Influsso dello stile italiano sulla musica europea ... - ridolfifrancesco.it
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Innumerevoli furono i musici e i cantori <strong>it</strong>aliani chiamati all’estero dalla fine del<br />
secolo XV.<br />
Pietro e Simone Mercelli furono chiamati a Parigi nel 1497 come cantori nella<br />
Sainte Chapelle.<br />
In Francia la regina Anna, consorte di Carlo VIII, fece venire dall’Italia<br />
un’orchestrina di sei suonatori di tromba, tra cui Gian Domenico e Mariano da<br />
Milano e Niccolò da Verona, giudicati “li migliori trombetti del mondo”, che<br />
accompagnarono Galeazzo Sanseverino alla corte dei due sovrani; alcuni di loro<br />
rimasero in Francia.<br />
Organisti, suonatori di cornetto e trombone, liutisti e frottolisti lombardi, veneti e<br />
fiorentini, influenzarono l’arte dei canzonisti francesi.<br />
Luigi Rodilli, organista, fu maestro della cappella di Luigi XIII; Francesco e<br />
Alemanno Ajolla furono organisti a Lione.<br />
La concessione di un privilegio da parte del re di Francia per la stampa veneziana<br />
dei ricercari di Marcantonio Cavazzoni (1523) fa pensare ad una dimora a Parigi di<br />
quell’organista di fama internazionale; con lui nacque la prima vera testimonianza<br />
di una letteratura <strong>musica</strong>le per strumenti a tastiera, emancipata dai modelli vocali.<br />
Verso il 1530 Regolo Vecoli, suonatore di cornetto, fu a Lione e a Parigi dove si<br />
distinse anche come madrigalista.<br />
Alla corte di Francesco I dal 1530 troviamo gli strumentisti Bartolomeo, Maso e<br />
Paolo da Milano, Niccolò e Domenico da Lucca, Francesco da Birago, Francesco da<br />
Cremona, Cristoforo e Simone da Piacenza, Pietro Pagano; i virtuosi di tiorba<br />
Cristoforo Daressa e Jacopo Darobio, di tromba Giovanni del Maino, di cornetto<br />
Agostino Campagna, Giovan Battista e Marco da Verona, di liuto Pier Paolo Baroni,<br />
Alberto Trami, Antonio Francesco Paladini e suo figlio Giovanni Paolo (questi<br />
ultimi due passarono poi presso il duca di Lorena a Lione nel ’49).<br />
Celebre fu il liutista Alberto da Ripa, detto Alberto mantovano, che divenne<br />
signore di Carois, “valet de chambre” anche sotto Enrico II; suonò davanti<br />
all’imperatore Carlo V e al re d’Inghilterra Enrico VIII, scrisse sei libri di<br />
intavolature per liuto, fu maestro di G. de Morlaye. Con Francesco da Milano,<br />
anch’egli al servizio di Francesco I, fu il caposcuola dei liutisti francesi.<br />
Presso la casa di Lorena fu maestro di cappella del duca nel 1526 Luigi Lombardo,<br />
al servizio del cardinale nel 1542 Marco Antonio Gagliardelli e Vincenzo Mandini;<br />
nel 1576 troviamo Nicolò da Firenze, violinista, nel ‘79 Claudio da Firenze,<br />
virtuoso di viola e Giovanni Gastinchi, suonatore di cornamusa.<br />
Fabrizio Marino fu maestro di cappella nella cattedrale di Toul e poi al servizio<br />
della corte, dove dal 1580 al ’90 si esibì come liutista Jacopo d’Agnone.<br />
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