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02.07.2013 Views

7 Individuazione dei livelli torbosi nell’area di bacino tra Ticino e Oglio 7 Individuazione di livelli torbosi nell’area di bacino tra Ticino ed Oglio La torba è un deposito composto da resti vegetali in decomposizione, si accumula in suoli più o meno ricchi di acqua e privi di ossigeno. I livelli torbosi si trovano in corrispondenza di zone isolate che in passato erano paludose. Si ipotizza che la formazione di questi ambienti umidi sia dovuta a stagnazione di acque superficiali, causata dal basso gradiente topografico, o dal riempimento di depressioni del terreno, attraverso l’emergenza superficiale della falda. Questo ultimo caso si è, ad esempio, verificato nella bassa pianura veneto-friulana, durante il Last Glacial Maximum: Miola et al. (2006) spiegano che la risalita superficiale delle acque sotterranee in quella zona sia stata favorita dalla bassa permeabilità dei depositi sottostanti che impedivano l’infiltrazione dell’acqua meteorica in profondità, da condizioni meteo-climatiche fredde e, quindi, da un basso tasso di evapotraspirazione. In questa situazione la deposizione e l’attività organica prevalse sulla sedimentazione alluvionale mineralogica, si verificò, quindi, un accumulo di strati continui di torba. I livelli torbosi vennero poi sepolti nel momento in cui accadde il processo contrario, secondo cui la deposizione alluvionale superò quella organica. La sola presenza di torba, anche se in quantità minime, ricopre un ruolo importante sia in campo geomorfologico sia in campo chimico, relativamente alla qualità delle acque sotterranee: può essere considerata un marker nell’individuazione dell’evoluzione tardopleistocenica della pianura padana e può essere legata alla liberazione di arsenico e ammoniaca nelle falde profonde. Per quanto riguarda l’ambito geomorfologico, un esempio proviene anch’esso dalla conformazione della pianura veneto-friulana dove sono stati realizzati diversi studi relativi al legame tra presenza di torba ed evoluzione tardo-pleistocenica. Infatti analisi stratigrafiche, datazione al radiocarbonio e studi di palinologia hanno permesso a Fontana et al. (2010) di trovare tracce di torba nell’area indagata in diversi momenti del Tardo Pleistocene, in seguito ad eventi deposizionali, geologici e condizioni climatiche particolari: strati sottili di torba e materiale organico sono stati rinvenuti in corrispondenza del culmine della penultima glaciazione, nella seconda parte del medio Würm ed anche durante l’acme del Last Glacial Maximum. 141

7 Individuazione dei livelli torbosi nell’area di bacino tra Ticino e Oglio<br />

7 Individuazione di livelli torbosi nell’area<br />

di bacino tra Ticino ed Oglio<br />

La torba è un deposito composto da resti vegetali in<br />

decomposizione, si accumula in suoli più o meno ricchi di acqua e<br />

privi di ossigeno.<br />

I livelli torbosi si trovano in corrispondenza di zone isolate che in<br />

passato erano paludose. Si ipotizza che la formazione di questi<br />

ambienti umidi sia dovuta a stagnazione di acque superficiali, causata<br />

dal basso gradiente topografico, o dal riempimento di depressioni del<br />

terreno, attraverso l’emergenza superficiale della falda. Questo ultimo<br />

caso si è, ad esempio, verificato nella bassa pianura veneto-friulana,<br />

durante il Last Glacial Maximum: Miola et al. (2006) spiegano che la<br />

risalita superficiale <strong>delle</strong> acque sotterranee in quella zona sia stata<br />

favorita dalla bassa permeabilità dei depositi sottostanti che<br />

impedivano l’infiltrazione dell’acqua meteorica in profondità, da<br />

condizioni meteo-climatiche fredde e, quindi, da un basso tasso di<br />

evapotraspirazione. In questa situazione la deposizione e l’attività<br />

organica prevalse sulla sedimentazione alluvionale mineralogica, si<br />

verificò, quindi, un accumulo di strati continui di torba. I livelli torbosi<br />

vennero poi sepolti nel momento in cui accadde il processo contrario,<br />

secondo cui la deposizione alluvionale superò quella organica.<br />

La sola presenza di torba, anche se in quantità minime, ricopre un<br />

ruolo importante sia in campo geomorfologico sia in campo chimico,<br />

relativamente alla qualità <strong>delle</strong> acque sotterranee: può essere<br />

considerata un marker nell’individuazione dell’evoluzione tardopleistocenica<br />

della pianura padana e può essere legata alla<br />

liberazione di arsenico e ammoniaca nelle falde profonde.<br />

Per quanto riguarda l’ambito geomorfologico, un esempio<br />

proviene anch’esso dalla conformazione della pianura veneto-friulana<br />

dove sono stati realizzati diversi studi relativi al legame tra presenza<br />

di torba ed evoluzione tardo-pleistocenica. Infatti analisi stratigrafiche,<br />

datazione al radiocarbonio e studi di palinologia hanno permesso a<br />

Fontana et al. (2010) di trovare tracce di torba nell’area indagata in<br />

diversi momenti del Tardo Pleistocene, in seguito ad eventi<br />

deposizionali, geologici e condizioni climatiche particolari: strati sottili<br />

di torba e materiale organico sono stati rinvenuti in corrispondenza<br />

del culmine della penultima glaciazione, nella seconda parte del<br />

medio Würm ed anche durante l’acme del Last Glacial Maximum.<br />

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