Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

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30.06.2013 Views

6 L’integrazione dell’agricoltura negli strumenti urbanistici dell’area di studio In questo capitolo è stata analizzata la legislazione umbra in tema di pianificazione territoriale 78 e gli strumenti urbanistici dei quattro comuni della Valle Umbra Nord per comprendere quali fattori sono stati considerati per la pianificazione degli spazi agricoli e per individuare le proposte o gli orientamenti indicati per lo sviluppo del settore agricolo e delle aree rurali. Il capitolo è strutturato in due paragrafi principali: il primo è dedicato alla pianificazione d’area vasta e il secondo alla pianificazione comunale e intercomunale. Entrambi i paragrafi sono articolati in sottoparagrafi suddivisi in periodi storici, dove sono stati riportati gli strumenti urbanistici del periodo considerato. La periodizzazione è stata definita sulla base di contesti di riferimento normativi e programmatici che hanno condizionato e determinato l’evoluzione degli strumenti e che sono stati ricomposti in tabelle riepilogative per facilitare la lettura della loro evoluzione nel tempo (Appendice E). 6.1 L’integrazione dell’agricoltura negli strumenti urbanistici di area vasta In questo paragrafo vengono analizzati i principali strumenti urbanisti a livello regionale (Piano Urbanistico Territoriale (PUT) 79 ) e provinciale (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) 80 ) in merito all’integrazione 78 Le scale di pianificazione territoriale in Italia coincidono con i livelli della struttura politico-amministrativa, articolata in Stato, Regioni, Province, Comuni. A ciascun livello di governo del territorio sono assegnate specifiche competenze di pianificazione in relazione alla scala degli interessi territoriali coinvolti. Questo sistema è attualmente imperniato sulle Regioni che, dopo la loro istituzione (1970), hanno assunto autonoma competenza legislativa in materia di urbanistica. Naturalmente la legislazione nazionale fornisce il comune quadro normativo di riferimento, ma le soluzioni regionali sono ritagliate sulle peculiari situazioni e sulle specifiche esigenze dei territori regionali e, pertanto, non possono essere generalizzate. Il loro studio, su base regionale, offre comunque interessanti spunti di comparazione e di confronto. 79 La Regione Umbria attraverso il PUT ha individuato le risorse presenti nel proprio territorio e definito le linee guida della pianificazione e della programmazione dell’intero ambito regionale. 80 I Piani Territoriali di Coordinamento (PTC) sono stati introdotti con la legge urbanistica 1150/1942 senza una specifica attribuzione ad ambiti amministrativi. Con il trasferimento alle regioni delle competenze in materia urbanistica, i PTC hanno in parte cambiato caratteristiche e denominazione attraverso la legislazione statale e regionale, che ha assegnato alle province specifiche attribuzioni in materia che includono la predisposizione dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali (PTCP). La provincia, attraverso il PTCP, costituisce una sorta di anello di congiunzione tra il livello di program-

L’integrazione dell’agricoltura negli strumenti urbanistici dell’area di studio dell’agricoltura e alla regolazione delle aree agricole. Sono stati analizzati anche i Documenti preliminari alla loro stesura e si è deciso di riportarli per una migliore comprensione della considerazione attribuita al settore agricolo attraverso una puntuale registrazione di tutti i passaggi. 6.1.1 Dal 1970 al 1990: la costituzione della Regione Umbria e la redazione del Piano Urbanistico Territoriale Regionale (PUT) Nel luglio del 1970 con l’insediamento del Consiglio Regionale dell’Umbria nasceva un nuovo soggetto politico-istituzionale: la Regione Umbria. a.1 Documento preliminare (1973) Nel Documento “Uso del territorio e Politica urbanistica. Proposte per la formazione del Piano Urbanistico Territoriale”, preliminare alla stesura del PUT, fra gli obiettivi prioritari della programmazione regionale viene indicato anche il «recupero del territorio agricolo al suo uso produttivo». Il Documento, articolato in sei capitoli 81 , fa un’analisi critica e preoccupata del settore agricolo (cfr. cap. 5), da cui emerge un’agricoltura socialmente percepita come «un problema degli anziani, un’attività economica, di norma non conseguente a libera scelta, ma a stato di necessità», un settore in cui i «giovani non intravedono nessuna possibilità di realizzare condizioni di vita e di lavoro adeguate alle loro aspirazioni». Affermazioni che, insieme ad altre problematiche 82 descritte, potrebbero trovare riscontro anche nella situazione attuale. Per cercare di risolvere la situazione in cui versava il settore agricolo viene suggerito di sostenere l’uso agricolo del suolo al fine di «impedire che il valore dei terreni subisca l’influenza di usi diversi (edilizia, turismo indifferenziato, speculazione)» (Uso del Territorio, 1973: 32). Al Documento sono allegate anche alcune tavole, due 83 delle quali riportano indicazioni relative alle aree agricole e zootecniche. Il limite maggiore di queste indicazioni risiede nella molteplicità di funzioni attribuite ai territori, dove quella agricola e agro-silvo-pastorale è solo uno dei tanti “usi” consentiti. Ne deriva che l’indicazione programmatica di far prevalere l’uso agricolo rispetto agli altri usi non trova riscontro nelle zonizzazioni. Inoltre, la delimitazione delle macroaree mazione e di indirizzo generale, che è proprio della Regione, e quello attuativo dei PRG comunali. Il PTCP costituisce, quindi, un complesso e organico piano di indirizzi, finalizzato alla definizione di indicazioni per la formazione dei PRG. I vincoli riguardano esclusivamente i beni ambientali e paesistici, data la valenza paesistica del piano. Alla fine del paragrafo sono stati riportati i nuovi strumenti di pianificazione regionale, ancora in formazione, che sostituiranno il PUT. 81 I sei capitoli sono: La Regione e la sua storia; Fenomeni e le contraddizioni in atto; Obiettivo generale della programmazione regionale; Linee generali dell’assetto territoriale regionale; Indicazioni transitorie di politica urbanistica; Proposta organizzativa per la redazione del piano urbanistico territoriale. 82 Fra le problematiche che ostacolano lo sviluppo dell’agricoltura il Documento indica, fra l’altro, l’uso indiscriminato del suolo per utilizzazioni extra-agricole che porta ad un aumento del valore del suolo; il frazionamento in piccoli appezzamenti di terreno non adatti alle forme moderne di conduzione agricola; la rete di intermediazione che determina una continua oscillazione del valore dei prodotti agricoli, creando un ulteriore motivo di insicurezza e un impedimento alla programmazione. 83 Si tratta delle tavole n. 8 “Zonizzazione regionale indicativa” e n. 9 “Indicazioni prioritarie di assetto territoriale”. 98

