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Influsso dello stile italiano sulla musica europea ... - ridolfifrancesco.it

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cappella nel 1762; Domenico Fischetti, operista, fu dal 1766 al ’72; Vincenzo<br />

Rastrelli fu professore di canto e compos<strong>it</strong>ore della chiesa di corte; Francesco<br />

P<strong>it</strong>icchio fu maestro al cembalo nel ’84; Arcangelo Califano fu maestro di cappella<br />

e Cristoforo Babbi, violinista, direttore dei concerti.<br />

Bonn vide a corte l’operista Giuseppe Scarlatti, nipote di Alessandro, e Giuseppe<br />

Clemente Ferdinando dall’Abaco, violoncellista, dal 1729 al ’65 direttore della<br />

<strong>musica</strong> da camera e consigliere aulico; Andrea Luchesi, compos<strong>it</strong>ore, arrivato a<br />

capo di una compagnia teatrale, e rimasto per tutta la v<strong>it</strong>a, dal ‘74 maestro della<br />

cappella di corte, con G. Mattioli, succedendo al nonno di L. van Beethoven, e<br />

influendo notevolmente sull’ambiente <strong>musica</strong>le di Bonn e di riflesso sullo stesso<br />

grande musicista tedesco.<br />

A Berlino Carlo Graziani, violoncellista, fu maestro del principe ered<strong>it</strong>ario di<br />

Prussia, il futuro Federico Guglielmo II; alla corte di questo sovrano, dove erano<br />

scr<strong>it</strong>turati solo cantanti <strong>it</strong>aliani, servirono Felice Alessandri, maestro di cappella;<br />

Ferdinando Fortunati, oboista e cornista, che, tornato in patria dopo cinque anni,<br />

divenne direttore di <strong>musica</strong> della brigata polacca e con essa s’imbarcò per S.<br />

Domingo (qui lo catturò J. Dessalines che lo nominò comandante di tutte le<br />

musiche mil<strong>it</strong>ari dell’isola); Giovan Battista Rutini (1756), celebre cembalista,<br />

autore di sonate che precorrono quelle di Haydn e Mozart, attivo anche a Praga,<br />

Vienna, Dresda e Pietroburgo.<br />

A Breslavia furono il violinista Luigi Madonis, Giovanni Verocai, compos<strong>it</strong>ore e<br />

primo violino dell’orchestra del teatro di corte, e l’operista Antonio Bioni, direttore<br />

dal 1726 al ’34 di una compagnia d’Opera <strong>it</strong>aliana di cui nel ’50 fu anche<br />

impresario. A Kassel furono maestri di cappella Fortunato Chelleri e Ignazio<br />

Fiorillo; il primo dei due fu anche presso le corti di Würzburg, Heidelberg e<br />

Stoccolma; il secondo a Brunswick, dove furono compos<strong>it</strong>ori di corte Giuseppe<br />

Antonio Paganelli (1737), Alessandro Guglielmi e Vincenzo de Grandis, e dove<br />

Francesco P<strong>it</strong>icchio fu maestro al cembalo nella compagnia <strong>it</strong>aliana di M. Patrassi;<br />

il de Grandis fu anche ad Hannover con il violinista Francesco Venturini. A<br />

Darmstadt fu Gaetano Schiassi, operista e violinista; a Francoforte, al servizio del<br />

principe Thurn e Taxis, il compos<strong>it</strong>ore Giuseppe Maria Nelvi. A Magonza Antonio<br />

Bioni fu nel 1731 compos<strong>it</strong>ore di camera dell’elettore, e Vincenzo Righini direttore<br />

del teatro d’Opera. Ad Augsburg, dove Andrea Giulini fu maestro della cappella<br />

del duomo, Giuseppe Antonio Paganelli, tra i più importanti esponenti <strong>dello</strong> <strong>stile</strong><br />

galante, fu nel 1733, come virtuoso di clavicembalo nella compagnia di A. M.<br />

Peruzzi, quindi compos<strong>it</strong>ore di camera della margravia Guglielmina a Bayreuth; si<br />

recò poi a Monaco e infine a Madrid.<br />

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