ricostruzione tridimensionale delle caratteristiche idrogeologiche ...
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Figura 6.64 - Distribuzione di materiali fini all’interno dell’area di studio, lungo sezioni incrociate Figura 6.65 - Distribuzione della varianza di materiali fini all’interno dell’area di studio, lungo sezioni incrociate
6 Ricostruzione 3D delle caratteristiche idrogeologiche nel bacino tra Ticino e Oglio I risultati prodotti dalle interpolazioni delle tre tipologie litologiche mostrano un decremento della granulometria dei sedimenti da Nord verso Sud, Sud-Est, in funzione della diminuzione dell’energia di deposizione dei principali fiumi nell’area di studio: Marchetti (2000) spiega che si determina deposizione fluviale quando l’energia teorica del corso d’acqua non è sufficiente a sostenere il lavoro prodotto fino a quel momento dalla corrente stessa. Il fiume, quindi, rimodula la distribuzione energetica nel sistema eliminando le azioni più dispendiose: il flusso idrico riduce l’azione di erosione e abbandona il carico in eccesso a partire dalle quantità unitarie più dispendiose, ovvero dal materiale più grossolano (il più pesante) a quello più fine. Per questo motivo, nei tratti dove si verifica un decremento di velocità per la riduzione della pendenza, avviene la deposizione del materiale più grossolano nella parte prossimale, mentre diminuiscono progressivamente le dimensione dei clasti depositati vero il piede del conoide stesso. Nell’area di studio si realizza una diminuzione della granulometria dei sedimenti anche dagli strati superficiali a quelli profondi, per una variazione degli ambienti di deposizione (come descritto nel paragrafo 6.1, relativamente ai Gruppi Acquiferi). Vicino al limite settentrionale dell’area, nella porzione centro orientale, a cavallo tra le province di Monza e Brianza, Lecco e in minima parte di Bergamo, si nota un decremento dei materiali grossolani e medi rispetto al settore occidentale, probabilmente imputabile alla presenza in superficie delle argille del “Ferretto” dei terrazzi fluvioglaciali e a movimenti tettonici che hanno provocato l’affioramento del substrato. Proprio in base a questa distribuzione della granulometria, che diminuisce verso Sud, il cosiddetto “acquifero tradizionale”, costituito da una falda libera nell’alta pianura, viene compartimentato dalla frazione argillosa-limosa, sempre più frequente e spessa, al diminuire della latitudine. Si passa quindi ad un sistema multi falda, con falde semi-confinate, la cui ricarica proviene anche in parte per infiltrazione dagli strati superficiali e in parte per drenanza da falde a monte, fino a giungere nella provincia di Cremona a falde confinate, completamente separate da quelle sovrastanti. Si nota, invece, un aumento della granulometria dei depositi in corrispondenza delle valli fluviali, dovuta ad alluvioni attuali e recenti: questo si verifica nei settori settentrionali ad opera dei principali fiumi dell’area di studio, dove prevalgono le ghiaie. Nel settore meridionale 119
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