ricostruzione tridimensionale delle caratteristiche idrogeologiche ...
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6 Ricostruzione 3D delle caratteristiche idrogeologiche nel bacino tra Ticino e Oglio ciò è visibile lungo le anse del fiume Po in provincia di Lodi, dove le litologie medie sono presenti al 60%-70% e quelle grossolane al 30%-40%. Osservando la distribuzione dei depositi grossolani si distingue chiaramente la netta separazione tra zone ad alta e bassa percentuale, che coincide circa con la separazione tra alta e bassa pianura. Per le altre due proprietà tessiturali, invece, questa divisione non è così evidente, i valori percentuali intermedi (40-60) infatti sono molto diffusi, ad esempio, nel caso dei materiali a media granulometria occupano la maggior parte dell’area di studio. 6.4.5 Sezioni 3D dei parametri idraulici I valori dei parametri idraulici rappresentano una sintesi delle caratteristiche tessiturali, possono perciò riprodurre al meglio il comportamento idraulico del sistema, evidenziando l’alternanza tra orizzonti acquiferi e acquitardi o la differenza tra zone più o meno produttive. Per meglio evidenziare questa suddivisione idrogeologica la distribuzione della conducibilità idraulica e della porosità efficace nell’area è stata frazionata in 5 classi (Tabella 6.13), a seconda della granulometria dei sedimenti: vi sono due classi per i materiali a granulometria fine, la classe fine 2 è composta da tutti quei materiali con conducibilità idraulica e porosità efficace pari (roccia) o inferiore (terreno vegetale o terreno di riporto) ad un’argilla. Della classe fine1 fanno parte i sedimenti con conducibilità idraulica e porosità efficace uguale ad un limo e maggiori di un’argilla. I valori di k e ne dei materiali appartenenti alla classe media sono uguali a quelle di una sabbia e superiori a quelle di un limo. La classe grossolana 2, invece, contiene materiali a granulometria maggiore di una sabbia e pari ad una ghiaia e, infine, della classe grossolana 1 fanno parte i depositi con i valori di conducibilità idraulica e porosità efficace maggiori nell’area di studio, ossia corrispondenti a materiali a prevalenza ciottolosa. NOME CLASSE INTERVALLO k (m/g) INTERVALLO ne (%) Fine 2 k
6 Ricostruzione 3D delle caratteristiche idrogeologiche nel bacino tra Ticino e Oglio Conducibilità idraulica I valori di conducibilità idraulica dei dati puntuali di input variano tra un range di 0.00864 m/g e 432 m/g (paragrafo 6.3.2). Il procedimento geostatistico non è stato, però, in grado di ottenere simulazioni che raggiungessero il valore 432 m/g, ma il valore massimo ricavato è stato 417 m/g, valore appartenente comunque allo stesso ordine di grandezza. Il motivo probabilmente deriva dal fatto che all’interno del set di dati di input i valori massimi del range sono presenti in quantità molto basse rispetto al totale, come riportato in Tabella 6.10, rendendone difficile la riproduzione nel calcolo eseguito da Gocad. Questo può anche essere considerato un effetto del fenomeno di smoothing. All’aumentare della profondità l’estremo massimo del range diminuisce: per la griglia A è 417 m/g, per la griglia B è 407 m/g e per la griglia C è 335 m/g. Nelle prime due griglie si tratta di valori di conducibilità relativi circa a dei ciottoli, mentre nella terza griglia il valore corrisponde a circa la permeabilità di ciottoli con ghiaia. Infatti, come si osserva nelle immagini Figura 6.66, Figura 6.67 e Figura 6.68, la presenza della classe grossolana 1, a conducibilità maggiore, occupa l’1.05% del volume nella griglia A e lo 0.01% nella griglia B. Stranamente la presenza percentuale di questa classe aumenta leggermente nella griglia C in corrispondenza di piccole zone nel settore settentrionale dell’area di studio, forse per la presenza