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Influsso dello stile italiano sulla musica europea ... - ridolfifrancesco.it

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lui, come l’aria col da capo, il rec<strong>it</strong>ativo, lo <strong>stile</strong> dell’opera buffa nelle cantate<br />

profane, per esempio in quella famosa del “Caffè”.<br />

Allievo di G.Legrenzi,direttore della cappella di S.Marco a Venezia, fu G.Antonio<br />

Giannettini,che fu a Monaco nel 1721;autore di 20 opere teatrali e di <strong>musica</strong><br />

strumentale, ebbe particolre successo con “Medea in Atene” nel 1675.<br />

Verso la metà del secolo XVIII si afferma in <strong>musica</strong> lo <strong>stile</strong> galante, specie in<br />

campo cembalistica, inteso a valori di grazia e di eleganza sia nel r<strong>it</strong>mo sia nella<br />

melodia, ricca di ornamentazioni.Tra gli esponenti più importanti di questa nuova<br />

forma artistica che sost<strong>it</strong>uisce il gusto barocco, accostandosi per certi aspetti allo<br />

<strong>stile</strong> rococò, ricordiamo Galuppi, Giardini, Rutini, Pescetti, Grazioli, Paganelli e<br />

Domenico Alberti, autore delle prime sonate cembalistiche in due tempi, (il grande<br />

uso da lui fatto in esse di un tipo di basso determinò il nome di basso albertino,<br />

cioè di una formula di accompagnamento strumentale, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da accordi<br />

spezzati che accompagnano la melodia, un tipo di basso inscindibile dalla storia<br />

<strong>dello</strong> <strong>stile</strong> galante, il pezzo lirico per cembalo di fondo descr<strong>it</strong>tivo o meglio<br />

suggestivo, d’indole melodica anche nei tempi rapidi; gli stessi Haydn, Mozart,<br />

Beethoven e molti altri ne fecero uso). Nelle otto sonate per cembalo dell’Alberti,<br />

pubblicate a Londra, il basso appare ricco di sensibil<strong>it</strong>à e di poesia, precorr<strong>it</strong>ore<br />

nella strumental<strong>it</strong>à <strong>dello</strong> <strong>stile</strong> preromantico.<br />

Nel loro paese gli operisti tedeschi più richiesti furono quelli che più avevano<br />

sub<strong>it</strong>o l’influsso della <strong>musica</strong> <strong>it</strong>aliana o che avevano studiato e operato in Italia<br />

come J. Molter, A. Hasse e L. Gassmann; il primo si perfezionò a Venezia e a Roma<br />

dal 1719 al ’21; il secondo, perfezionatosi a Napoli e a Venezia, è autore di opere<br />

“<strong>it</strong>aliane” come “Tigrane”, “Arminio”, “Solimano”, ecc.; il terzo studiò a Bologna con<br />

padre Martini (vedi avanti), visse lungamente a Venezia dove scrisse opere su<br />

libretti di A. Zeno, P. Metastasio, C. Goldoni, G. Foppa, M. Coltellini, R.<br />

de’Calzabigi e G. Boccherini. J. G. Graun, allievo di Tartini a Praga, compose<br />

sonate, sinfonie, concerti dalla chiara influenza <strong>it</strong>aliana; suo fratello Heinrich da<br />

fanciullo cantava a Dresda nei cori delle opere <strong>it</strong>aliane, compose su libretto<br />

<strong><strong>it</strong>aliano</strong> “ Lo specchio della fedeltà”, rappresentata a Brunswick nel 1736 in<br />

occasione del matrimonio di Federico II di Prussia, nel’40 fu inviato in Italia per<br />

ingaggiare otto cantanti per il nuovo teatro d’Opera di Berlino, inaugurato nel ’42<br />

con “Cesare e Cleopatra”; per lo stesso teatro compose 26 opere, alcune su testo<br />

francese tradotto in <strong><strong>it</strong>aliano</strong> da G. Tagliazucchi, altri su testi di P. Metastasio, A.<br />

Zeno e soprattutto di L. Villati. Il nuovo ideale illuministico del sovrano tendeva ad<br />

una maggiore chiarezza e semplic<strong>it</strong>à che si ricercava nella lingua <strong>it</strong>aliana.<br />

Tra il XVII e il XVIII secolo furono molti i musicisti <strong>it</strong>aliani chiamati nei paesi<br />

tedeschi. Pietro Torri, allievo di Steffani, visse quasi sempre in Germania; fu a<br />

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