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ricostruzione tridimensionale delle caratteristiche idrogeologiche ...

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6 Ricostruzione 3D <strong>delle</strong> <strong>caratteristiche</strong> <strong>idrogeologiche</strong> nel bacino tra Ticino e Oglio<br />

Termini fini<br />

E’ possibile osservare la distribuzione dei materiali a<br />

granulometria fine al variare della profondità, attraverso gli<br />

istogrammi di frequenza nelle tre griglie (Figura 6.61), riportati sotto:<br />

il valore percentuale minimo dell’intero range considerato<br />

aumenta dalla griglia B alla C: infatti, mentre nelle prime due<br />

griglie corrisponde a 0%, nella C è 3%. Secondo lo stesso<br />

principio la frequenza <strong>delle</strong> percentuali 0-50 diminuisce<br />

all’aumentare della profondità, a favore dei valori 50%-100%:<br />

nella griglia A corrisponde a 75.08%, nella B a 58.66% ed infine<br />

nella C a 40.03%;<br />

approfondendosi all’interno del sistema idrogeologico, l’apice<br />

della curva normale si sposta verso valori percentuali più alti e gli<br />

intervalli più frequenti corrispondo a valori più elevati lungo l’asse<br />

X: per la griglia A si tratta di 20%-30%, per la griglia B è 30%-40%<br />

ed infine nella griglia C corrisponde a 50%-60%. Inoltre in<br />

quest’ultima griglia la distribuzione dei dati è più o meno<br />

gaussiana, in quanto la mediana (55.74%) è molto simile alla<br />

media (54.20%);<br />

la presenza dell’intervallo percentuale 70-100 (griglia A 7.03%,<br />

griglia B 13.97%, griglia C 22.83%) aumenta a discapito di quello<br />

0-30 (griglia A 49.27%, griglia B 23.09%, griglia C 12.78%).<br />

Nelle sezioni longitudinali, latitudinali e incrociate (Figura 6.62,<br />

Figura 6.63 e Figura 6.64) si osserva che nell’alta pianura gli strati<br />

superficiali sono caratterizzati da valori molto bassi (0%-5%),<br />

intercalati ad intervalli, più o meno spessi, a percentuali che oscillano<br />

tra 20%-25%. Fa eccezione la porzione tra Lambro e Adda, al limite<br />

settentrionale dell’area di studio tra le province di Monza e Brianza,<br />

Lecco e Bergamo, in cui i materiali fini sono presenti principalmente<br />

al 60%, con lenti di circa 10 m di spessore a valori 75%-80%. Ci si<br />

trova in corrispondenza dei terrazzi fluvioglaciali in cui in superficie<br />

abbondano le argille del “Ferretto”.<br />

Procedendo verso Sud, Sud-Est e approfondendosi, le<br />

percentuali medio-alte (50%-60%) aumentano, gli intervalli a valori<br />

bassi si assottigliano e si approfondiscono; aumenta il numero e lo<br />

spessore di lenti con percentuali maggiori a 75%.<br />

Quindi, dall’analisi degli istogrammi e <strong>delle</strong> sezioni si deduce che<br />

la percentuale dei materiali fini aumenta con la profondità e in<br />

direzione Nord-Sud, Sud-Est; si tratta di un comportamento<br />

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