ricostruzione tridimensionale delle caratteristiche idrogeologiche ...
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7 Individuazione dei livelli torbosi nell’area di bacino tra Ticino e Oglio Figura 7.13 - Zonazione delle classi di torba nella griglia C; a destra grafico a torte della presenza percentuale delle classi. In grigio è riprodotto il limite della base B Nonostante le valutazioni quantitative riportate sopra non siano del tutto affidabili e precise, emerge, comunque, che tracce di torba, più o meno marcate, si ritrovano sia nel Gruppo Acquifero A, sia nel Gruppo Acquifero B, sia al di sotto di esso, tra i depositi villafranchiani, ovvero in corrispondenza del pleistocene superiore, medio e dell’inferiore (figura 4.4). Ciò indica che in quei periodi nel bacino lombardo si sono verificate determinate condizioni climatiche, deposizionali e geologiche tali da creare ambienti favorevoli alla formazione di torba: principalmente condizioni di elevata umidità, stagnazione di acqua e assenza di ossigeno. 154
8 Caratterizzazione idrogeologica 3D a scala provinciale 8 Caratterizzazione idrogeologica 3D a scala provinciale per la stima della disponibilità idrica del sottosuolo L’acqua sotterranea del sottosuolo delle province di Milano (ad esclusione del comune di San Colombano al Lambro) e Monza e Brianza è la principale fonte per l’approvvigionamento idrico potabile e non potabile, in particolare lo sfruttamento a scopo civile si concentra soprattutto in corrispondenza del comune di Milano, dove il prelievo medio areale è di oltre 46 l/s km 2 (Regione Lombardia, PTUA, Allegato 5, 2006). La risorsa sotterranea soddisfa la quasi totalità dell’uso industriale e parte di quello agricolo. Si tratta quindi di una risorsa strategica per queste province e la sua conservazione risulta un obiettivo importante, che richiede programmi d’azione per evitarne il depauperamento quantitativo e qualitativo. La conoscenza dell’entità delle riserve, delle sue variazioni, dei suoi utilizzi, oltre che della sua qualità è perciò un aspetto fondamentale per l’applicazione di efficaci e mirate azioni volte al risparmio idrico (Bonomi et al., 2010). A questo proposito la metodologia di caratterizzazione idrogeologica tridimensionale, descritta nel capitolo 6, è stata applicata al territorio delle province di Milano (ad esclusione del comune di San Colombano al Lambro) e di Monza e Brianza, finalizzata alla stima della disponibilità idrica. La scelta è ricaduta su queste due province perché costituiscono un’area indagata da anni, per cui esiste una discreta quantità di dati di monitoraggio, con maggior continuità nel tempo, rispetto ad altre zone di pianura. 8.1 Breve inquadramento delle province di Milano e di Monza e Brianza Il territorio delle province di Milano e Monza e Brianza si estende tra il corso del fiume Ticino ad Occidente, il corso del fiume Adda ad Oriente e confina con le pendici delle Prealpi a Nord; a Sud il limite è costituito dal confine amministrativo con la Provincia di Lodi. Sono situate in posizione centrale rispetto all’intera area delle regione Lombardia (Figura 8.1). Il reticolo idrografico naturale è molto ben sviluppato in direzione Nord-Sud, mentre una fitta rete di canali artificiali si sviluppa in direzione trasversale, mettendo in 155
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8 Caratterizzazione idrogeologica 3D a scala provinciale<br />
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scala provinciale per la stima della<br />
disponibilità idrica del sottosuolo<br />
L’acqua sotterranea del sottosuolo <strong>delle</strong> province di Milano (ad<br />
esclusione del comune di San Colombano al Lambro) e Monza e<br />
Brianza è la principale fonte per l’approvvigionamento idrico potabile<br />
e non potabile, in particolare lo sfruttamento a scopo civile si<br />
concentra soprattutto in corrispondenza del comune di Milano, dove il<br />
prelievo medio areale è di oltre 46 l/s km 2 (Regione Lombardia,<br />
PTUA, Allegato 5, 2006). La risorsa sotterranea soddisfa la quasi<br />
totalità dell’uso industriale e parte di quello agricolo. Si tratta quindi di<br />
una risorsa strategica per queste province e la sua conservazione<br />
risulta un obiettivo importante, che richiede programmi d’azione per<br />
evitarne il depauperamento quantitativo e qualitativo. La conoscenza<br />
dell’entità <strong>delle</strong> riserve, <strong>delle</strong> sue variazioni, dei suoi utilizzi, oltre che<br />
della sua qualità è perciò un aspetto fondamentale per l’applicazione<br />
di efficaci e mirate azioni volte al risparmio idrico (Bonomi et al.,<br />
2010).<br />
A questo proposito la metodologia di caratterizzazione<br />
idrogeologica <strong>tridimensionale</strong>, descritta nel capitolo 6, è stata<br />
applicata al territorio <strong>delle</strong> province di Milano (ad esclusione del<br />
comune di San Colombano al Lambro) e di Monza e Brianza,<br />
finalizzata alla stima della disponibilità idrica.<br />
La scelta è ricaduta su queste due province perché costituiscono<br />
un’area indagata da anni, per cui esiste una discreta quantità di dati<br />
di monitoraggio, con maggior continuità nel tempo, rispetto ad altre<br />
zone di pianura.<br />
8.1 Breve inquadramento <strong>delle</strong> province di Milano e di<br />
Monza e Brianza<br />
Il territorio <strong>delle</strong> province di Milano e Monza e Brianza si estende<br />
tra il corso del fiume Ticino ad Occidente, il corso del fiume Adda ad<br />
Oriente e confina con le pendici <strong>delle</strong> Prealpi a Nord; a Sud il limite è<br />
costituito dal confine amministrativo con la Provincia di Lodi. Sono<br />
situate in posizione centrale rispetto all’intera area <strong>delle</strong> regione<br />
Lombardia (Figura 8.1). Il reticolo idrografico naturale è molto ben<br />
sviluppato in direzione Nord-Sud, mentre una fitta rete di canali<br />
artificiali si sviluppa in direzione trasversale, mettendo in<br />
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