Influsso dello stile italiano sulla musica europea ... - ridolfifrancesco.it
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dell’Opéra e del Théatre des Italiens, voluto dal fratello di Luigi XVI, il conte di<br />
Provenza, per l’opera comica <strong>it</strong>aliana; passò gli ultimi anni di v<strong>it</strong>a in Inghilterra.<br />
La sua arte influenza tuttora il violinismo d’ogni paese; capo della moderna scuola<br />
francese, ebbe tra gli allievi Rode, Alday, Vacher, Vartier, Libon, Pixis,<br />
Robberechts, e anche Kreutzer gli è artisticamente collegato. Fu importante, oltre<br />
che per l’autor<strong>it</strong>à didattica, anche per avere regalato al violinista l’arco nella<br />
forma attuale, nella sua espressione defin<strong>it</strong>iva. Come compos<strong>it</strong>ore figura tra gli<br />
esponenti del concerto per violino e orchestra dell’epoca classica, sia come<br />
anticipatore di forme e <strong>stile</strong>mi, sia come appassionato creatore.<br />
Giovanni Giuseppe Cambini operò a Parigi dal 1770 al 1825, anno della sua<br />
morte, come violinista, compos<strong>it</strong>ore, direttore d’orchestra, cr<strong>it</strong>ico <strong>musica</strong>le e<br />
insegnante.<br />
Nuovi orizzonti aprì alla tecnica violinistica Niccolò Paganini; trionfò a Vienna nel<br />
1828, fu a Dresda, a Berlino, a Varsavia, a Parigi nel ’31, a Londra, nei Paesi Bassi,<br />
nella Francia del nord e in Gran Bretagna (’33-’34); spinse il virtuosismo<br />
all’estremo, tanto da essere considerato il più grande violinista d’ogni tempo e<br />
l’iniziatore del virtuosismo romantico. L’arte di Paganini ebbe tra i tanti im<strong>it</strong>atori<br />
artisti quali C. G. Lipinski, Treichler e D. Bull; il defin<strong>it</strong>ivo sviluppo che il maestro<br />
diede alla tecnica violinistica influenzò anche quella degli altri strumenti.<br />
Felice Blangini, violoncellista, fu maestro di corte a Monaco nel 1805, in Westfalia,<br />
a Parigi nel ’14, direttore della cappella <strong>musica</strong>le di Paolina Bonaparte, maestro di<br />
cappella di Girolamo Bonaparte, maestro di canto al Conservatorio, intendente<br />
della <strong>musica</strong> a corte, dopo la Restaurazione direttore della <strong>musica</strong> da camera della<br />
duchessa di Berry.<br />
Pietro Rovelli nel 1810 fu violino solista a Weimar e in segu<strong>it</strong>o alla corte di Monaco<br />
dove ebbe tra gli allievi B. W. Molique.<br />
Bartolomeo Campagnoli, violinista, teorico di scuola tartiniana, fu maestro dei<br />
concerti a Lipsia fino al 1817.<br />
Giuseppe Maria Festa, violinista, fu nominato direttore d’orchestra all’Opéra di<br />
Parigi nel 1812.<br />
Camillo Sivori, violinista, fu applaud<strong>it</strong>o in Europa e in America; trionfale successo<br />
ottenne in un concerto, con Paganini alla ch<strong>it</strong>arra, con Listz al pianoforte e con<br />
Bottesini al contrabbasso. Luigi Legnani, ch<strong>it</strong>arrista e cantante, accompagnò<br />
Paganini nei suoi concerti in Europa.<br />
Mauro Giuliani, stimato anche da Beethoven, lasciò un metodo per ch<strong>it</strong>arra,<br />
rimasto fondamentale; fu richiesto come insegnante e concertista in tutta Europa.<br />
Lo stesso si può dire per Ferdinando Carulli, anch’egli autore di un metodo<br />
pratico per ch<strong>it</strong>arra, molto diffuso.<br />
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