Influsso dello stile italiano sulla musica europea ... - ridolfifrancesco.it
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contribuendo tra l’altro allo sviluppo, nel senso del contrappunto, dei valori<br />
propriamente armonistici.<br />
Nicola Vicentino, autore di “Antica <strong>musica</strong> ridotta alla moderna pratica”(1555), una<br />
delle prime trattazioni sistematiche della scienza del contrappunto moderno,<br />
polemizza con altri teorici e umanisti <strong>it</strong>aliani e stranieri, ricercatori <strong>dello</strong> <strong>stile</strong><br />
greco, volti ad una riforma <strong>dello</strong> <strong>stile</strong> contrappuntistico; vuole fare rivivere i generi<br />
cromatico ed enarmonico nella “<strong>musica</strong> ficta”, cioè avente alcune note alterate,<br />
suggerendo una maggiore libertà di movimenti nel trattamento degli otto modi.<br />
Le dottrine e l’indirizzo stilistico del Vicentino trovarono largo sviluppo,<br />
nonostante le molte opposizioni, nell’opera di molti musicisti, per esempio<br />
Cipriano de Rore e Gesualdo da Venosa (vedi avanti).<br />
Nella seconda metà del secolo XVI venne affermandosi la dottrina dell’accordo,<br />
prima sconosciuta; le terze, consonanze dapprima solo tollerate, finirono per<br />
diventare la base del moderno sistema tonale e della scienza dell’armonia; il<br />
mer<strong>it</strong>o fu di Gioseffo Zarlino, esponente della scuola veneziana, discepolo di<br />
Willaert, maestro di Swelink; nell’opera teorica “Ist<strong>it</strong>uzioni armoniche” egli spiega<br />
la genesi dell’accordo perfetto maggiore (dai primi sei armonici ascendenti) e<br />
minore (da quelli discendenti) con il fenomeno fisico e naturale dei “suoni<br />
armonici”; le sue teorie furono diffuse ben presto in Francia e in Germania,<br />
segnando la fine del dominio dei toni ecclesiastici e aprendo la via alle future<br />
conquiste, dalla pratica del basso continuo all’interpretazione moderna<br />
dell’armonia.<br />
L’esperienza artistica di tutta Europa giunge in Italia nel secolo XVI ad armoniosa<br />
sintesi, purificandosi la tecnica in virtù della classica purezza dell’ispirazione.<br />
Alla diffusione della <strong>musica</strong> contribuì in misura notevole l’invenzione della stampa<br />
a caratteri mobili, dovuta ad Ottaviano Petrucci (1498); a lui va il mer<strong>it</strong>o di avere<br />
raggiunto per primo la perfezione nello stampare con caratteri metallici la <strong>musica</strong><br />
misurata, assai più difficile da riprodurre del canto fermo per la compless<strong>it</strong>à dei<br />
segni. Dal Petrucci furono pubblicate le opere per liuto di Francesco Spinacino<br />
(sec. XV-XVI), compos<strong>it</strong>ore e strumentista; esse hanno una grande importanza<br />
storica perché cost<strong>it</strong>uiscono il primo documento a stampa di intavolature per liuto<br />
e di <strong>musica</strong> per un solo strumento; in esse figura inoltre la più antica serie a<br />
stampa di istruzioni per suonare il liuto. Nella stessa raccolta di oltre 300 pezzi<br />
del Petrucci (1508) troviamo le frottole di Marchetto Cara, Michele Pesenti,<br />
Bartolomeo Tromboncino, Antonio Caprioli, della scuola veneziana, le messe di<br />
Després, Isaac, Obrecht, Mouton, ecc.<br />
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