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Spagnolo in Langa: gioco e mistilinguismo nel mondo ... - Contrastiva

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<strong>Spagnolo</strong> <strong>in</strong> <strong>Langa</strong>: <strong>gioco</strong> e mistil<strong>in</strong>guismo<br />

<strong>nel</strong> <strong>mondo</strong> popolare*<br />

Claudio Marazz<strong>in</strong>i<br />

En la esqu<strong>in</strong>a de Chile y de T acuaré vi un<br />

almacén abierto. En aquel almacén, para mi<br />

desdicha, tres hombres jugaban al ttuco.<br />

J. L. BoRGES, El Zahir<br />

Nelle Langhe piemontesi esiste il «Trucco», un <strong>gioco</strong> di<br />

carte anomalo rispetto a quelli propri del repertorio di osteria,<br />

animato da un « parlato » dialettale arricchito di calchi e di formule<br />

spagnole più o meno italianizzate. La sua orig<strong>in</strong>e è legata<br />

all'emigrazione m Argent<strong>in</strong>a -dei primi anni del secòlo; di ll<br />

venne il Trucco, portato dai rimpatriati, e attraverso costoro si<br />

diffuse <strong>in</strong> alcune comunità, che lo hanno mantenuto f<strong>in</strong>o ad oggi.<br />

L'<strong>in</strong>teresse verso questo documento m<strong>in</strong>ore della storia dell'emigrazione<br />

<strong>in</strong>veste aspetti l<strong>in</strong>guistici, perché appunto esso viene<br />

giocato tutt'ora, <strong>in</strong> quelle «isole »dove ha attecchito e dove si<br />

è conservato, <strong>in</strong> una sorta di annacquf'!tO cocoliche I, non soltanto<br />

da parte eli coloro che hanno vissuto l'esperienza dell'Argent<strong>in</strong>a<br />

e che qu<strong>in</strong>di hanno imparato quel l<strong>in</strong>guaggio, ma soprattutto da<br />

parte di quelli che non hanno mai lasciato i loro paesi. Il materiale<br />

l<strong>in</strong>guistico usato <strong>nel</strong> Trucco è stato da me raccolto <strong>in</strong> due<br />

località delle Alte Langhe, rispettivamente <strong>in</strong> Val Bormida e <strong>in</strong><br />

V alle Belbo, a Prunetto ed a San Benedetto. Gli <strong>in</strong>formatori<br />

(Vito Albesano, Prunetto, classe 1939; Bruno Carbone detto<br />

« Brav6m », Prunetto, classe 1937; Ugo Carbone, Prunetto,<br />

classe 1928; Pietro Negro, Prunetto, classe 1918; Gianfranco<br />

Rud<strong>in</strong>o, Prunetto, classe 1953; Ugo Ghirardi, San Benedetto,<br />

classe 1926; Riccardo Prandi, San Benedetto, classe 1899) appartengono<br />

quasi tutti a generazioni successive a quella degli emigranti<br />

del grande esodo dal Piemonte verso l'Argent<strong>in</strong>a, e non<br />

sono comunque mai espatriati, né conoscono la l<strong>in</strong>gua spagnola<br />

al di fuori delle espressioni che impiegano <strong>nel</strong> <strong>gioco</strong>. Mentre a<br />

San Benedetto il Trucco è <strong>in</strong> est<strong>in</strong>zione dagli anni '60, a Prunetto<br />

esso risulta tuttora popolarissimo, anche tra i giovani 2 • Non ho<br />

r<strong>in</strong>tracciato altre « isole », ma non è certo escluso che esistano<br />

altrove situazioni analoghe. Non mi soffermerò sulle regole di<br />

svolgimento, trattandosi di un <strong>gioco</strong> vivo <strong>in</strong> Argent<strong>in</strong>a, che da<br />

noi suscita curiosità solo per i prestiti l<strong>in</strong>guistici che ne hanno<br />

