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Influsso dello stile italiano sulla musica europea ... - ridolfifrancesco.it

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Tra i musicisti iberici influenzati dal gusto <strong><strong>it</strong>aliano</strong> c<strong>it</strong>iamo lo spagnolo V. Martin y<br />

Soler che rappresentò a Vienna “Una cosa rara” (1786), i portoghesi F.A. de<br />

Almeida (sec. XVIII) che compose opere in perfetto <strong>stile</strong> <strong><strong>it</strong>aliano</strong>, J. de Sousa de<br />

Carvalho (sec. XVIII-XIX) che compose tredici opere, tutte in lingua <strong>it</strong>aliana, e M. A.<br />

Portugal che si perfezionò in Italia.<br />

Trattiamo ora dei musicisti <strong>it</strong>aliani in Russia. Fu a Mosca e a Pietroburgo dal 1732<br />

Giovanni Verocai, autore di una cantata per l’incoronazione dell’imperatrice, e<br />

rimase per sette anni al servizio della corte russa con Francesco Araja. Questi,<br />

chiamato nel ’35 a Pietroburgo, fu direttore della nuova compagnia di opere<br />

<strong>it</strong>aliane, consigliere di stato per venti anni, e autore di varie opere, dando forte<br />

impulso all’attiv<strong>it</strong>à teatrale in <strong>musica</strong>; la sua “Forza dell’amore e dell’odio”su<br />

libretto tradotto in russo è la prima opera rappresentata in Russia; “ Cefalo e<br />

Procri” (1755) è la prima opera su testo russo per cantanti russi.<br />

Giuseppe dall’Oglio, celebre violoncellista, fu nel 1735 a Pietroburgo alla corte<br />

russa, sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da C. Poliari, quando nel ’64 si trasferì a Varsavia; suo fratello<br />

Domenico, virtuoso di violino, concertista di fama, pubblicò opere ad Amsterdam<br />

e a Vienna, morì a Narva nel ‘64. Luigi Madonis fu primo violino dell’orchestra di<br />

corte a Pietroburgo; Vincenzo Manfredini fu al servizio di Caterina II come<br />

cembalista e insegnante di violino del principe Paolo, scrisse le opere “Semiramide<br />

riconosciuta”e “Carlo Magno” per il teatro di Pietroburgo e “Olimpiade<br />

riconosciuta” per quello di Mosca. Ricordiamo che allora in Russia molte<br />

rappresentazioni di opere furono allest<strong>it</strong>e dalla compagnia di Giovan Battista<br />

Locatelli.<br />

Al Manfredini successe come maestro aulico Baldassarre Galuppi, grande<br />

clavicembalista, che dedicò alla zarina alcune sonate, diede lezioni ed ebbe tra gli<br />

allievi D. S. Bortnianski che poi si perfezionò a Bologna, Roma e Napoli; compose<br />

per il teatro di Pietroburgo “Ifigenia in Tauride”.<br />

Giovanni Paisiello, allievo di Francesco Durante, fu chiamato da Caterina II, dimorò<br />

in Russia dal 1776 al ’85, compose una decina di opere tra cui “Il barbiere di<br />

Siviglia”, capricci, sonate, concerti, cantate; la stessa imperatrice che favorì la<br />

diffusione dell’opera <strong>it</strong>aliana in Russia chiamò nel ’78 anche Tommaso Traetta e<br />

nel ’85 Giuseppe Sarti (il primo compose per Pietroburgo “Astrea placata”,<br />

“Antigone”, “Amore e Psiche”, “Lucio Vero”; il secondo, nominato maestro della<br />

cappella imperiale, succedendo al Paisiello, fu incaricato di ist<strong>it</strong>uire a Katerinoslav<br />

un conservatorio di <strong>musica</strong> da cui uscirono molti musicisti russi).<br />

Nel 1789 chiamato a Pietroburgo, Domenico Cimarosa insegnò canto alle nipoti<br />

dell’imperatrice; per quattro anni direttore del teatro dell’opera <strong>it</strong>aliana, compose<br />

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