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Influsso dello stile italiano sulla musica europea ... - ridolfifrancesco.it

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vena melodica del musicista, considerato melodico quanto il Piccinni, ma più<br />

energico senza essere monotono. Nel ’85 il Sacchini compose”Chimène ou le Cid”<br />

e “Dardanus”; dopo la sua morte fu rappresentata a Parigi (’87) l’opera “Oedipe à<br />

Colon”.<br />

Passiamo ad altre aree europee.<br />

Ad Amsterdam nel 1741 fu pubblicato un metodo di Carlo Tessarini sull’arte del<br />

violino, ma i principi didattici di Corelli erano già stati diffusi nei Paesi Bassi da<br />

Pietro Antonio Locatelli, geniale innovatore; egli si era stabil<strong>it</strong>o in quella c<strong>it</strong>tà e<br />

aveva fondato e diretto una società di concerti, dopo avere suonato in molte parti<br />

d’Europa; virtuoso <strong>dello</strong> strumento, giunse ad una tecnica trascendentale che sarà<br />

superata solo da Nicolò Paganini, e fu anche un ispirato melodista, in una<br />

contabil<strong>it</strong>à estrosa, modulante, tale da porlo tra i primissimi esponenti del gusto<br />

della “sensibil<strong>it</strong>à” e tra i pionieri della <strong>musica</strong> a programma.<br />

Troviamo tra i musicisti <strong>it</strong>aliani in quella regione i violoncellisti G. Antoniotti e G.<br />

Agazzi, Ignazio Raimondi, concertista di violino e compos<strong>it</strong>ore, direttore del<br />

teatro dell’Aja; Carlo Ricciotti, detto Baciccia, fu anche impresario ed ed<strong>it</strong>ore.<br />

Anche la Spagna e il Portogallo accolsero molti musicisti <strong>it</strong>aliani; Giuseppe Porsile<br />

fu dal 1697 al 1700 maestro di cappella di Carlo II,nel 1703 arrivò a Madrid la<br />

prima compagnia lirica <strong>it</strong>aliana.<br />

Domenico Zipoli, gesu<strong>it</strong>a, fu organista a Siviglia nel 1716; l’anno seguente partì<br />

per l’Argentina come missionario, fu a Buenos Aires, a Cordoba e tra gli indios; il<br />

suo uso della <strong>musica</strong> per attrarli fu efficace, se è vero che -come scrisse un<br />

confratello-i neof<strong>it</strong>i l’ascoltavano con incredibile soddisfazione. Lasciò brani<br />

organistici che circolarono con successo nell’Europa del Settecento; morì a<br />

Cordoba.<br />

Giacomo Facco, compos<strong>it</strong>ore e violinista, alla corte di Madrid fu maestro di <strong>musica</strong><br />

del principe Carlo; nel secolo XVIII la cappella reale si componeva quasi<br />

esclusivamente di maestri <strong>it</strong>aliani.<br />

Domenico Scarlatti, figlio di Alessandro, autore di una cantata per l’infante del<br />

Portogallo, fu a Lisbona come maestro della cappella reale sotto Giovanni V per<br />

quattro anni, e maestro di <strong>musica</strong> degli infanti reali; nel 1728 l’infanta Maria<br />

Barbara sposa Ferdinando, principe delle Asturie, e conduce con sé a Madrid il suo<br />

maestro. Qui Scarlatti continua l’attiv<strong>it</strong>à come maestro dei principi e compos<strong>it</strong>ore,<br />

scrivendo soprattutto <strong>musica</strong> clavicembalistica, nel ’46 è nominato maestro “de<br />

los reyes”.Le sue 550 sonate segnarono una tappa nell’evoluzione del linguaggio<br />

della <strong>musica</strong> per strumenti a tastiera e del linguaggio armonico, dove egli seppe<br />

mescolare con sottile arte monodia e polifonia; denotano tecnica brillante,<br />

ricchezza d’espressione, ard<strong>it</strong>ezza di scr<strong>it</strong>tura possibile solo ad uno spir<strong>it</strong>o<br />

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