accompagnato la trasmissione. Darò prima l'elenco delle espressioni<br />

che ricorrono <strong>nel</strong>la partita (numerate <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e progressivo),<br />

poi la denom<strong>in</strong>azione di alcune comb<strong>in</strong>azioni di carte. Ad ogni<br />

espressione seguirà non tanto la traduzione, quanto la spiegazione<br />

* Dedico questa piccola <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e a<br />

coloro che l'hanno resa possibile, <strong>in</strong><br />

particolare a Ugo Ghirardi, che per<br />

primo mi ha dato notizia dell'esistenza<br />

del <strong>gioco</strong> del Trucco (come di tante<br />

altre tradizioni della sua terra); ad<br />

Augusto Pregliasco, impareggiabile conoscitore<br />

delle Langhe, che mi ha guidato<br />

agli <strong>in</strong>formatori di Prunetto; a<br />

Lore Terrac<strong>in</strong>i, alla cui competenza di<br />

ispanista mi sono rivolto, ricevendo<br />

preziose <strong>in</strong>formazioni e consigli.<br />

1 II cocolicbe è notoriamente la l<strong>in</strong>gua<br />

ibrida itala-spagnola usata dagli<br />

emigrati italiani <strong>in</strong> Argent<strong>in</strong>a.<br />

2 Oltre a condurre le <strong>in</strong>chieste presso<br />

i citati <strong>in</strong>formatori, mi sono soffermato<br />

ad osservare lo svolgimento del<br />

<strong>gioco</strong> <strong>nel</strong>l'osteria di Prunetto, e mi<br />

sono servito del materiale anonimo cosi<br />

raccolto.<br />

82


9. ténes al go? o ténes por l' err:bido? o ténes por la primyera? = richieste<br />

al compagno analoghe a 8 ..<br />

10. a la larga tenés? o anche solo tenés? od ancora ténti? = id.; l'ultima<br />

espressione è calco dialettale dell'uso spagnolo di « tener » per « avere<br />

». Il term<strong>in</strong>e larga è di difficile <strong>in</strong>terpretazione: non saprei dire nemmeno<br />

se si tratti di residuo spagnolo o di <strong>in</strong>trusione dialettale.<br />

11. tenés po la larga? = altra variante di 10.<br />

12. go le diga un tantito por l'err:bido = dichiaro un punto per l'<strong>in</strong>vito.<br />

13. envido i<strong>in</strong> = id., ma con il term<strong>in</strong>e i<strong>in</strong> (un punto, uno) piemontese.<br />

14. tengo fior e non rr:e la ciko [mi aeiko, aGito] = equivale a 6. « Achi­<br />

co » <strong>in</strong> spagnolo significa « mi faccio piccolo», « mi ritiro». La frase<br />

esprime la volontà di verificare quale dei due fior ha più valore, il<br />

proprio o quello degli avversari; il parlante non conosce naturalmente<br />

l'esatto significato della parola, e la confonde talvolta con ciko (presente<br />

anche altrove, cfr. 32), o la riporta al dialettale citu « zitto »,<br />

da cui deriva l'ultima variante.<br />

15. tengo fior e con fior me ciko [rr:i aciko, acito] = ho fior, ma r<strong>in</strong>uncio<br />

al confronto, mi ritiro.<br />

16. contro fiorés [contro fior o contro fior resto o contro fior arést] = ho<br />

la fior e voglio fare il confronto, metto <strong>in</strong>. <strong>gioco</strong> la partita. La formula<br />

