ricostruzione tridimensionale delle caratteristiche idrogeologiche ...
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8 Caratterizzazione idrogeologica 3D a scala provinciale Figura 8.3 - Suddivisione tra acqua e matrice solida all’interno di un acquifero. Per quanto riguarda la stima del volume di acqua immagazzinata e di acqua mobile, bisogna prendere in considerazione le classi di porosità efficace caratterizzanti il sistema idrogeologico: il volume di ciascuna di esse, rappresentate sottoforma di regioni all’interno della porzione satura, viene moltiplicato per il valore percentuale della classe corrispondente e i singoli valori risultanti vengono infine sommati. Per la stima del volume di acqua immagazzinata vengono prese in considerazioni tutte le classi di porosità efficace, mentre per il volume di acqua mobile solamente quelle relative ai depositi grossolani e medi. 8.3 Elaborazione 3D dei dati statici Questa paragrafo tratta della caratterizzazione del sistema idrogeologico: simulazione della struttura geologica, attraverso l’individuazione di superfici limiti, e ricostruzione della distribuzione continua ed eterogenea dei depositi nel serbatoio sotterraneo, con particolare attenzione alla relativa porosità efficace, fondamentale per la stima della disponibilità idrica (paragrafo 8.2). 8.3.1 Modellazione della struttura geologica del sistema Nonostante il sistema idrogeologico in esame fosse già stato modellizzato all’interno dell’area di bacino e potesse essere quindi ricavato attraverso un’estrazione dal sistema più grande, si è scelto di 160
8 Caratterizzazione idrogeologica 3D a scala provinciale procedere alla costruzione di una nuova griglia, perché le condizioni iniziali erano differenti: • in questo caso è stata realizzata un’indagine a scala provinciale; • la superficie topografica ha un dettaglio molto elevato; • lo scopo che ha guidato la caratterizzazione 3D del sistema, è diverso; • non vi sono vincoli sul numero totale di celle nella griglia. Quindi è stata costruita una griglia conforme alle superfici limite elencate di seguito dalla più superficiale alla più profonda: superficie topografica derivata dal Modello Digitale del Terreno (DTM), ricavato dalle curve di livello ogni 5 m di un lavoro di Marchetti del 1992 (figura 5.11); superficie basale del Gruppo Acquifero A, estratta a scala provinciale dalla superficie realizzata per l’area di bacino (paragrafo 6.1); superficie basale del Gruppo Acquifero B, estratta a scala provinciale dalla superficie realizzata per l’area di bacino (paragrafo 6.1); base del modello, estratta a scala provinciale dalla superficie realizzata per l’area di bacino (paragrafo 6.1). Ne è risultata una griglia regolare di 272 colonne x 220 righe x 205 strati. Ogni cella ha dimensioni 250 m x 250 m x 2 m, per un totale di più di 12 milioni, di cui circa 6 milioni costituiscono la regione Data (Tabella 8.1). COLONNE RIGHE STRATI CELLE TOTALI CELLE NELLA REGIONE DATA 272 220 205 12'267’200 6'261’315 Tabella 8.1 – Riepilogo della griglia relativa al sistema idrogeologico indagato nelle province di Milano e Monza e Brianza Alla griglia è stata applicata una deformazione rispetto alle quattro superfici elencate sopra (paragrafo 6.2, figura 6.16), ottenendo strati a spessore variabile tra qualche centinaia di centimetri a circa 3.5 m, in funzione dell’entità della deformazione subita dalla griglia in ciascun punto. 161
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8 Caratterizzazione idrogeologica 3D a scala provinciale<br />
procedere alla costruzione di una nuova griglia, perché le condizioni<br />
iniziali erano differenti:<br />
• in questo caso è stata realizzata un’indagine a scala provinciale;<br />
• la superficie topografica ha un dettaglio molto elevato;<br />
• lo scopo che ha guidato la caratterizzazione 3D del sistema, è<br />
diverso;<br />
• non vi sono vincoli sul numero totale di celle nella griglia.<br />
Quindi è stata costruita una griglia conforme alle superfici limite<br />
elencate di seguito dalla più superficiale alla più profonda:<br />
superficie topografica derivata dal Modello Digitale del Terreno<br />
(DTM), ricavato dalle curve di livello ogni 5 m di un lavoro di<br />
Marchetti del 1992 (figura 5.11);<br />
superficie basale del Gruppo Acquifero A, estratta a scala<br />
provinciale dalla superficie realizzata per l’area di bacino<br />
(paragrafo 6.1);<br />
superficie basale del Gruppo Acquifero B, estratta a scala<br />
provinciale dalla superficie realizzata per l’area di bacino<br />
(paragrafo 6.1);<br />
base del modello, estratta a scala provinciale dalla superficie<br />
realizzata per l’area di bacino (paragrafo 6.1).<br />
Ne è risultata una griglia regolare di 272 colonne x 220 righe x<br />
205 strati. Ogni cella ha dimensioni 250 m x 250 m x 2 m, per un<br />
totale di più di 12 milioni, di cui circa 6 milioni costituiscono la regione<br />
Data (Tabella 8.1).<br />
COLONNE RIGHE STRATI CELLE TOTALI CELLE NELLA<br />
REGIONE DATA<br />
272 220 205 12'267’200 6'261’315<br />
Tabella 8.1 – Riepilogo della griglia relativa al sistema idrogeologico indagato nelle<br />
province di Milano e Monza e Brianza<br />
Alla griglia è stata applicata una deformazione rispetto alle quattro<br />
superfici elencate sopra (paragrafo 6.2, figura 6.16), ottenendo strati<br />
a spessore variabile tra qualche centinaia di centimetri a circa 3.5 m,<br />
in funzione dell’entità della deformazione subita dalla griglia in<br />
ciascun punto.<br />
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