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Influsso dello stile italiano sulla musica europea ... - ridolfifrancesco.it

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composte dal Duni tra il ’58 e il ’65 furono ”Le docteur Sangrado”, “La fille mal<br />

gardée”, “Nina et Lindor”, “La veuve indecise”, “L’isle des foux”, “Les deux<br />

chasseurs et la la<strong>it</strong>ière”, “La fée urgèle”, “L’école de la jeunesse”.<br />

Nel 1766 Domenico Baccelli compose a Parigi l’opera comica «Le nouveau marié<br />

ou les importuns», ridusse con testo francese“ La buona figliola” di Piccinni,<br />

rappresentata nel ’71.<br />

Nel ’74 con l’arrivo a Parigi di C. W. Gluck si accese un’aspra polemica; i<br />

buffonisti, sosten<strong>it</strong>ori del melodramma metastasiano, e soprattutto melodico e<br />

cantabile, chiamarono nella cap<strong>it</strong>ale francese Niccolò Piccinni, allievo di Francesco<br />

Durante; il suo “Rolando”(1766)susc<strong>it</strong>ò grande entusiasmo, mentre “Armida” del<br />

riformatore Gluck venne accolta con freddezza; anche se in segu<strong>it</strong>o questi riuscì<br />

ad avere il sopravvento e le compagnie comiche <strong>it</strong>aliane furono costrette a<br />

mettersi da parte, gli operisti francesi continuarono a comporre nello <strong>stile</strong><br />

<strong><strong>it</strong>aliano</strong>. Si può dire che le opere “Didone” e “Ifigenia in Tauride” del Piccinni<br />

determinarono il superamento <strong>dello</strong> <strong>stile</strong> del Rameau e la creazione della nuova<br />

lirica in Francia.<br />

A sostegno del Piccinni si schierarono, tra gli altri, il D’Alembert, il conte di<br />

Creutz, il Laharpe, il letterato Chastellux, mentre il part<strong>it</strong>o nazionalista sosteneva<br />

De Mondonville e A. M. Gretry (allievo di Giovan Battista Casali a Roma e di padre<br />

Martini a Bologna). L’enciclopedismo prende posizione in favore del teatro<br />

<strong>musica</strong>le <strong><strong>it</strong>aliano</strong> contro la riforma gluckiana e si rende consapevole che il<br />

melodramma è soprattutto <strong>musica</strong>, poi poesia; esso sostiene il Metastasio,<br />

scorgendo nella sua poesia la vera tradizione del teatro <strong><strong>it</strong>aliano</strong> in <strong>musica</strong>; l’aria<br />

del Metastasio era più duttile, più dolce, più ricca di poesia; ricchissima di vocali,<br />

proprio perché più sensibile al fascino del suono vero e proprio, essa era più<br />

grad<strong>it</strong>a ai musici e agli ascoltatori.<br />

Il Metastasio, poeta aulico a Vienna,era abile nell’usare la forma ristretta del<br />

libretto napoletano, era capace di offrire ad ogni cantante le arie essenziali nei<br />

punti prestabil<strong>it</strong>i; più di mille opere del secolo XVIII usarono i suoi testi. Nel secolo<br />

XIX fu G. Meyerbeer a servirsene.<br />

Tra i musicisti <strong>it</strong>aliani in Francia ricordiamo Stefano Galeotti, violoncellista e<br />

compos<strong>it</strong>ore, Alessio Prati, dal 1775 al ‘82 maestro di cappella del duca di<br />

Penthièvre, e Felice Alessandri,compos<strong>it</strong>ore, a Parigi nel 1765.<br />

Antonio Sacchini, allievo di Francesco Durante, dopo alcuni anni passati a Londra<br />

si stabilì a Parigi nel 1781; Maria Antonietta lo chiamò ed egli vi giunse già<br />

conosciuto per “L’Olimpiade” che i picciniani avevano sostenuto nella speranza<br />

che egli avrebbe rafforzato il part<strong>it</strong>o antigluckiano, e qui compose nel ‘83<br />

“Renaud”. In breve si formò il terzo part<strong>it</strong>o, quello dei sacchiniani, che esaltò la<br />

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