6 L’<strong>integrazione</strong> dell’agricoltura negli strumenti<br />

urbanistici dell’area di studio<br />

In questo capitolo è stata analizzata la legislazione umbra in tema di pianificazione<br />

territoriale 78 e gli strumenti urbanistici dei quattro comuni della Valle Umbra<br />

Nord per comprendere quali fattori sono stati considerati per la pianificazione<br />

degli spazi agricoli e per individuare le proposte o gli orientamenti indicati per lo<br />

sviluppo del settore agricolo e delle aree rurali. Il capitolo è strutturato in due paragrafi<br />

principali: il primo è dedicato alla pianificazione d’area vasta e il secondo<br />

alla pianificazione com<strong>una</strong>le e intercom<strong>una</strong>le. Entrambi i paragrafi sono articolati<br />

in sottoparagrafi suddivisi in periodi storici, dove sono stati riportati gli strumenti<br />

urbanistici del periodo considerato. La periodizzazione è stata definita sulla base<br />

di contesti di riferimento normativi e programmatici che hanno condizionato e<br />

determinato l’evoluzione degli strumenti e che sono stati ricomposti in tabelle riepilogative<br />

per facilitare la lettura della loro evoluzione nel tempo (Appendice E).<br />

6.1 L’<strong>integrazione</strong> dell’agricoltura negli strumenti urbanistici di area<br />

vasta<br />

In questo paragrafo vengono analizzati i principali strumenti urbanisti a livello<br />

regionale (Piano Urbanistico Territoriale (PUT) 79 ) e provinciale (Piano Territoriale<br />

di Coordinamento Provinciale (PTCP) 80 ) in merito all’<strong>integrazione</strong><br />

78 Le scale di pianificazione territoriale in Italia coincidono con i livelli della struttura politico-amministrativa, articolata in<br />

Stato, Regioni, Province, Comuni. A ciascun livello di governo del territorio sono assegnate specifiche competenze di<br />

pianificazione in relazione alla scala degli interessi territoriali coinvolti. Questo sistema è attualmente imperniato sulle<br />

Regioni che, dopo la loro istituzione (1970), hanno assunto autonoma competenza legislativa in materia di urbanistica.<br />

Naturalmente la legislazione nazionale fornisce il comune quadro normativo di riferimento, ma le soluzioni regionali sono<br />

ritagliate sulle peculiari situazioni e sulle specifiche esigenze dei territori regionali e, pertanto, non possono essere generalizzate.<br />

Il loro studio, su base regionale, offre comunque interessanti spunti di comparazione e di confronto.<br />

79 La Regione Umbria attraverso il PUT ha individuato le risorse presenti nel proprio territorio e definito le linee guida della<br />

pianificazione e della programmazione dell’intero ambito regionale.<br />

80 I Piani Territoriali di Coordinamento (PTC) sono stati introdotti con la legge urbanistica 1150/1942 senza <strong>una</strong> specifica<br />

attribuzione ad ambiti amministrativi. Con il trasferimento alle regioni delle competenze in materia urbanistica, i PTC<br />

hanno in parte cambiato caratteristiche e denominazione attraverso la legislazione statale e regionale, che ha assegnato alle<br />

province specifiche attribuzioni in materia che includono la predisposizione dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali<br />

(PTCP). La provincia, attraverso il PTCP, costituisce <strong>una</strong> sorta di anello di congiunzione tra il livello di program-

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