>di</strong>)?<br />

Qui, in mo<strong>di</strong> spesso sottovalutati, gioca <strong>di</strong> nuovo un ruolo <strong>di</strong> primo piano la<br />

visione del capitalismo che deriva dalla teoria neoclassica. I red<strong>di</strong>ti, in tale visione,<br />

corrispondono fondamentalmente al contributo dei vari soggetti economici alla<br />

produzione; i red<strong>di</strong>ti da capitale vengono visti come corrispondenti al contributo alla<br />

produzione derivante dal sacrificio <strong>di</strong> rinuncia al consumo che, tramite il risparmio ad<br />

esso corrispondente, ha permesso la creazione del capitale; i red<strong>di</strong>ti dei lavori meglio<br />

pagati corrispondono alla maggior produttività marginale <strong>di</strong> questi lavori. Le<br />

politiche <strong>di</strong> tassazione dei red<strong>di</strong>ti da proprietà o dei red<strong>di</strong>ti da lavoro più elevati sono<br />

allora viste come mo<strong>di</strong>fiche (imposte dalla maggioranza) <strong>di</strong> una <strong>di</strong>stribuzione del<br />

red<strong>di</strong>to che, <strong>di</strong> per sé, sarebbe giusta, riflettendo la <strong>di</strong>versità dei contributi in<strong>di</strong>viduali<br />

al benessere sociale. Da cui la sensazione soggettiva, frequente negli appartenenti agli<br />

strati con red<strong>di</strong>ti più elevati, <strong>di</strong> star venendo obbligati dal sistema elettorale a elargire<br />

parte, <strong>di</strong> quanto spetta ad essi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto, agli strati meno ricchi, parte che casomai<br />

dovrebbe essere elargita per libera decisione, per generosità, buon cuore( 39 ). Se<br />

invece si accetta che <strong>di</strong>etro la <strong>di</strong>stribuzione della ricchezza e dei red<strong>di</strong>ti c'è<br />

semplicemente una <strong>di</strong>sparità <strong>di</strong> posizioni <strong>di</strong> forza, allora non vi è alcuna ragione <strong>di</strong><br />

giustizia sociale, che impe<strong>di</strong>sca che la <strong>di</strong>minuzione dei costi delle imprese<br />

meri<strong>di</strong>onali sia ottenuta con un aumento della tassazione sui red<strong>di</strong>ti più elevati( 40 ); o<br />

39 . Un partito come la DC che poneva a proprio fondamento ideologico la morale<br />

cristiana era per questo più obbligato a dare spazio a politiche re<strong>di</strong>stributive a favore degli<br />

strati svantaggiati, che partiti come quello 'socialista' <strong>di</strong> Craxi o oggi Forza Italia.<br />

40 . In realtà, non vi è neppure necessità <strong>di</strong> finanziare con un aumento delle entrate<br />

fiscali un aumento delle spese pubbliche miranti a sussi<strong>di</strong>are le imprese meri<strong>di</strong>onali. Non vi<br />

è alcun bisogno <strong>di</strong> bilanci degli stati in pareggio (si veda anche oltre). Il trattato <strong>di</strong><br />

Maastricht, poggiante com'è su una teoria economica sbagliata, andrebbe rivisto al più<br />

presto. In particolare la decisione <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re che gli stati possano finanziare <strong>di</strong>savanzi <strong>di</strong><br />

bilancio tramite creazione <strong>di</strong> moneta non ha basi razionali non appena si ammetta che il<br />

mercato non è capace <strong>di</strong> garantire da solo la tendenza alla piena occupazione e che pertanto<br />

la politica fiscale è necessaria; non vi è ragione <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re <strong>di</strong>savanzi finanziati con<br />

creazione <strong>di</strong> moneta se questi <strong>di</strong>savanzi servono a far aumentare la domanda aggregata reale<br />

(certo, ormai con l'Euro questi <strong>di</strong>savanzi dovrebbero essere concordati a livello europeo,<br />

ma, appunto, bisogna superare le preclusioni a ciò). Finché la creazione <strong>di</strong> moneta aiuta<br />

l'espansione della produzione, neppure la teoria quantitativa della moneta prevede<br />

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