di piccoli acquiferi in profondità. Al contrario l’elevata crescita della percentuale della classe grossolana 2 dalla griglia B (19.04%) alla griglia C (38.62%), soprattutto lungo il margine orientale dell’area di studio, in corrispondenza della provincia di Cremona, è probabilmente imputabile ad un errore nella fase di interpolazione, dovuto alla mancanza di dati ad elevate profondità; infatti la varianza in questa zona assume valori da 0.7 a 1.15 circa (Figura 6.72). La classe media è presente in grandi quantità nelle tre griglie: nella griglia A occupa il 53.49% dell’area totale, lasciando però spazio principalmente alla classe grossolana 2 e in parte alla grossolana 1 nella zona settentrionale; mentre nelle griglie B e C è distribuita su quasi tutto il volume. In questa classe, infatti, ricadono anche litologie con elevata matrice fine (le litologie corrispondenti sono infatti comprese tra un limo e una sabbia). 121
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6 Ricostruzione 3D <strong>delle</strong> <strong>caratteristiche</strong> <strong>idrogeologiche</strong> nel bacino tra Ticino e Oglio<br />
Conducibilità idraulica<br />
I valori di conducibilità idraulica dei dati puntuali di input variano<br />
tra un range di 0.00864 m/g e 432 m/g (paragrafo 6.3.2). Il<br />
procedimento geostatistico non è stato, però, in grado di ottenere<br />
simulazioni che raggiungessero il valore 432 m/g, ma il valore<br />
massimo ricavato è stato 417 m/g, valore appartenente comunque<br />
allo stesso ordine di grandezza. Il motivo probabilmente deriva dal<br />
fatto che all’interno del set di dati di input i valori massimi del range<br />
sono presenti in quantità molto basse rispetto al totale, come riportato<br />
in Tabella 6.10, rendendone difficile la riproduzione nel calcolo<br />
eseguito da Gocad. Questo può anche essere considerato un effetto<br />
del fenomeno di smoothing.<br />
All’aumentare della profondità l’estremo massimo del range<br />
diminuisce: per la griglia A è 417 m/g, per la griglia B è 407 m/g e per<br />
la griglia C è 335 m/g. Nelle prime due griglie si tratta di valori di<br />
conducibilità relativi circa a dei ciottoli, mentre nella terza griglia il<br />
valore corrisponde a circa la permeabilità di ciottoli con ghiaia. Infatti,<br />
come si osserva nelle immagini Figura 6.66, Figura 6.67 e Figura 6.68,<br />
la presenza della classe grossolana 1, a conducibilità maggiore,<br />
occupa l’1.05% del volume nella griglia A e lo 0.01% nella griglia B.<br />
Stranamente la presenza percentuale di questa classe aumenta<br />
leggermente nella griglia C in corrispondenza di piccole zone nel<br />
settore settentrionale dell’area di studio, forse per la presenza di<br />
piccoli acquiferi in profondità. Al contrario l’elevata crescita della<br />
percentuale della classe grossolana 2 dalla griglia B (19.04%) alla<br />
griglia C (38.62%), soprattutto lungo il margine orientale dell’area di<br />
studio, in corrispondenza della provincia di Cremona, è<br />
probabilmente imputabile ad un errore nella fase di interpolazione,<br />
dovuto alla mancanza di dati ad elevate profondità; infatti la varianza<br />
in questa zona assume valori da 0.7 a 1.15 circa (Figura 6.72).<br />
La classe media è presente in grandi quantità nelle tre griglie:<br />
nella griglia A occupa il 53.49% dell’area totale, lasciando però spazio<br />
principalmente alla classe grossolana 2 e in parte alla grossolana 1<br />
nella zona settentrionale; mentre nelle griglie B e C è distribuita su<br />
quasi tutto il volume. In questa classe, infatti, ricadono anche litologie<br />
con elevata matrice fine (le litologie corrispondenti sono infatti<br />
comprese tra un limo e una sabbia).<br />
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