Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...
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L’area di studio: i comuni di Assisi, Bastia Umbra, Bettona e Cannara Per una definitiva soluzione delle vertenze bisognerà attendere il 1828, quando papa Leone XII approvò la costituzione di uno speciale Consorzio per l’esecuzione di lavori di bonifica della Valle, trasformatosi poi (1894) in Consorzio della Bonificazione Umbra, con sede a Spoleto, con il compito di provvedere alla sistemazione idraulico-forestale dell’intero bacino (Consorzio, 1993). L’attiva presenza di un’autorità di bacino non è riuscita comunque ad evitare che a più riprese le acque rioccupassero quei terreni faticosamente conquistati con le opere di bonifica e di regimazione idraulica. Le difficili condizioni ambientali della Valle avevano favorito lo sviluppo dei centri collinari e limitato quello delle località di pianura. Nell’area di indagine tre erano i centri collinari, oltre ad Assisi e Bettona, ambedue di origine preromana ed ancora esistenti, vi era il centro di Orvinium o Urbinum Hortense, che aveva acquistato una certa importanza in epoca romana, ma che fu letteralmente raso al suolo da Totila nel 545. Gli abitanti si rifugiarono allora nell’Insula sottostante, che prenderà il nome di “Cannara”, con esplicito riferimento al carattere palustre del luogo. Il piccolo castello medievale di Collemancio, edificato nei pressi del distrutto municipium romano, non ha avuto grande fortuna, anche perché era stata nel frattempo abbandonata la viabilità collinare, sostituita dal più comodo percorso lungo il piede della collina. Meno favoriti i centri di Bettona e Cannara, che si sviluppano sulle colline terziarie, rispetto al centro di Assisi che poggia saldamente sulla collina calcarea ben esposta (Desplanques, 1975). Gli insediamenti di pianura sono sorti attorno all’anno 1000 nelle insule che emergevano dall’impaludamento, in prossimità dei punti di attraversamento dei principali corsi d’acqua: Bastia Umbra (anticamente denominata Insula) sul Chiascio e Cannara (che deriva il suo nome dalla presenza del canneto) sul Topino (Gurrieri, 1954; Bizzozzero 1976). Questa collocazione strategica, da un lato, consentiva una costante operatività dei molini, azionati dai canali di derivazione dai fiumi; dall’altro, costituiva un punto di passaggio obbligato nei collegamenti fra i diversi territori, utilizzato anche come luogo di mercato e di scambio. In epoca moderna, fra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, Bastia Umbra e Cannara hanno acquisito un’ulteriore funzione come centri di servizio per la fitta maglia dell’appoderamento mezzadrile, che fin dal Seicento aveva colonizzato l’intera Piana. Del tutto singolari sono le vicende dall’insediamento di S. Maria degli Angeli nella piana di Assisi, la cui denominazione deriva da una piccola chiesa edificata dai Benedettini nel X secolo. Il luogo di culto acquistò una crescente importanza per volontà di Francesco di Assisi che, dopo aver ottenuto e restaurato l’edificio, denominato “Porziuncola” dal toponimo in cui sorgeva, fondò in questo luogo l’Ordine dei Frati Minori (1209). La concessione dell’indulgenza, nota come il “Perdono di Assisi”, concessa da papa Onorio III (1216) in favore di tutti coloro che raggiungevano in pellegrinaggio la Porziuncola, alimentò un tale afflusso su 69
L’area di studio: i comuni di Assisi, Bastia Umbra, Bettona e Cannara questo primo luogo francescano che fu necessario costruire una grande Basilica, realizzata fra il 1569 e il 1679, per l’accoglienza dei fedeli (Maiarelli, 1997). La rarefatta struttura insediativa della Piana di Assisi è bene evidenziata in una mappa, disegnata nel 1715 per la “Delineazione della pianta del fiume Ose ..” (Fig. 5.2), che mostra i centri di Assisi (A), con la sottostante basilica di S. Maria degli Angeli, di Bettona (B) e di Cannara (C), ai margini di una pianura che appare sostanzialmente disabitata, anche se in realtà era presidiata dai piccoli castelli medievali di Ospedalicchio, Bastia Umbra, Costano, Tordandrea e Castelnuovo. Le loro fortificazioni conferivano alla valle l’aspetto di una «“campagna armata” [..] che sembra rispondere ad una logica militare di conquista e di difesa del territorio, piuttosto che ad una organizzazione produttiva dei terreni» (Giacchè, 2005: 156). 