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Influsso dello stile italiano sulla musica europea ... - ridolfifrancesco.it

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Vienna e a Salisburgo e vi fece conoscere per primo lo <strong>stile</strong> monodico<br />

rappresentativo; nel ’14 in questa c<strong>it</strong>tà, per la prima volta al di là delle Alpi, si<br />

rappresentò con lui un dramma in <strong>musica</strong>, il ” Perseo”. L’opera, amata<br />

dall’arcivescovo S<strong>it</strong>tikus, trovò sub<strong>it</strong>o ottima accoglienza; il musicista gli dedicò le<br />

“Musiche di chiesa et camera” a 1-3 voci con basso continuo.<br />

Lo <strong>stile</strong> monodico rappresentativo, nuova espressione artistica, ebbe sub<strong>it</strong>o<br />

successo in tutta l’Austria; nel ’25 si rappresentò a Vienna una commedia<br />

madrigale, nel ’29 la pastorale “Gli Austriaci” fu rappresentata a Praga.<br />

A Salisburgo ricordiamo anche Stefano Bernardi, detto il Moretto, nel 1624 al<br />

servizio del conte Lodron, arcivescovo della c<strong>it</strong>tà, e a Klagenfurt nel 1616 A. T.<br />

Bernardini che diffuse la nuova <strong>musica</strong> strumentale.<br />

Giovanni Sansoni, strumentista, fu musico di camera dell’arciduca Ferdinando a<br />

Graz dal 1613 e lo seguì alla corte di Vienna nel ’23; fu celebre come insegnante.<br />

Giovanni Priuli, nel 1614-‘15 maestro della cappella arciducale a Graz, nel ’19 fu<br />

nominato maestro della cappella imperiale a Vienna, carica che tenne fino al ’29; i<br />

suoi concerti sacri sono i primi validi saggi di <strong>musica</strong> religiosa in <strong>stile</strong> monodico.<br />

Giovanni Valentini, organista di Sigismondo III a Cracovia dopo il 1604, nel ’14 fu<br />

a Graz, nel ’29 succedette a Priuli, ebbe come allievo J. F. Kerll e fu tra i primi ad<br />

introdurre la canzone e la sonata strumentale <strong>it</strong>aliana, diffondendo lo <strong>stile</strong> di<br />

Gabrieli.<br />

Giovan Battista Bonometti pubblicò nel 1615 la celebre antologia “Parnassus<br />

musicus Ferdinandeus”, dedicata all’arciduca; con Domenico da Nola e Gioseffo<br />

Caimo egli rappresentò nella sua <strong>musica</strong> il momento di transizione dalla villanella<br />

a tre voci alla canzonetta a quattro.<br />

Ricordiamo che l’arciduca, educato presso una scuola di gesu<strong>it</strong>i, eletto<br />

imperatore nel 1617 con il nome di Ferdinando II, divenne rigido assertore della<br />

Controriforma, attuò in Austria, in Boemia e in Ungheria una decisa pol<strong>it</strong>ica di<br />

restaurazione cattolica, trasferì da Graz a Vienna la sua cappella di corte e inv<strong>it</strong>ò<br />

numerosi musicisti dall’Italia. Ricordiamo che per le sue nozze con Eleonora<br />

Gonzaga nel ’27 a Praga Claudio Monteverdi scrisse tre intermedi.<br />

P. F. Verdina fu cantore nel 1619 nella cappella di corte, dal ’30 al ’37 maestro di<br />

quella arciducale a Graz; alla morte di Ferdinando II nel ’37 il successore<br />

Ferdinando III lo nominò vicemaestro di Valentini in quella imperiale.<br />

Intorno al 1620 Giovanni Stefani fu organista nella chiesa delle Grazie a Vienna.<br />

Giovan Battista Buonamente fu”cesareo musicista”di Ferdinando II dal 1622 al ’29;<br />

violinista e compos<strong>it</strong>ore, si recò a Praga per le nozze dell’imperatore; tornò in<br />

Italia nel ’36. Fece conoscere il nuovo <strong>stile</strong> strumentale <strong><strong>it</strong>aliano</strong>, con Antonio<br />

Bertali (vedi avanti); i suoi sette libri di sonate contribuirono molto alla formazione<br />

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