ricostruzione tridimensionale delle caratteristiche idrogeologiche ...
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6 Ricostruzione 3D delle caratteristiche idrogeologiche nel bacino tra Ticino e Oglio Secondo queste premesse la discretizzazione e la deformazione di ciascuna delle tre griglie (A, B e C) sono state realizzate di volta in volta in maniera differente, come spiegato di seguito: • griglia A, ricostruita tra superficie topografica e superficie basale del Gruppo Acquifero A, deformata rispetto alla base e troncata rispetto al top (Figura 6.15 e Figura 6.18 a sinistra); • griglia B, ricostruita tra superficie basale del gruppo acquifero A e superficie basale del gruppo acquifero B, deformata parallelamente ad entrambe (Figura 6.14 e Figura 6.18 in mezzo); • griglia C, ricostruita tra superficie basale del gruppo acquifero B e base del modello, deformata parallelamente al top e troncata rispetto alla base (Figura 6.15 e Figura 6.18, a destra). Figura 6.18 – Modellazione delle diverse tipologie di deposizioni, attraverso deformazioni della griglia di calcolo 3D (Paradigm, 2008) Segue una dettagliata descrizione di ciascuna griglia. Griglia A I limiti verticali di questa griglia sono superficie topografica (Top) e base del Gruppo Acquifero A (Bottom). La griglia regolare e indeformata è stata costruita (è stato utilizzato il comando Grid_New_From Corners) in modo che al cui interno potessero essere inscritte le due superfici limite, le quote della griglia sono infatti comprese tra la quota massima del Top (443 m s.l.m. circa) e la quota minima del Bottom (-367 m s.l.m. circa). Lo spessore risultante di 810 m è stato suddiviso in 81 strati da 10 m ciascuno, per un totale di 2'136’861 celle, come riepilogato in Tabella 6.2. MINIMO MASSIMO STRATI N° DI NODI Z (m s.l.m.) -367 443 81 82 Tabella 6.2 – Riepilogo della discretizzazione verticale della griglia A 68
6 Ricostruzione 3D delle caratteristiche idrogeologiche nel bacino tra Ticino e Oglio Per riprodurre l’andamento delle sequenze stratigrafiche e gli effetti dell’erosione superficiale la griglia è stata deformata parallelamente alla Base A e troncata rispetto alla superficie topografica (Grid_Tools_Initialize_Parallel to Top or Bottom, secondo gli schemi mostrati in Figura 6.15 in mezzo e in Figura 6.18 a sinistra). E’ stata creata una regione (Data) dalle dimensioni dell’area di studio, all’interno della quale verranno elaborati i dati puntuali. Secondo quanto descritto nel paragrafo 6.2, la deformazione e il taglio applicati hanno rimodellato le celle e gli strati della griglia, adattandoli alla morfologia delle due superfici e provocando una variazione di spessore tra diversi settori della griglia: al di fuori della regione Data lo spessore delle celle è ovunque pari a 10 m, le celle in questa porzione non hanno subito né deformazione né alcun taglio. All’interno della regione Data, invece, varia tra 0 m e 10 m, in funzione del taglio: negli strati superficiali esistono moltissime celle a spessore nullo, il cui numero diminuisce con la profondità e procedendo verso Sud Sud-Est. In Figura 6.19 tramite la visualizzazione in pianta di una sezione orizzontale della griglia, viene rappresentato lo spessore delle celle nell’ottantunesimo strato, lo strato più superficiale: all’interno della regione Data lo spessore è ovunque uguale a zero (colore fucsia), sul bordo assume un valore di circa 6 m - 8 m (tra verde e giallo), nella regione di No Data è costante a 10 m (colore rosso). In Figura 6.20, rappresentante lo strato 39, in una piccola zona a Sud dell’area di studio compaiono le prime celle con spessore diverso da zero, all’interno della regione Data. Infine in Figura 6.21 (strato 20) nella parte a Sud-Est le celle hanno ormai tutte spessore uguale a 10 m, nella porzione settentrionale, invece, continuano ad essere prive di volume e lungo il perimetro e al centro della regione lo spessore oscilla tra 6 m e 8 m. 69
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6 Ricostruzione 3D <strong>delle</strong> <strong>caratteristiche</strong> <strong>idrogeologiche</strong> nel bacino tra Ticino e Oglio<br />
Secondo queste premesse la discretizzazione e la deformazione<br />
di ciascuna <strong>delle</strong> tre griglie (A, B e C) sono state realizzate di volta in<br />
volta in maniera differente, come spiegato di seguito:<br />
• griglia A, ricostruita tra superficie topografica e superficie basale<br />
del Gruppo Acquifero A, deformata rispetto alla base e troncata<br />
rispetto al top (Figura 6.15 e Figura 6.18 a sinistra);<br />
• griglia B, ricostruita tra superficie basale del gruppo acquifero A e<br />
superficie basale del gruppo acquifero B, deformata<br />
parallelamente ad entrambe (Figura 6.14 e Figura 6.18 in mezzo);<br />
• griglia C, ricostruita tra superficie basale del gruppo acquifero B e<br />
base del modello, deformata parallelamente al top e troncata<br />
rispetto alla base (Figura 6.15 e Figura 6.18, a destra).<br />
Figura 6.18 – Modellazione <strong>delle</strong> diverse tipologie di deposizioni, attraverso<br />
deformazioni della griglia di calcolo 3D (Paradigm, 2008)<br />
Segue una dettagliata descrizione di ciascuna griglia.<br />
Griglia A<br />
I limiti verticali di questa griglia sono superficie topografica (Top) e<br />
base del Gruppo Acquifero A (Bottom).<br />
La griglia regolare e indeformata è stata costruita (è stato<br />
utilizzato il comando Grid_New_From Corners) in modo che al cui<br />
interno potessero essere inscritte le due superfici limite, le quote della<br />
griglia sono infatti comprese tra la quota massima del Top (443 m<br />
s.l.m. circa) e la quota minima del Bottom (-367 m s.l.m. circa). Lo<br />
spessore risultante di 810 m è stato suddiviso in 81 strati da 10 m<br />
ciascuno, per un totale di 2'136’861 celle, come riepilogato in Tabella<br />
6.2.<br />
MINIMO MASSIMO STRATI N° DI NODI<br />
Z (m s.l.m.) -367 443 81 82<br />
Tabella 6.2 – Riepilogo della discretizzazione verticale della griglia A<br />
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