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02.07.2013 Views

5 Raccolta, organizzazione e archiviazione dati Figura 5.9 – Volumi di acqua erogati all’anno dall’acquedotto di Milano (Carrettini, 2009) 5.3 Dati spaziali Sono state raccolte tutte le informazioni necessarie a inquadrare geograficamente, geomorfologicamente e geologicamente l’area di studio, e a ricostruire le superfici del sistema idrogeologico in esame. Di seguito sono elencati i dati raccolti in questa fase: • mappa della rete idrografica naturale e artificiale della Regione Lombardia, in formato vettoriale; • carta della geomorfologia della pianura della Regione Lombardia, in formato raster; • Modello Digitale del Terreno della pianura realizzato da CNR-Irpi (Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica) in formato raster. In pianura, a differenza della zona di montagna, il DTM ha una risoluzione di 250 m, livello di dettaglio piuttosto basso, ma è l’unica fonte esistente a scala regionale. Da questa superficie sono stati estratti i punti relativi all’area pianeggiante tra Ticino e Oglio (Figura 5.10). Le quote degradano da un valore massimo di circa 440 m s.l.m. a Nord verso un minimo di circa 9 m s.l.m. a Sud, Sud-Est. Valori bassi si ritrovano anche in alcune valli fluviali, come nel caso del fiume Adda, in corrispondenza della provincia di Lodi; 42

5 Raccolta, organizzazione e archiviazione dati Figura 5.10 – Estrazione a scala di bacino del Modello Digitale del Terreno della pianura lombarda • superfici basali dei Gruppi Acquiferi definiti da Regione Lombardia & Eni-Divisione Agip (2002), sottoforma di mappe cartacee. Nello studio condotto è proposta una stratigrafia del sottosuolo della pianura lombarda basata sul riconoscimento e definizione di unità idrostratigrafiche, informalmente definite Gruppi Acquiferi A, B, C e D, dal più recente e superficiale, al più antico e profondo. Essi sono legati a specifici eventi geologici e corrispondono a cambiamenti nell’ambiente deposizionale. Le mappe delle corrispondenti superfici basali sono state limitate non al margine della pianura, ma dove l’oggettività del dato sismico, confortato dai dati di pozzo, assume un carattere interpretativo: la sismica è stata elaborata per l’individuazione di strutture profonde e quindi la definizione dei livelli superficiali può essere localmente piuttosto scarsa. Nelle aree poste al margine settentrionale della pianura, le superfici stratigrafiche considerate sono molto superficiali, rendendo il loro riconoscimento sulla sismica largamente interpretativo; infatti le mappe delle superfici A e B sono meno estese delle mappe relative a C e D, quest’ultime sono più profonde ed hanno quindi un dato sismico maggiormente attendibile. I gruppi acquiferi vengono rappresentati fino all’intersezione dell’interfaccia acqua dolce/acqua salmastra, perché oltre sono saturi di acqua salata. In parte si sovrappongono a ricostruzioni realizzate nel territorio dell’Emilia- 43

5 Raccolta, organizzazione e archiviazione dati<br />

Figura 5.10 – Estrazione a scala di bacino del Modello Digitale del Terreno della<br />

pianura lombarda<br />

• superfici basali dei Gruppi Acquiferi definiti da Regione Lombardia<br />

& Eni-Divisione Agip (2002), sottoforma di mappe cartacee. Nello<br />

studio condotto è proposta una stratigrafia del sottosuolo della<br />

pianura lombarda basata sul riconoscimento e definizione di unità<br />

idrostratigrafiche, informalmente definite Gruppi Acquiferi A, B, C<br />

e D, dal più recente e superficiale, al più antico e profondo. Essi<br />

sono legati a specifici eventi geologici e corrispondono a<br />

cambiamenti nell’ambiente deposizionale. Le mappe <strong>delle</strong><br />

corrispondenti superfici basali sono state limitate non al margine<br />

della pianura, ma dove l’oggettività del dato sismico, confortato<br />

dai dati di pozzo, assume un carattere interpretativo: la sismica è<br />

stata elaborata per l’individuazione di strutture profonde e quindi<br />

la definizione dei livelli superficiali può essere localmente piuttosto<br />

scarsa. Nelle aree poste al margine settentrionale della pianura,<br />

le superfici stratigrafiche considerate sono molto superficiali,<br />

rendendo il loro riconoscimento sulla sismica largamente<br />

interpretativo; infatti le mappe <strong>delle</strong> superfici A e B sono meno<br />

estese <strong>delle</strong> mappe relative a C e D, quest’ultime sono più<br />

profonde ed hanno quindi un dato sismico maggiormente<br />

attendibile. I gruppi acquiferi vengono rappresentati fino<br />

all’intersezione dell’interfaccia acqua dolce/acqua salmastra,<br />

perché oltre sono saturi di acqua salata. In parte si<br />

sovrappongono a ricostruzioni realizzate nel territorio dell’Emilia-<br />

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