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ricostruzione tridimensionale delle caratteristiche idrogeologiche ...

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15<br />

4 Inquadramento dell’area di studio<br />

La pianura fa parte del bacino idrografico del fiume Po, di cui sono<br />

corsi d’acqua di secondo ordine in sinistra idrografica i fiumi: Agogna,<br />

Ticino, Olona meridionale, Lambro, Adda, Oglio, Mincio; in destra<br />

idrografica si ritrovano i fiumi: Staffora e Secchia. In sinistra<br />

idrografica sono fiumi di terzo ordine di rilievo anche l’Olona-Lambro<br />

meridionale (affluente Lambro), il Brembo e il Serio (affluenti Adda), il<br />

Mella e il Chiese (affluenti Oglio), come si può vedere in Figura 4.2.<br />

La maggior parte dei fiumi ha origine dalle Alpi e scende ad<br />

alimentare i grandi laghi e il Po lungo la sua sponda sinistra. I loro<br />

bacini idrografici hanno un tratto alpino che nella maggior parte dei<br />

casi ha orientamento prevalente da Nord a Sud, con l’ eccezione<br />

dell’Adda sopralacuale che ha orientamento Est-Ovest, e poi un tratto<br />

vallivo con orientamento Nord-SudEst.<br />

I fiumi più importanti della regione, oltre al Po, sono quelli che<br />

defluiscono dai grandi laghi: Ticino, Adda, Oglio, Chiese e Mincio.<br />

Questi ultimi sono caratterizzati da un regime stabile dei deflussi. Altri<br />

corsi d'acqua, quali i fiumi Olona, Lambro, Brembo, Serio, Mella e<br />

Cherio, hanno regime unicamente torrentizio, alla stregua di quelli di<br />

provenienza appenninica, come lo Staffora.<br />

Questo complesso sistema naturale ha subito nel corso del tempo<br />

consistenti interventi di trasformazione e di sistemazione idraulica,<br />

volti soprattutto a regimare il flusso <strong>delle</strong> acque fluviali e a garantire<br />

l’irrigazione in agricoltura, che ne hanno alterato le <strong>caratteristiche</strong><br />

morfologiche naturali e hanno condotto ad un livello di<br />

artificializzazione piuttosto intenso. Il reticolo artificiale è strettamente<br />

integrato e interagente con quello naturale. I canali, alcuni dei quali<br />

navigabili, costituiscono una rete fittissima lunga circa 9.425 km,<br />

realizzata per regolamentare le acque fluviali e irrigare le coltivazioni<br />

(Regione Lombardia, PTUA – Rapporto Ambientale –VAS, 2006). In<br />

particolare, nei bacini di pianura sublacuali (come Ticino, Mincio,<br />

Adda e Oglio), l’uso prevalente è quello irriguo, che dalla tarda<br />

primavera all’inizio dell’autunno può ridurre anche significativamente<br />

le portate naturali del corso d’acqua a valle della derivazione<br />

(Regione Lombardia, PTUA – Relazione Generale, 2006). Tra i canali<br />

principali il Naviglio Grande e il Villoresi prendono acqua dal fiume<br />

Ticino; la Martesa, la Muzza e il canale Vacchelli acquisiscono acqua<br />

dal fiume Adda (Figura 4.2).<br />

La falda superficiale emerge naturalmente e divide la pianura in<br />

alta e bassa: questo fenomeno è chiamato risorgive o fontanili (Figura<br />

4.2). Cavallin et al. (1983) individuano come causa una concomitanza

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