70 Fig. 5.2 – Sebastiano Cipriani, “Delineazione della pianta del corso del fiume Ose […], secondo lo stato presente dell’anno 1715” B C Fonte: Archivio di Stato, Assisi Questo assetto, che è rimasto sostanzialmente immutato per secoli, è stato interessato dopo l’Unità nazionale da un processo di cambiamento, che ha completamente mutato la funzione degli insediamenti e la fisionomia dei luoghi. L’avvio della trasformazione è databile al 1866 quando vennero inaugurate le linee ferroviarie Roma-Ancona e Roma-Firenze, che avevano in comune il tratto Roma-Foligno. La localizzazione della stazione ferroviaria di Assisi a S. Maria degli Angeli, che a quel tempo coincideva con il grande Santuario, ha posto le condizioni per lo sviluppo del centro che è diventato nel tempo la più importante frazione del comune, al punto da superare nel 1971 lo stesso capoluogo per numero di abitanti. Ancor più strategica è stata la funzione esercitata dallo scalo ferroviario di Bastia Umbra che si è rivelato determinante nei primi decenni del Novecento per l’insediamento e lo sviluppo delle attività manifatturiere (metalmeccaniche e metallurgiche, laterizi), agro-alimentari (molino, pastificio, conserve alimentari, ta- A
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questo primo luogo francescano che fu necessario costruire <strong>una</strong> grande Basilica,<br />
realizzata fra il 1569 e il 1679, per l’accoglienza dei fedeli (Maiarelli, 1997). La<br />
rarefatta struttura insediativa della Piana di Assisi è bene evidenziata in <strong>una</strong> mappa,<br />
disegnata nel 1715 per la “Delineazione della pianta del fiume Ose ..” (Fig.<br />
5.2), che mostra i centri di Assisi (A), con la sottostante basilica di S. Maria degli<br />
Angeli, di Bettona (B) e di Cannara (C), ai margini di <strong>una</strong> pianura che appare sostanzialmente<br />
disabitata, anche se in realtà era presidiata dai piccoli castelli medievali<br />
di Ospedalicchio, Bastia Umbra, Costano, Tordandrea e Castelnuovo. Le<br />
loro fortificazioni conferivano alla valle l’aspetto di <strong>una</strong> «“campagna armata” [..]<br />
che sembra rispondere ad <strong>una</strong> logica militare di conquista e di difesa del territorio,<br />
piuttosto che ad <strong>una</strong> organizzazione produttiva dei terreni» (Giacchè, 2005:<br />
156).<br />
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Fig. 5.2 – Sebastiano Cipriani, “Delineazione della pianta del corso del fiume Ose […],<br />
secondo lo stato presente dell’anno 1715”<br />
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Fonte: Archivio di Stato, Assisi<br />
Questo assetto, che è rimasto sostanzialmente immutato per secoli, è stato interessato<br />
dopo l’Unità nazionale da un processo di cambiamento, che ha completamente<br />
mutato la funzione degli insediamenti e la fisionomia dei luoghi.<br />
L’avvio della trasformazione è databile al 1866 quando vennero inaugurate le<br />
linee ferroviarie Roma-Ancona e Roma-Firenze, che avevano in comune il tratto<br />
Roma-Foligno. La localizzazione della stazione ferroviaria di Assisi a S. Maria<br />
degli Angeli, che a quel tempo coincideva con il grande Santuario, ha posto le<br />
condizioni per lo sviluppo del centro che è diventato nel tempo la più importante<br />
frazione del comune, al punto da superare nel 1971 lo stesso capoluogo per numero<br />
di abitanti.<br />
Ancor più strategica è stata la funzione esercitata dallo scalo ferroviario di Bastia<br />
Umbra che si è rivelato determinante nei primi decenni del Novecento per<br />
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laterizi), agro-alimentari (molino, pastificio, conserve alimentari, ta-<br />
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