01.07.2013 Views

Esposizione della regola di diritto romano nemo pro parte testatus ...

Esposizione della regola di diritto romano nemo pro parte testatus ...

Esposizione della regola di diritto romano nemo pro parte testatus ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

^ 4 RTl'1)I E DOCUMENTI<br />

<strong>di</strong>seredarli uti filios. Appunto perchè come tali tengono quel po-<br />

sto in famiglia, che li chiama ai beni se non li esclu<strong>di</strong> una<br />

espressa sanzione delle autorevoli testamentarie <strong>di</strong>sposizioni. Per<br />

la qual cosa se colui, che in verita era figlio del testatore, si<br />

trovi <strong>di</strong>seredato così " quem scio ex me natum non esse „ o " natum<br />

ex adultero „ o " ex adulterio conceptum „; la <strong>di</strong>seredazione è del tutto<br />

inefficace, perchè fatta nella credenza erronea, che il medesimo<br />

non sia figlio, e per necessaria conseguenza non uti flii, 1. 14.<br />

2., 1. 15. de liben et post., 1. 1. § 9. de carbon. e<strong>di</strong>cto '.<br />

Parimenti dallo essere il testamento un pieno complesso <strong>di</strong><br />

leggi <strong>regola</strong>trici <strong>della</strong> famiglia, deriva, che non si sostenga la isti-<br />

tuzione dell' erede, se il testatore credeva per errore che fra se<br />

e l' istituito corresse un intimo rapporto <strong>di</strong> famiglia, ovvero se<br />

questo rapporto esistente all' epoca dello scritto testamento cessò<br />

<strong>di</strong> essere prima <strong>della</strong> morte del testatore. Un errore sopra la po-<br />

sizione dello scritto erede in una famiglia estranea, non vizia la<br />

istituzione, come se fu detto <strong>di</strong> Tizio, che non è figlio a Gajo:<br />

Titius, Gaji filius, lceres esto; 'e semplicemente una falsa <strong>di</strong>mostra-<br />

`Lione, innocua, 1. 48. § 3. de hered. instit. Ma ben altra impor-<br />

tanza ha il suddescritto errore sulle relazioni dell' istituito riguardo<br />

alla famiglia <strong>pro</strong>pria del testatore; imperocchè si crede, che il<br />

testatore medesimo, secondando il carattere del testamento <strong>romano</strong>,<br />

abbia riguardato come sostanziale per la sua <strong>di</strong>sposizione la supposta<br />

gua,litl', familiare déll' erede, 1. 5. C. de testament. " quae ut<br />

filiis testamento rclinquuntur, juxta ea, quae a Principibus statuta sunt,<br />

non deberi, certi juris est „,1. 4. C. de hered. instit. « Si pater tuus eum<br />

' Non osta la 1. 3. pr. de liber. et post. " si cum convicio <strong>di</strong>xerit, non nominandus,<br />

vcl non f tius meus, latro, gla<strong>di</strong>ator, magis est, ut rette exheredatus sit: et,<br />

si ex adultero natura <strong>di</strong>xerit „ . Ulpiano parla <strong>di</strong> convicium, dunque <strong>di</strong> cosa detta<br />

non per errore, ma per vera contumelia. II testatore <strong>di</strong>sse del figlio, ladrone e<br />

gla<strong>di</strong>atore, non perchè questo fosse o venisse dal testatore medesimo creduto veramente<br />

tale, ma per significare il <strong>pro</strong>prio <strong>di</strong>sgusto pel <strong>di</strong>portarsi del figlio stesso.<br />

Lo <strong>di</strong>sse figlio non suo, e nato da adultero, non perchè ciò pensasse e così intendesse<br />

<strong>di</strong> far <strong>di</strong>seredazione non uti filii, ma per esprimere quanto il figlio fosse da se<br />

degenerato.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!