ricostruzione tridimensionale delle caratteristiche idrogeologiche ...
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6 Ricostruzione 3D delle caratteristiche idrogeologiche nel bacino tra Ticino e Oglio alimentazione e sabbie in quelle più meridionali e distali (Regione Lombardia & Eni-Divisione Agip). La superficie basale del gruppo acquifero B si trova tra – 620 m s.l.m. e 170 m s.l.m. circa (Figura 6.2). Figura 6.2 - Ricostruzione bidimensionale della superficie basale del Gruppo Acquifero B L’ambiente di deposizione del Gruppo Acquifero A è continentale, dominano le piane alluvionali con sistemi fluviali di tipo braided. Gli apporti molto grossolani provengono dalle aree alpine in erosione, con direzione Nord-Sud e costituiscono la maggior parte dei depositi del gruppo. Questo è infatti rappresentato principalmente da ghiaie e ghiaie grossolane, poligeniche, da grigie a grigio-giallastre, a matrice sabbiosa, ad elevate permeabilità e porosità. Spostandosi, invece, verso Sud e allontanandosi dalle zone di alimentazione si individua una variazione laterale dei sedimenti, con aumento delle litologie sabbiose (da medie a grossolane, spesso ciottolose) a scapito di quelle ghiaiose. Sono presenti intercalazioni decimetriche di argilla e argilla-siltosa, di ridotto spessore, tale da provocare raramente dei confinamenti della falda. Per analogie sedimentarie e litologiche è difficile individuare la separazione con il Gruppo Acquifero B sottostante, entrambi costituiscono infatti l’acquifero tradizionale della pianura. Dai caratteri sedimentari della successione si intuisce che il gruppo è legato a sistemi fluviali contraddistinti da un’elevata energia dei depositi sedimentari, energia determinata dalle fasi di 48
6 Ricostruzione 3D delle caratteristiche idrogeologiche nel bacino tra Ticino e Oglio deterioramento climatico dei cicli glaciali pleistocenici (Regione Lombardia & Eni-Divisione Agip). La superficie basale del Gruppo Acquifero A si trova tra - 370 m s.l.m. e 170 m s.l.m. circa, come mostra la Figura 6.3, dove la porzione bianca a Sud della mappa tra l’isolinea – 30 m s.l.m. e 20 m s.l.m. indica una zona erosa. Figura 6.3 - Ricostruzione bidimensionale della superficie basale del Gruppo Acquifero A Le superfici basali dei Gruppi Acquiferi, appena descritte, sono state ricavate dalle relative carte, dopo scansione: le isoipse sono state digitalizzate tramite Arcgis e trasformate in punti. I punti sono quindi stati interpolati in Surfer 8, ottenendo così mappe digitali bidimensionali, mostrate sopra (Figura 6.1, Figura 6.2 e Figura 6.3). L’andamento della deposizione dei sedimenti nell’acquifero tradizionale (compreso tra superficie topografica e superficie basale del Gruppo Acquifero B) segue la giacitura delle superfici basali A e B: la modellazione di questo sistema idrogeologico verrà, quindi, realizzata in modo conforme a queste due superfici, simulando l’acquifero attraverso una griglia di dimensioni e forma simili alla morfologia delle superfici limite (superficie topografica, basi A e B). Gocad, per un’esigenza tecnica e di calcolo, ha bisogno che tutte le superfici, utilizzate per la costruzione di una griglia 3D, abbiano la stessa estensione. Per questo motivo sono state considerate unicamente le porzioni delle superfici basali A e B incluse all’interno del perimetro dell’area di studio (in fucsia nelle Figura 6.1 e Figura 6.2). Successivamente queste sono state ricostruite, in modo fittizio 49
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6 Ricostruzione 3D <strong>delle</strong> <strong>caratteristiche</strong> <strong>idrogeologiche</strong> nel bacino tra Ticino e Oglio<br />
alimentazione e sabbie in quelle più meridionali e distali (Regione<br />
Lombardia & Eni-Divisione Agip). La superficie basale del gruppo<br />
acquifero B si trova tra – 620 m s.l.m. e 170 m s.l.m. circa (Figura<br />
6.2).<br />
Figura 6.2 - Ricostruzione bidimensionale della superficie basale del Gruppo<br />
Acquifero B<br />
L’ambiente di deposizione del Gruppo Acquifero A è continentale,<br />
dominano le piane alluvionali con sistemi fluviali di tipo braided. Gli<br />
apporti molto grossolani provengono dalle aree alpine in erosione,<br />
con direzione Nord-Sud e costituiscono la maggior parte dei depositi<br />
del gruppo. Questo è infatti rappresentato principalmente da ghiaie e<br />
ghiaie grossolane, poligeniche, da grigie a grigio-giallastre, a matrice<br />
sabbiosa, ad elevate permeabilità e porosità. Spostandosi, invece,<br />
verso Sud e allontanandosi dalle zone di alimentazione si individua<br />
una variazione laterale dei sedimenti, con aumento <strong>delle</strong> litologie<br />
sabbiose (da medie a grossolane, spesso ciottolose) a scapito di<br />
quelle ghiaiose. Sono presenti intercalazioni decimetriche di argilla e<br />
argilla-siltosa, di ridotto spessore, tale da provocare raramente dei<br />
confinamenti della falda.<br />
Per analogie sedimentarie e litologiche è difficile individuare la<br />
separazione con il Gruppo Acquifero B sottostante, entrambi<br />
costituiscono infatti l’acquifero tradizionale della pianura.<br />
Dai caratteri sedimentari della successione si intuisce che il<br />
gruppo è legato a sistemi fluviali contraddistinti da un’elevata energia<br />
dei depositi sedimentari, energia determinata dalle fasi di<br />
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