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Influsso dello stile italiano sulla musica europea ... - ridolfifrancesco.it

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Per Bayreuth, Monaco e Vienna compose numerose opere Andrea Bernasconi.<br />

Alessandro Rovelli fu direttore dell’orchestra di Weimar.<br />

A Monaco Bernardo Aliprandi fu nel 1732 violoncellista di corte, compos<strong>it</strong>ore nel<br />

’37, maestro di cappella dal ’50 fino al ’80; scrisse “Apollo tra le muse in<br />

Parnaso”, “M<strong>it</strong>ridate”, “Ifigenia”, “Semiramide” e uno “Stabat”; suo figlio Bernardo<br />

Maria fu violoncellista di corte; Giovanni Porta, operista, fu maestro di cappella dal<br />

’38; ricordiamo Giovanni Ferrandini, compos<strong>it</strong>ore di corte per la <strong>musica</strong> da camera<br />

nel 1732 e dal ’37 direttore, che insegnò canto alla principessa Walpurgis ed ebbe<br />

tra gli allievi A. Raaff; Carlo Giuseppe Toeschi, violinista di corte nel ’78, autore di<br />

molta <strong>musica</strong> strumentale, pubblicata a Parigi; Alessio Prati, maestro di cappella;<br />

Francesco Peli, compos<strong>it</strong>ore di camera di Carlo VI di Baviera (1783-’84); Tommaso<br />

Traetta che compose per la corte” Siroe, re di Persia” su libretto del Metastasio<br />

(1768).<br />

A Mannheim furono Innocenzo Danzi, violoncellista dell’orchestra di corte dal<br />

1754 al ’83, e Carlo Giuseppe Toeschi, dal 1752 al ’78 primo violino e<br />

compos<strong>it</strong>ore, direttore della Kabinettsmusik della c<strong>it</strong>tà, dove si seguivano le<br />

regole tartiniane; fu violinista di corte anche il fratello Giovan Battista. Tommaso<br />

Traetta scrisse l’opera “Sofonisba” su libretto del poeta di corte Verazi; ricordiamo<br />

che il teatro di Mannheim sfuggiva, e sfuggirà completamente, all’influenza<br />

tedesca, per avere accolto successivamente, per molti decenni, opere di N.<br />

Jommelli, Di Majo, N. Piccinni, A. Salieri, ecc.<br />

Fu musico di camera del conte di Schaumburg-Lippe a Bückburg nel 1766 il<br />

clavicembalista e compos<strong>it</strong>ore Giovan Battista Serini.<br />

Nello stesso periodo anche in Austria operavano valenti musicisti delle scuole<br />

<strong>it</strong>aliane (napoletana, veneziana, bolognese, ecc.).<br />

Come compos<strong>it</strong>ori di corte a Vienna troviamo Gregorio Genuesi, il suo successore<br />

Giuseppe Porsile (1720-’40) e Giuseppe Bonno (1739).<br />

Nicolò Porpora nel 1745 ebbe come allievo F. J. Haydn.<br />

Nel ’49 Nicolò Jommelli, celebre ancora oggi per il Miserere, compose per la corte,<br />

collaborando con il Metastasio, cinque opere, tra cui “Achille in Sciro” e un<br />

rifacimento della “Didone”.<br />

Tommaso Traetta, giunto a Vienna nel ’58, diresse la sua “Ifigenia in Tauride”,<br />

opera in cui i cori integravano l’azione, concorrendo con l’orchestra all’interesse<br />

drammatico (Ranieri de’Calzabigi e C. W. Gluck non dimenticarono quest’opera<br />

nel collaborare all’”Orfeo ed Euridice” nel ’62). Già precedentemente il musicista<br />

aveva dato nelle sue opere spazio alle idee del Du Tillot e dell’Algarotti che<br />

vagheggiavano un rinnovamento dell’opera <strong>it</strong>aliana con l’inserzione di cori e di<br />

balli; a Vienna egli compose anche “Armida” e “Fetonte”.<br />

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