Influsso dello stile italiano sulla musica europea ... - ridolfifrancesco.it
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quel teatro, rivaleggiando con la Bordoni-Hasse; si esibì poi nei principali teatri<br />
europei.<br />
I fratelli ed<strong>it</strong>ori Cesare, Domenico e Giovanni Casimiro Artaria aprirono verso la<br />
metà del secolo una stamperia <strong>musica</strong>le a Vienna; tra i discendenti ricordiamo<br />
Carlo, Francesco, Domenico, Augusto, Carlo Augusto, in particolare Domenico che<br />
pubblicò opere dei più celebrati musicisti dell’epoca e dei primi decenni del<br />
secolo XIX, Mozart, Haydn, Beethoven, Schubert, Moscheles, Rossini, ecc. Pietro<br />
Mechetti verso il 1830 cedette l’esercizio della casa ed<strong>it</strong>rice di <strong>musica</strong> ad A.<br />
Diabelli, suo continuatore a Vienna, che dopo un ventennio lo passava ad altro<br />
ed<strong>it</strong>ore e la d<strong>it</strong>ta si convertiva nella ragione C. A. Spina; nel 1880 la casa si trasferì<br />
a Lipsia.<br />
Figura notevole del tempo è C. W. Gluck, tra gli esponenti più alti della scuola<br />
<strong>it</strong>aliana del melodramma. Educato fin da giovane allo studio dei maestri <strong>it</strong>aliani, fu<br />
mandato presso Giuseppe Sammartini a Milano; qui e a Venezia fece<br />
rappresentare “Artaserse”, “Cleonice” e “Demofonte”; nel periodo 1750-’60<br />
compose ”Ezio”, “Clemenza di T<strong>it</strong>o” e “Telemaco”. A questo punto, felicemente<br />
coadiuvato dal poeta Ranieri de’Calzabigi, attuò una riforma di notevole portata,<br />
liberò il melodramma dagli abusi del virtuosismo canoro e dalle assurd<strong>it</strong>à del<br />
libretto e volle che la <strong>musica</strong> fosse subordinata alle esigenze del testo poetico. Nel<br />
’62 a Vienna rappresentò “Orfeo ed Euridice” su libretto del Calzabigi; dopo avere<br />
per cinque anni composto opere napoletane su testi del Metastasio, di nuovo col<br />
Calzabigi creò “Alceste” (’67) e “Paride ed Elena” (’70), rappresentate a Vienna,<br />
riaffermando gli ideali dei fondatori fiorentini dell’opera.<br />
Per quanto riguarda l’influsso della <strong>musica</strong> strumentale in Francia, ricordiamo che<br />
nelle composizioni sacre i francesi sentirono il fascino della scuola <strong>it</strong>aliana; a S.<br />
André –des-Arts si eseguono mottetti di Giovanni Legrenzi, Alessandro Scarlatti e<br />
Giovan Battista Bononcini; si ricorre volentieri ad <strong>it</strong>alianismi (armonie dissonanti,<br />
ornamenti vocali) e si usano forme arch<strong>it</strong>ettoniche <strong>it</strong>aliane, introducendo nelle<br />
musiche sacre il rec<strong>it</strong>ativo e la pompa propria dell’opera. A. Campra nell’opéra-<br />
ballet”L’Europe galante” risente <strong>dello</strong> <strong>stile</strong> già in uso nelle cantate <strong>it</strong>aliane; gli<br />
ornamenti prendono il sopravvento e l’armonia diventa più ricercata.<br />
Nella <strong>musica</strong> da camera l’influenza <strong>it</strong>aliana è assai forte; i seguaci di Lulli<br />
protestano contro questo <strong>stile</strong> straniero, ma i maestri approf<strong>it</strong>tano delle ard<strong>it</strong>ezze<br />
armoniche e r<strong>it</strong>miche di Bononcini e Scarlatti, scrivono sonate e cantate invece di<br />
pièces e arie.<br />
Il violino subisce l’influsso di Corelli; a Michele Masc<strong>it</strong>ti (sec. XVII-XVIII), autore di<br />
sonate, al servizio del duca d’Orléans, si deve la diffusione in Francia della scuola<br />
del grande maestro; dopo di lui verrà Giovan Battista Somis, fondatore della<br />
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