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Influsso dello stile italiano sulla musica europea ... - ridolfifrancesco.it

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Il violino trovò un valido propagandista in Agostino Agazzari che nel suo trattato<br />

(1607) scrisse” il violino domanda passaggi lunghi e caratteristici, episodi fugati,<br />

accenti teneri e dolci, ornamenti brillanti”. Nello stesso anno Claudio Monteverdi<br />

adoperò per la prima volta il violino indipendentemente nel terzo atto dell’”Orfeo”<br />

e nel 1610 gli affidò passaggi in semicrome estese fino alla quinta posizione,<br />

tremoli, pizzicati e suoni filati.<br />

A Milano nel 1610 G. P. Cima offre i primi esempi di sonate a tre per violino,<br />

cornetto e violone, con la presenza di due parti melodiche sostenute<br />

armonicamente dalla linea del basso continuo (violone); in segu<strong>it</strong>o il cornetto sarà<br />

sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dal secondo violino.<br />

A Biagio Marini si deve la più antica sonata per violino solo (1617); le sue sonate<br />

del ’29 offrono importanti lineamenti tecnici (bicordi, scordature, la prima<br />

composizione a tre voci, ecc.). Anche Marco Uccellini è ricordato per l’evoluzione<br />

della tecnica violinistica, così come i già c<strong>it</strong>ati Michelangelo Rossi, chiamato<br />

Michelangelo ”del violino”, e Tarquinio Merula, autore di sonate notevoli per il<br />

valore storico ed estetico; Bartolomeo Montalbano fissò il color<strong>it</strong>o <strong>musica</strong>le con le<br />

parole “piano” e “forte”; Gaspare Zanetti scrisse il più vecchio metodo conosciuto<br />

”Il scolaro per imparare a suonar di violino” (1646).<br />

Una sensibil<strong>it</strong>à armonica nuova venne formandosi nella produzione strumentale.<br />

Scrisse Gian Battista Doni nel 1640: ”Biagio Marini sonava con tanta eccellenza che<br />

accoppiando alla dolcezza dell’armonia la quasi espressa naturalezza delle parole<br />

rendeva poco men che estatici gli ud<strong>it</strong>ori”. Gli“Affetti <strong>musica</strong>li” del 1617 sono<br />

l’Opera prima del Marini che fu a Venezia presso Monteverdi; proprio il t<strong>it</strong>olo<br />

rappresenta una sorta di “manifesto” di intenti. Egli fu il primo ad applicare la<br />

“teoria degli affetti” alla <strong>musica</strong> strumentale; il suo obiettivo è cioè quello di<br />

utilizzare il suono e la tecnica dei diversi strumenti per susc<strong>it</strong>are emozione,<br />

meraviglia, stupore.<br />

Aspetti più determinati prende con il violino la sonata; i primi aspetti sono le due<br />

forme di sonata da camera e da chiesa, l’una vicina alla su<strong>it</strong>e di danze, in voga<br />

verso la metà del secolo XVII, l’altra composta di pezzi alternativamente lenti e<br />

veloci, di sol<strong>it</strong>o per due violini e basso continuo.<br />

Nella seconda metà del secolo compaiono sonate che si sviluppano non più in un<br />

solo movimento; il senso costruttivo si fa più ampio e più ingegnoso. Giovanni<br />

Legrenzi, Giovanni Maria Bononcini e GIovan Battista V<strong>it</strong>ali furono tra i primi autori<br />

di sonate a più strumenti: il primo, anche autore di famosi melodrammi nello <strong>stile</strong><br />

veneziano, compose tra l’altro ”Sonate da chiesa e da camera” da due a sette<br />

strumenti; del secondo ebbe notevole fama per lungo tempo il trattato “Musico<br />

pratico” (1671), tradotto in tedesco nel 1701; le sonate del terzo, “violone da<br />

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