ricostruzione tridimensionale delle caratteristiche idrogeologiche ...

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02.07.2013 Views

6 Ricostruzione 3D delle caratteristiche idrogeologiche nel bacino tra Ticino e Oglio L’andamento dei singoli profili delle superfici deposizionali è imputabile all’attività combinata di diversi fattori che hanno caratterizzato il Pleistocene e poi l’Olocene: eventi tettonici, periodi di trasgressione e regressione marina, oscillazioni climatiche quaternarie con conseguenti fasi di avanzata e ritiro dei ghiacciai, processi sedimentari durante il trasporto, la deposizione e l’erosione da parte dei ghiacciai e dei corsi idrici. Il gruppo Acquifero C è stato attribuito alla parte bassa dal medio Pleistocene. Un importante evento trasgressivo ripartisce la successione sedimentaria in due distinti cicli regressivi: inferiore e superiore. Nella parte bassa del primo si ritrovano sedimenti marini di piattaforma, principalmente argilla siltosa-sabbiosa, grigia, fossilifera. Si passa poi a sabbie grigie prevalenti da fini a finissime, bioturbate e fossilifere dei sistemi litorali e successivamente a sabbie grigie, medie, classate, a stratificazione media e spessa, con resti vegetali, di ambienti deltizi. Nella parte alta della regressione inferiore si ritrovano sedimenti continentali di piana alluvionale con sabbia grigia da finissima a media, laminata, alternata ad argilla siltosa verde e argilla palustre bruno-nerastra ricca in materia organica. Proseguendo verso quote maggiori si incontrano i sedimenti derivanti dall’evento trasgressivo: essi provengono da un sistema litorale a prevalenti sabbie finissime e silt bioturbati, quindi con argilla marina, grigia, fossilifera, di piattaforma. Nel ciclo regressivo superiore, infine, si trovano sedimenti di ambiente transizionale con prevalente sabbia grigia fine e media, in strati graduati da medi a molto spessi, laminata, con abbondanti frammenti vegetali. Seguono sabbie grigie da finissime a medie alternate ad argilla siltosa verde e argilla palustre bruno-nerastra, da sedimentazione in ambiente continentale. Il gruppo presenta, quindi, una notevole variabilità sedimentaria che provoca importanti conseguenze di natura idrogeologica: gli intervalli di sistemi deltizi e litorali rappresentano dei serbatoi di significativo spessore con buone caratteristiche idrogeologiche per quanto riguarda porosità e permeabilità. Le alternanze continentali di sabbie grigie e argille verdi di piana alluvionale rappresentano un buon serbatoio; dove prevalgono, invece, le sequenze più argillose esiste un sufficiente confinamento e protezione delle falde sottostanti. Il livello impermeabile di argille marine di significato spessore stratigrafico e notevole continuità laterale, divide il gruppo acquifero in due distinti acquiferi su un ampio settore della pianura lombarda 46

6 Ricostruzione 3D delle caratteristiche idrogeologiche nel bacino tra Ticino e Oglio (Regione Lombardia & Eni-Divisione Agip, 2002). La superficie basale del gruppo acquifero C si trova tra – 780 m s.l.m. e 180 m s.l.m. circa, come mostra la Figura 6.1, dove le porzioni bianche a Sud e Sud-Est della mappa indicano zone erose. Figura 6.1 - Ricostruzione bidimensionale della superficie basale del Gruppo Acquifero C L’ambiente di deposizione del Gruppo Acquifero B è esclusivamente continentale, con sistemi deposizionali di piana alluvionale, dominata da sistemi fluviali braided ad alta energia. Indica il passaggio alla deposizione generalizzata di sedimenti grossolani, ovvero sabbie medio-grossolane, sabbie ciottolose, ghiaie a matrice sabbiosa. La separazione con il Gruppo Acquifero C è piuttosto netta, ad esclusione della porzione settentrionale dove anche quest’ultimo è costituito da depositi di piana alluvionale in ambiente continentale. La successione sedimentaria mostra un chiaro aumento della granulometria dal basso verso l’alto: alla base di essa si trovano in prevalenza litologie sabbiose, con sabbia grigia o grigio-giallastra, da fine a grossolana e presenze di sedimenti fini con intercalazioni di argilla siltosa e silt di spessore da decimetrico a metrico. Probabilmente nei settori meridionali della pianura si verifica un aumento della frequenza e degli spessori dei livelli argillosi a bassa permeabilità con conseguente confinamento delle falde. A quote maggiori si passa a granulometrie grossolane, con evidente preponderanza di ghiaie a Nord vicino alle zone prealpine di 47

6 Ricostruzione 3D <strong>delle</strong> <strong>caratteristiche</strong> <strong>idrogeologiche</strong> nel bacino tra Ticino e Oglio<br />

(Regione Lombardia & Eni-Divisione Agip, 2002). La superficie<br />

basale del gruppo acquifero C si trova tra – 780 m s.l.m. e 180 m<br />

s.l.m. circa, come mostra la Figura 6.1, dove le porzioni bianche a<br />

Sud e Sud-Est della mappa indicano zone erose.<br />

Figura 6.1 - Ricostruzione bidimensionale della superficie basale del Gruppo<br />

Acquifero C<br />

L’ambiente di deposizione del Gruppo Acquifero B è<br />

esclusivamente continentale, con sistemi deposizionali di piana<br />

alluvionale, dominata da sistemi fluviali braided ad alta energia.<br />

Indica il passaggio alla deposizione generalizzata di sedimenti<br />

grossolani, ovvero sabbie medio-grossolane, sabbie ciottolose, ghiaie<br />

a matrice sabbiosa. La separazione con il Gruppo Acquifero C è<br />

piuttosto netta, ad esclusione della porzione settentrionale dove<br />

anche quest’ultimo è costituito da depositi di piana alluvionale in<br />

ambiente continentale.<br />

La successione sedimentaria mostra un chiaro aumento della<br />

granulometria dal basso verso l’alto: alla base di essa si trovano in<br />

prevalenza litologie sabbiose, con sabbia grigia o grigio-giallastra, da<br />

fine a grossolana e presenze di sedimenti fini con intercalazioni di<br />

argilla siltosa e silt di spessore da decimetrico a metrico.<br />

Probabilmente nei settori meridionali della pianura si verifica un<br />

aumento della frequenza e degli spessori dei livelli argillosi a bassa<br />

permeabilità con conseguente confinamento <strong>delle</strong> falde.<br />

A quote maggiori si passa a granulometrie grossolane, con<br />

evidente preponderanza di ghiaie a Nord vicino alle zone prealpine di<br />

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