Influsso dello stile italiano sulla musica europea ... - ridolfifrancesco.it
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azzo” in S. Petronio a Bologna, sono nuove per le forme strutturali e per la<br />
genial<strong>it</strong>à dell’invenzione; di suo figlio Tommaso Antonio è celebre una ciaccona<br />
per violino solo. Con Arcangelo Corelli (vedi avanti) la sonata acquisterà ulteriore<br />
sviluppo.<br />
Parliamo ora dell’origine e <strong>dello</strong> sviluppo del concerto.<br />
Con la <strong>musica</strong> per gruppi strumentali il concerto indicò dapprima letteralmente<br />
“contesa”; entro il gruppo un insieme di strumenti si alternava con un altro,<br />
“disputando” per avere il privilegio di contribuire alla perfezione di un tutto<br />
soddisfacente. Molte composizioni del genere furono chiamate in Italia “concerti”,<br />
ma molte altre <strong>dello</strong> stesso tipo furono chiamate canzoni, sonate, sinfonie,<br />
essendo state prese in considerazione per altre caratteristiche.<br />
Il suonare in modo concertato divenne uno degli aspetti più importanti<br />
dell’arch<strong>it</strong>ettura <strong>musica</strong>le; i compos<strong>it</strong>ori <strong>it</strong>aliani del primo periodo del secolo XVII<br />
lo chiamarono spesso “<strong>stile</strong> moderno”, così come nel 1620 Dario Castello che<br />
compose gruppi di canzoni per tastiera, archi e fiati, chiamandole “sonate<br />
concertate in <strong>stile</strong> moderno”. Nel corso del secolo numerosi musicisti <strong>it</strong>aliani<br />
composero questi pezzi concertati a singoli movimenti suddivisi dall’alternarsi<br />
degli strumenti.<br />
Nell’ultimo quarto di secolo queste composizioni a struttura concertata, chiamate<br />
sempre più spesso concerti, tendevano ormai ad essere omofoniche, consistendo<br />
in melodie accompagnate da accordi. Ma la parola “concerto” continuò ad<br />
osp<strong>it</strong>are, senza lim<strong>it</strong>azioni, vari generi distinti di <strong>musica</strong>; tuttavia quello per<br />
solista o per gruppo strumentale non risulta sviluppato appieno fino al secolo<br />
XVIII.<br />
Gli ultimi due generi di concerto dell’ultimo periodo del secolo XVII mer<strong>it</strong>ano di<br />
essere c<strong>it</strong>ati: la sinfonia concertante e il concerto grosso.<br />
La prima esigeva il virtuosismo della tecnica strumentale, in particolare da parte<br />
dei suonatori di quegli strumenti che potevano essere isolati e messi in rilievo dal<br />
complesso generale; il principio basilare era l’alternarsi di sezioni in stili diversi,<br />
pur se tutte esegu<strong>it</strong>e dagli stessi strumenti; avveniva che alcuni di questi<br />
mettevano in evidenza il loro splendore tecnico, mentre il resto enunciava un<br />
sottofondo secondario in alcuni punti della sinfonia concertante, e negli altri si<br />
suonava all’unisono.<br />
Mettendo in evidenza i primi violini solisti, essa assunse nella sua evoluzione la<br />
forma di concerto grosso.<br />
Nasce così la prima forma di orchestra ad archi in cui una massa orchestrale<br />
(ripieno), composta da più strumenti, si contrappone ad un piccolo gruppo di<br />
solisti (all’inizio due violini), detto concertino. Verso la fine del secolo XVIII il<br />
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