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Influsso dello stile italiano sulla musica europea ... - ridolfifrancesco.it

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poi (m. 1816) a Dublino; compose un’opera inglese, nel ’92 organizzò e diresse<br />

gli “Spir<strong>it</strong>ual concerts” nella cap<strong>it</strong>ale irlandese.<br />

Nel 1763 Mattia Vento fu chiamato a Londra per la sua fama da Felice Giardini e vi<br />

rimase per tutta la v<strong>it</strong>a (m. 1776), svolgendo anche attiv<strong>it</strong>à di direttore<br />

d’orchestra; fu autore, oltre che di opere teatrali, di una abbondante produzione<br />

strumentale, collaborando con J. C. Bach del quale fu compet<strong>it</strong>ore. E’ considerato<br />

uno dei più validi precursori <strong>dello</strong> <strong>stile</strong> mozartiano.<br />

Domenico Corri fu nel 1771 a Edimburgo dove insegnò canto e fu impresario del<br />

Royal Theatre, nel ’90 si stabilì a Londra come insegnante di canto.<br />

Antonio Sacchini visse a Londra dal 1772 al ’81, dopo avere fatto rappresentare a<br />

Stoccarda nel ’70 la “Calliroe” e a Monaco nel ’71 “Scipione in Cartagine”.<br />

Alessandro Guglielmi compose due opere per Londra, ”Orfeo” ed “Ezio” e fu<br />

maestro di cappella nel 1773; F. Urbani, irlandese di origine <strong>it</strong>aliana, compose due<br />

opere in <strong><strong>it</strong>aliano</strong>, “Farnace e ”Il trionfo di Clelia”.<br />

Pasquale Anfossi, operista, fu direttore del Knight’s Theatre; ha importanza per i<br />

rapporti della sua opera con quella di Mozart che compose “La finta giardiniera”<br />

(1775) sullo stesso libretto serv<strong>it</strong>o al compos<strong>it</strong>ore <strong><strong>it</strong>aliano</strong>, del quale subì<br />

visibilmente l’influsso.<br />

Pietro Pompeo Sales, dopo essere stato dal 1756 al ’68 (tranne una breve<br />

parentesi a Bologna presso padre Martini) maestro di cappella del vescovo di<br />

Augusta, nel ‘69 a Stoccarda, nel ’70 maestro di cappella e consigliere di corte a<br />

Coblenza, nel ’76 si recò in Inghilterra, applaud<strong>it</strong>o come virtuoso di viola da<br />

gamba; nel ’97 passò in Germania e morì ad Hanau.<br />

Tommaso Traetta (allievo di Francesco Durante, il grande didatta della scuola<br />

napoletana, molto ammirato da J. J. Rousseau per il suo <strong>stile</strong>, maestro di molti<br />

musicisti, anche stranieri, come gli spagnoli Duran e Terradella) nel 1775 fece<br />

rappresentare a Londra l’opera “Germondo”.<br />

Francesco Bianchi, dal 1775 al ‘78 maestro di cembalo al Théatre des Italiens a<br />

Parigi per il quale compose quattordici opere, si trasferì a Londra, dopo il<br />

successo della sua “Vendetta di Nino” (1794), e fu nominato compos<strong>it</strong>ore del<br />

King’s Theatre (1795-1802), dirigendo anche il Crow Street Theatre e l’Astley’s<br />

Theatre di Dublino; ebbe tra gli allievi H. R. Bishop.<br />

Giovanni Goffredo Ferrari, dopo essere stato a Parigi nel 1787 sotto la protezione<br />

di Maria Antonietta che accompagnò spesso al cembalo, e maestro al teatro de<br />

Monsieur, nel ’92 riparò a Londra dove continuò nell’attiv<strong>it</strong>à di insegnante e<br />

musicista dell’aristocrazia, e maestro al cembalo nel teatro Haymarket; dal 1823<br />

al ’27 insegnò a Edimburgo.<br />

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