Influsso dello stile italiano sulla musica europea ... - ridolfifrancesco.it
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avere cura di tutti gli artisti <strong>it</strong>aliani a Parigi; egli chiamò il compos<strong>it</strong>ore Luigi Rossi,<br />
autore dell’”Orfeo”, opera con libretto <strong>dello</strong> stesso Buti, rappresentata nel ’47 al<br />
Palais-Royal, con il t<strong>it</strong>olo “Le mariage d’Orphée et Euridice”: interpreti furono i<br />
sopranisti Atto Melani e Marco Antonio Pasqualini, il soprano Rosina Martini e lo<br />
strumentista Venanzio Leopardi. Luigi Rossi, celebre anche come liutista, fu poi al<br />
servizio della regina Anna d’Austria nel 1648; egli eserc<strong>it</strong>ò grande influenza sui<br />
musicisti del tempo, per esempio sull’inglese Locke; r<strong>it</strong>enuto creatore dell’aria col<br />
da capo, fu il primo a usare il terzetto vocale, scrisse celebri cantate da camera,<br />
genere che contribuì a fondare (la sua cantata in morte di Gustavo Adolfo, re di<br />
Svezia, composta nel 1632, spandeva la rinomanza dell’autore per tutta Europa).<br />
Nel 1653 Il Buti reclutò altri artisti a Roma e scrisse un nuovo libretto, “Le nozze<br />
di Teti e Peleo”, opera <strong>musica</strong>ta da Carlo Caprioli, detto Carlo del violino,<br />
rappresentata a Parigi nel ’54 con numerosi balletti che ispirarono l’opera di Lulli<br />
(vedi avanti).Tra gli interpreti ricordiamo Girolamo Pignani e Giuseppe Bianchi<br />
(Schiavetti), sopranisti, e Antonio da Imola; il Caprioli fu anche maestro di <strong>musica</strong><br />
di camera del re.<br />
Nel 1660 per le nozze di Luigi XIV con Maria Teresa d’Asburgo fu rappresentata<br />
l’opera “Serse” su libretto del Buti, con <strong>musica</strong> di Francesco Cavalli, chiamato a<br />
Parigi dal sovrano; il Lulli aggiunse i balletti. Per la prima Gabriele Ansalone,<br />
basso profondo, dopo essere stato a Monaco, fu scr<strong>it</strong>turato dal Mazzarino, così<br />
come Atto Melani, suo fratello Francesco Maria (Filippo), sopranista, lo Zannetto,<br />
Giuseppe Melone, Giuseppe Chiarini e il musico Vincenzo Piccini.<br />
Il Buti scrisse poi il libretto di “Ercole amante”, <strong>musica</strong>ta pure dal Cavalli; essa<br />
inaugurava in Francia l’era della <strong>musica</strong> drammatica e influì sui musicisti del<br />
tempo. Il violento dinamismo del rec<strong>it</strong>ativo risponde al movimento scenico e<br />
all’immediata figurazione del personaggio; l’opera, simile ad un gruppo scultoreo<br />
di figure violentemente contrapposte, finisce per soggiacere all’impero dell’aria,<br />
ben rispondendo alle forme tipiche dell’arte barocca. La rappresentazione<br />
avvenne nel 1662 per l’inaugurazione del teatro delle”Tuileries” voluto dal<br />
Mazzarino; la <strong>musica</strong> dei balletti fu composta dal Lulli e da altri compos<strong>it</strong>ori.<br />
L’opera ebbe tra gli interpreti le cantanti Eleonora Ballerini, Anna Bergerotti,<br />
Francesca e Margher<strong>it</strong>a Costa, i cantanti Francesco Maria Melani, lo Zannetto,<br />
Giuseppe Melone, Giuseppe Chiarini, Agostino Porcelli, Giovan Battista Vulpio,<br />
Antonio Rivani e il clavicembalista Francesco Boccalini; fu una vera e<br />
propria”opéra-ballet de cour” che riuscì ad influenzare profondamente i creatori<br />
della grande opera francese per <strong>musica</strong>.<br />
L’arte di Francesco Cavalli si avverte in molti musicisti (un’ispirazione ai suoi<br />
metodi è nel “Didone ed Enea” di H. Purcell) e si estende in Austria e in Germania,<br />
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