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Nella Fig. 6.2 sono riportati i risultati delle prove triassiali ... - Padis

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110 7 Equazioni governanti per i processi accoppiati in campo dinamico<br />

Il tensore ¯σij è definito “tensione netta” e rappresenta la tensione totale al netto<br />

della pressione del gas presente nei pori; il tensore isotropo sij = sδij detto “tensore<br />

di suzione” o, semplicemente “suzione”, ed è pari, in modulo, alla differenza<br />

tra le pressioni nella fase gassosa e nella fase liquida. Tale approccio è alla base dei<br />

modelli costitutivi proposti, e.g., da Alonso et al. (1986) “Barcelona Basic Model”,<br />

Wheeler & Sivakumar (1995); Wheeler et al. (2003).<br />

In alternativa, una scelta equivalente consiste nell’utilizzare come grandezze<br />

tensionali indipendenti il tensore di suzione eq. 7.48 (2) (in cui si considera sij =<br />

s − δij) e la “tensione efficace di Bishop/Schrefler”:<br />

σ ′′<br />

ij := σij − {Swpw + Sgpg} δij = σij − {pg − Sws} δij<br />

(7.49)<br />

Tale approccio, già utilizzato in Zienkiewicz et al. (1988, 1990b,a), Schrefler et al.<br />

(1995) e Lewis & Schrefler (1998), è alla base dei modelli costitutivi proposti, ad<br />

es., da Jommi & di Prisco (1994); Bolzon et al. (1996); Jommi (2000), e verrà<br />

adottato nel seguito.<br />

L’espressione 7.49 della tensione efficace di Bishop/Schrefler può essere modificata<br />

per tenere in conto della deformabilità della scheletro solido (Biot & Willis,<br />

1957; Aubry et al., 1986) nel seguente modo:<br />

in cui ¯p = Swpw + Sgpg e α è il coefficiente dato dalla:<br />

σ ′′<br />

ij := σij − αδij ¯p (7.50)<br />

α = 1 − δjiDijklδkl<br />

9Ks<br />

(7.51)<br />

in cui Ks è la rigidezza volumetrica della fase solida. Nel caso di materiale elastico<br />

ed isotropo la eq. 7.51 diviene α = 1 − Kt<br />

Ks con Kt rigidezza volumetrica della<br />

miscela. <strong>Nella</strong> maggior parte dei terreni Ks ≫ Kt e di conseguenza α = 1.<br />

L’individuazione dei tensori che determinano la risposta meccanica della miscela<br />

consente di estendere il principio <strong>delle</strong> tensioni efficaci ai terreni non saturi<br />

nel modo seguente:<br />

Tutti gli effetti misurabili in termini di deformazioni dello scheletro solido,<br />

variazioni <strong>delle</strong> frazioni di volume <strong>delle</strong> varie fasi, e variazioni della resistenza a<br />

taglio del materiale, dipendono unicamente dalle variazioni della tensione efficace<br />

e della suzione.<br />

In accordo con tale enunciato, confermato sperimentalmente dalle <strong>prove</strong> di zero<br />

(“null tests”) presentate da Fredlund & Morgernstern (1977) e Tarantino et al.<br />

(1990), le equazioni costitutive per lo scheletro solido pos<strong>sono</strong> porsi nella seguente<br />

forma incrementale:<br />

˙σ ′′ ′′<br />

′′<br />

ij = Dijkl σ pq, s, qr, ηst ˙ɛkl + Cij σ pq, s, qr ˙ηw (7.52)<br />

′′<br />

˙s = Gkl σ pq, s, qr ˙ɛkl + D w σ ′′ <br />

pq, s, qr ˙ηw<br />

(7.53)<br />

Si noti che, nelle eq. 7.52 e 7.53, la frazione di volume del liquido, nw = nSw è<br />

interpretata come grandezza di deformazione coniugata alla suzione s, come suggerito<br />

da Houlsby (1997). La eq. 7.53, nella quale si trascuri il primo termine di<br />

accoppiamento con la deformazione dello scheletro solido, descrive in forma incrementale<br />

la cosiddetta “curva caratteristica” del terreno, vale a dire, la relazione

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