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Identificazione termodinamica di un edificio - Automatica

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IDENTIFICAZIONE DEL MODELLO TERMODINAMICO DI UN EDIFICIO 24<br />

°C<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

Andamento varianza dell’errore<br />

greedy<br />

ottimo locale<br />

genetico<br />

50 100 150 200 250<br />

t (10 minuti)<br />

300 350 400 450<br />

Fig. 26. Varianza dell’errore al crescere del tempo sull’insieme dei sensori<br />

per i dati <strong>di</strong> validazione della simulazione. Il modello è stato identificato con<br />

PBSIDopt come in figura 25 e sono riportate le scelte ottenute tramite gli<br />

algoritmi euristici <strong>di</strong> selezione delle uscite.<br />

°C<br />

25<br />

24<br />

23<br />

22<br />

21<br />

20<br />

19<br />

18<br />

17<br />

Andamento su <strong>un</strong> sensore<br />

y<br />

catena aperta<br />

PBSID 2 (genetico)<br />

PBSID 2 (ottimo locale)<br />

200 400 600 800<br />

t (10 minuti)<br />

1000 1200 1400<br />

Fig. 27. Andamento della misura e delle stime su <strong>un</strong> sensore in simulazione<br />

(stesse con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> figura 25). Si nota come nella parte <strong>di</strong> validazione (ultimo<br />

terzo dei dati) la stima in catena aperta tenda a <strong>di</strong>vergere.<br />

passata la soluzione ottenuta con quello greedy e nella totalità<br />

dei casi analizzati ha portato dei miglioramenti in termini <strong>di</strong><br />

varianza a posteriori sulle uscite. Qualche <strong>di</strong>fficoltà, legata<br />

alle taratura dei parametri ed all’aleatorietà della procedeura,<br />

si è riscontrata col l’algoritmo genetico. Tale algoritmo ha<br />

com<strong>un</strong>que portato ad alc<strong>un</strong>i miglioramenti nella soluzione.<br />

Nelle figure 32 e 33 si possono apprezzare le <strong>di</strong>fferenze in<br />

termini <strong>di</strong> varianza empirica sulle uscite e <strong>di</strong> qualità della stima<br />

della temperatura <strong>di</strong> <strong>un</strong> particolare sensore. Si è riscontrato che<br />

spesso si ha <strong>un</strong> buon accordo sull’impiego della metrica basata<br />

su DARE e su quella basata sull’errore calcolato simulando<br />

il filtro stesso. I risultati presentati in questa sezione sono<br />

tutti basati sulla metrica DARE, molto più veloce in termini<br />

°C<br />

27<br />

26.5<br />

26<br />

25.5<br />

25<br />

24.5<br />

24<br />

23.5<br />

Varianza d’errore su <strong>un</strong> sensore (validazione)<br />

200 400 600 800<br />

t (10 minuti)<br />

1000 1200 1400<br />

y<br />

PBSID 5<br />

catena aperta<br />

Fig. 28. In figura sono riportati gli andamenti della temperatura <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />

particolare sensore interno all’e<strong>di</strong>ficio. In blu la misura reale, in verde la<br />

stima ottenuta con <strong>un</strong> filtro <strong>di</strong> Kalman tempo variante sulla base del modello<br />

derivante da PBSIDopt ed in rosso l’andamento in catena aperta derivante dallo<br />

stesso modello.<br />

°C<br />

30<br />

29<br />

28<br />

27<br />

26<br />

25<br />

Andamento <strong>di</strong> <strong>un</strong> sensore (validazione)<br />

50 100 150 200 250<br />

t (10 minuti)<br />

300 350 400 450 500<br />

y<br />

N4SID 5<br />

PBSID 5<br />

Fig. 29. In figura sono riportati gli andamenti della temperatura <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />

particolare sensore interno all’e<strong>di</strong>ficio. In blu la misura reale, in verde<br />

l’andamento della stima ottenuta con <strong>un</strong> filtro <strong>di</strong> Kalman tempo variante sulla<br />

base del modello derivante da PBSIDopt ed in rosso l’andamento della stima<br />

basata sul modello N4SID. In entrambe i casi la stima è fatta con <strong>un</strong> set <strong>di</strong><br />

cinque sensori e sui soli dati <strong>di</strong> validazione.<br />

computazionali. Si nota che l’altra metrica è da privilegiare<br />

qualora si intenda minimizzare anche la durata e l’entità del<br />

transitorio all’avvio del filtro (pur <strong>di</strong>pendendo ad esempio<br />

anche da altri parametri quali la varianza iniziale): a tal<br />

proposito si nota come le con<strong>di</strong>zioni iniziali per gli stati stimati<br />

attraverso il metodo empirico proposto in V-C si comportino<br />

molto meglio con i sistemi identificati tramite PBSIDopt e<br />

come quest’ultimo metodo sia in definitiva da preferire.

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