Influsso dello stile italiano sulla musica europea ... - ridolfifrancesco.it
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Pietro Castrucci, al servizio di lord Burlington, assunto da Händel come violinista<br />
nell’orchestra del suo teatro, e Cosimo e Stefano Carbonelli portarono anch’essi la<br />
tecnica violinistica a Londra rispettivamente nel 1715 e nel ’19.<br />
Pietro Giuseppe Sandoni, compos<strong>it</strong>ore e clavicembalista, famoso in tutta Europa,<br />
per molti anni a Londra, rivaleggiò con Händel; le sue sonate per clavicembalo<br />
furono le prime pubblicate in Inghilterra.<br />
Francesco Scarlatti, fratello di Alessandro, compos<strong>it</strong>ore, fu a Londra dal 1719 al<br />
’24.<br />
Attilio Ariosti compose a Londra “Muzio Scevola”, rappresentata nel 1721, avendo<br />
a collaboratore Giovan Battista Bononcini per il primo atto e Handel per il terzo;<br />
scrisse 25 opere tra cui “Coriolano”, suo capolavoro, rappresentata a Londra nel<br />
’23; per primo introdusse in Inghilterra la viola d’amore per la quale scrisse un<br />
metodo.<br />
Giovan Battista Pescetti, compos<strong>it</strong>ore, organista e clavicembalista, fu chiamato nel<br />
1731 per sost<strong>it</strong>uire Niccolò Porpora alla direzione del teatro e vi rimase per dieci<br />
anni.<br />
Giuseppe Sammartini, detto il londinese, oboista, fu direttore nel 1732-’33 con<br />
Carlo Arrigoni dei concerti del giovedì nella Heckford Hall di Londra, e poi<br />
maestro di <strong>musica</strong> alla corte del principe di Galles.<br />
A Edimburgo insegnò dal 1740 Niccolò Pasquali, autore di <strong>musica</strong> da camera,<br />
attivo anche a Londra e a Dublino.<br />
Baldassarre Galuppi, detto il Buranello, nel 1742 fu inv<strong>it</strong>ato a Londra dal direttore<br />
dell’Haymarket; vi andò con i cantanti A. M. Ponticelli, G. B. Andreoni, A.<br />
Amorevoli, C. Visconti, L. Panichi, C. Tedeschi. Scrisse in quegli anni le opere<br />
“Penelope”, “Scipione in Cartagine” ed “ Enrico e Sirbace”, molto acclamate, che<br />
influirono sulle Ballad Operas; lasciò il posto di compos<strong>it</strong>ore nel ’43 al<br />
Lampugnani. La sua arte di viva espressione, sia nei tratti drammatici, sia nei<br />
giocosi, oltrepassa stilisticamente tanto il Barocco quanto il Rococò, giungendo a<br />
posizioni già preromantiche.<br />
Giovan Battista Lampugnani fu a Londra fino al 1746, nel ’53 a Barcellona, nei due<br />
anni seguenti nuovamente a Londra e nel ’58 in Germania; nel ’70 collaborò con<br />
Mozart nella concertazione dell’opera “M<strong>it</strong>ridate, re del Ponto”, quando il<br />
musicista austriaco si recò a Milano.<br />
La <strong>musica</strong> <strong>it</strong>aliana era sempre più conosciuta e amata dal pubblico br<strong>it</strong>annico.<br />
Nel 1739 T. Roseingrave, irlandese, che aveva studiato a Roma organo e<br />
composizione, pubblicò a Londra quarantadue “su<strong>it</strong>es or lessons” di Domenico<br />
Scarlatti,figlio di Alessandro, celebre clavicembalista (del quale nel ’20 era stata<br />
rappresentata l’opera “Narciso”), e altre dodici sonate nel ’52; nel “pasticcio”<br />
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