«orig<strong>in</strong>ale» argent<strong>in</strong>a è « contra fior al resto»; le molte varianti deri­<br />

vano o da una semplificazione e contrazione, <strong>nel</strong> primo caso con spostamento<br />

di accento tonico <strong>in</strong> fiorés (probabilmente per <strong>in</strong>fluenza di<br />

arést che è caduto), oppure da una etimologia popolare di « al resto »<br />

che diventa arést perché è sentito come « mi fermo, mi oppongo, arresto<br />

la fior ».<br />

17. « embido » « col trukko lo konvido » = botta e risposta: il primo<br />

giocatore dichiara envido, l'avversario gli ribatte con la dichiarazione<br />

del trukko (cfr. 18).<br />

18. trukko = è un rilancio sul <strong>gioco</strong> vero e proprio. Significa <strong>in</strong> sostanza:<br />

« So di poter fare due mani delle tre che compongono la giocata, e<br />

qu<strong>in</strong>di so di v<strong>in</strong>cere; ti <strong>in</strong>vito a ritirarti senza vedere le mie carte,<br />

od a sfidarmi con un rilancio ». La formula raddoppia la posta se è<br />

kyerida (cfr. 3 e 4), altrimenti può essere base per ulteriori rilanci<br />

(cfr. 19, 20, 21), oppure l'avversario può ritirarsi perdendo un solo<br />

punto.<br />

19. trukko kyerido = rilancio «visto» (cfr. 18).<br />

20. re trukko = ulteriore rilancio <strong>in</strong> risposta a 18, che triplica la posta.<br />

L'espressione orig<strong>in</strong>ale è « retruco », qui scomposto <strong>in</strong> due elementi<br />

per etimologia popolare.<br />

21. vale kwattro = ulteriore rilancio <strong>in</strong> risposta a 20, che quadruplica la<br />

posta, conservato <strong>nel</strong>la forma orig<strong>in</strong>ale spagnola.<br />

22. saka 'n tanto= prendi il punto che hai guadagnato.<br />

23. vyenes [vyen, ven] a me= lascia che sia io a prendere, che sono l'ultimo<br />

a giocare.<br />

24. vyen [venga] al pyé =lascia che prenda io che sono !"ultimo a gio-<br />

care, che ho fatto le carte; gioca una carta piccola.<br />

25. fega la mas grande= gioca la.carta migliore.<br />

26. fega la mek6r [mey6r] = id.<br />

27. fega [fwega] tambyén =gioca anche se non puoi fare nulla.<br />

28. fwega kagao = gioca una carta piccola. Il term<strong>in</strong>e kagao è lo spagnolo<br />

« callado » [pronunciato naturalmente alla maniera argent<strong>in</strong>a].<br />

29. fwega una cartita = id.<br />

30. fwega una cartita cikita = id.<br />

31. est6 pobre, kompafiero =ho brutto carte, compagno.<br />

32. fwega, ciko = gioca, compagno (la frase non viene rivolta soltanto ad<br />

un compagno giovane, come potrebbe far pensare il term<strong>in</strong>e ciko, <strong>in</strong><br />

spagnolo « ragazzo » ). ·<br />

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forestierismo è conosciuto ed identificato normalmente, dove si<br />

è'abituati al rapporto con l'esterno, lo stesso <strong>gioco</strong> del Trucco,<br />

se esiste, ha potuto più facilmente tradursi: così a Genova, <strong>nel</strong><br />

cui porto si fanno ancora oggi gare, ma dove la gran parte dei<br />

term<strong>in</strong>i spagnoli ha lasciato il posto ai corrispondenti dialettali<br />

liguri. Evidentemente quella comunità possedeva <strong>in</strong> modo più<br />

chiaro il concetto di « traduzione ».<br />

Nella cultura contad<strong>in</strong>a il contatto produce più facilmente il<br />

mistil<strong>in</strong>guismo. Entrando <strong>in</strong> relazione con realtà esterne, geogra­<br />

fiche e culturali (eventualmente con la letteratura sotto forma,<br />

che so, di melodramma, o magari con il lat<strong>in</strong>o della chiesa o con<br />

il <strong>mondo</strong> della burocrazia) ne vengono spesso riportati con meticolosa<br />

