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Influsso dello stile italiano sulla musica europea ... - ridolfifrancesco.it

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opere; Carlo Soliva, operista, dal 1821 al ’31, direttore e insegnante di canto nel<br />

conservatorio di Varsavia, dove diresse il concerto n. 1 di Chopin, poi maestro di<br />

cappella di corte a Pietroburgo, direttore d’orchestra al teatro dell’Opera e<br />

maestro di canto della scuola imperiale, stabil<strong>it</strong>osi nel ’41 a Parigi dove scrisse un<br />

“Te Deum” in memoria di Napoleone; Pietro Persichini, maestro di cappella al<br />

servizio del conte Potowski, compos<strong>it</strong>ore del re di Polonia, Stanislao II, a Varsavia,<br />

dove fece rappresentare alcune sue opere, dal 1814 al ’20 maestro di cappella alla<br />

corte di Monaco, dal ’20 al ’24 a quella di Mannheim, infine insegnante a<br />

Francoforte; Francesco Morlacchi, maestro della cappella reale e direttore<br />

dell’opera <strong>it</strong>aliana a Dresda, insegnante di M. Hauptmann e autore de”Il barbiere<br />

di Siviglia”, rappresentata a corte.<br />

Emerge a questo punto la figura di Giuseppe Verdi, la cui opera “I masnadieri” fu<br />

rappresentata per la prima volta a Londra nel 1847, “I vespri siciliani” su testo<br />

francese a Parigi nel ’55, “La forza del destino” a Pietroburgo nel ’62, “Don Carlos”<br />

a Parigi nel ’67, “Aida” al Cairo nel ’71 in occasione dell’apertura del canale di<br />

Suez; oltre che alla produzione lirica, la fama del maestro è affidata anche alla<br />

Messa di requiem, molto ammirata da Brahms, al quartetto d’archi e ai pezzi sacri.<br />

Verdi, compos<strong>it</strong>ore drammatico, mirava al genere più nobile e più commovente,<br />

dal punto di vista umano, dell’intrattenimento <strong>musica</strong>le; la violenta sincer<strong>it</strong>à, la<br />

modern<strong>it</strong>à dei personaggi, l’interesse per le loro passioni, la padronanza della<br />

scr<strong>it</strong>tura vocale e l’accoppiamento della <strong>musica</strong> col testo rendono le sue opere<br />

ancora nuove e attuali, celebrate in tutto il mondo.<br />

Alla scuola verdiana si rifanno tutti gli operisti <strong>it</strong>aliani, attivi tra la fine del XIX<br />

secolo e l’inizio del XX, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni, Ruggero Leoncavallo,<br />

Umberto Giordano, le cui opere più famose sono ancora oggi rappresentate nei<br />

più importanti teatri del mondo.<br />

Echi della cantabil<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliana si avvertono nelle opere liriche di molti musicisti<br />

francesi del secolo XIX, C. Gounod, A. Thomas, C. Saint-Saëns, J. Massenet e G.<br />

Bizet, autore di “Don Procopio” su libretto <strong><strong>it</strong>aliano</strong>.<br />

Il brasiliano A. C. Gomes, dopo avere studiato a Rio de Janeiro anche con maestri<br />

<strong>it</strong>aliani, si recò a Milano dove fu alunno di L. Rossi; compose alcune opere che<br />

ebbero all’epoca un discreto favore in pretto <strong>stile</strong> melodico <strong><strong>it</strong>aliano</strong>.<br />

O.Nicolai, compos<strong>it</strong>ore tedesco di origine <strong>it</strong>aliana, unisce nella sua opera più<br />

famosa, “ Le allegre comari di Windsor”, lo <strong>stile</strong> dell’opera buffa con quello<br />

dell’opera romantica; lasciò opere su libretti <strong>it</strong>aliani e tedeschi.<br />

Concludiamo la lezione elencando altri compos<strong>it</strong>ori e insegnanti <strong>it</strong>aliani attivi<br />

all’estero nel XIX secolo.<br />

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