attenzione lacerti l<strong>in</strong>guistici. In parte dò è frutto di una<br />

misura concreta <strong>nel</strong>l'approccio con le cose, ma soprattutto gioca<br />

una scomposizione analitica di quanto viene <strong>in</strong>contrato, descritto,<br />

compreso. Si può <strong>in</strong>dicare <strong>in</strong> parallelo la tecnica della narrazione<br />

orale, la quale procede per episodi ed elementi dettagliati ed irtelati,<br />

che all'ascoltatore estraneo a quella cultura risultano talora<br />

difficili da legare s<strong>in</strong>teticamente. Nel canto si procede (almeno <strong>nel</strong><br />

tipo epico-lirico settentrionale) per stazioni, per tappe successive,<br />

composte <strong>in</strong> gran parte di dialogo.<br />

Anche <strong>nel</strong> racconto orale ha spesso parte rilevante il dialogo<br />

riportato, citato, <strong>nel</strong> quale può trovar posto, senza paura di adattamenti,<br />

la frase straniera, dando luogo ad un tipo particolare di<br />

mistil<strong>in</strong>guismo 19 • L'apprendimento del <strong>gioco</strong> straniero mi pare<br />

sia avvenuto seguendo queste stesse l<strong>in</strong>ee, attraverso la memo­<br />

rizzazione analitica di frasi e gesti, suggellandone un'unione duratura.<br />

L'espressività del Trucco si concentra <strong>in</strong> una serie di formule<br />

da impiegare <strong>in</strong> determ<strong>in</strong>ate situazioni rituali, così come il<br />

canto popolare è costituito da formule gravitanti attorno a nuclei<br />

tematici fissi ed a « situazioni » narrative. Il modesto reperto<br />

costituito da un <strong>gioco</strong> di carte importato dagli emigrati trova<br />

così la sua collocazione all'<strong>in</strong>terno di una cultura di m<strong>in</strong>.oranza.<br />

" Cfr. <strong>in</strong> REvELLI, op. cit., vol. I<br />

pp. 116-17, le citazioni eli frasi strani e:<br />

re da parte eli un prigioniero <strong>in</strong> Austria<br />

durante la grande guerra; cfr. anche<br />

vol. I, p. 104 e vol. II, pp. 18-19 26<br />

73. Quanto alla «misura concreta'» di<br />

cui parlavo, si veda <strong>nel</strong>la testimonian­<br />

za-racconto eli M. Costamagna, citata<br />

<strong>nel</strong>la nota 13, l'abbondanza di dati<br />

(cifre, rese, misure agricole), che danno<br />

luogo ad un paesaggio non « descritto»,<br />

ma « tnisurato ». In un'area<br />

geografica diversa si vedano le <strong>in</strong>terviste<br />

dei Contad<strong>in</strong>i del Sud raccolte da<br />

Rocco ScoTELLARO, <strong>in</strong> cui i fenomeni<br />

di mistil<strong>in</strong>guismo con il l<strong>in</strong>guaggio<br />

« altro » della burocrazia e dei libri<br />

stampati ritornano, e ritornano altrettanto<br />

puntualmente i « paesaggi misurati<br />

». Il mistil<strong>in</strong>gnismo si accentua <strong>nel</strong><br />

caso eli testi scritti <strong>in</strong> italiano popolare:<br />

si pensi alle lettere dei prigionieri<br />

di guerra raccolte da Spitzer. Quanto<br />

al problema del procedere a stazioni<br />

proprio del canto popolare, ed al suo<br />

formulismo l<strong>in</strong>guistico, si veda l'articolo<br />

di G. L. BECCARIA, Convenziona­<br />

lità l<strong>in</strong>guistica e alterità ideologica <strong>nel</strong>la<br />

letteratura degli ultimi: la canzone popolare<br />

narrativa, <strong>in</strong> « Sigma » XI ( 1978),<br />

n. 2-3.<br />

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