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Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

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L’evoluzione del concetto di spazio rurale e di agricoltura nel territorio e <strong>nella</strong> Politica<br />

Agricola Comunitaria<br />

vita delle comunità locali per disegnare <strong>una</strong> strategia che parta dai potenziali esistenti»<br />

27 .<br />

HEALT CHECK E LA PAC DOPO IL 2013<br />

Il processo di riforma della PAC continua con la pubblicazione di un documento<br />

da parte della Commissione Europea a seguito della "Valutazione dello stato di<br />

salute" (Health Check) della PAC, che si proponeva di fare il punto sull'esperienza<br />

della riforma del 2003 e di apportare gli adeguamenti necessari. Nel documento è<br />

chiaro l’intento di modernizzare e semplificare la PAC e di sopprimere le restrizioni<br />

nei confronti degli agricoltori, aiutandoli a reagire meglio ai segnali del<br />

mercato e a far fronte alle nuove “sfide”. Le principali novità riguardano l'aggiornamento<br />

del regime di pagamento unico, la modulazione progressiva dal primo al<br />

secondo pilastro, il disaccoppiamento totale degli aiuti, la revisione del sistema<br />

delle quote latte, la soppressione del set aside, il rafforzamento della condizionalità<br />

e l'inserimento di quattro nuove “sfide” 28 da realizzare attraverso la politica di<br />

sviluppo rurale. Nonostante le riforme, la PAC, assorbe ancora buona parte del<br />

bilancio 29 dell’Unione Europea. Tuttavia, se negli anni Settanta raggiungeva quasi<br />

il 70% del bilancio dell’UE, nel periodo 2007-2013 la quota della spesa agricola è<br />

scesa al 34% 30 . In merito alle conclusioni dell’Health check e alle prospettive della<br />

PAC dopo il 2013, diverse e discordi sono le opinioni 31 degli economisti agrari<br />

sia sulla modalità della spesa che sulla sua “giustificazione”. Sembra prevalente<br />

l’opinione che la legittimazione della spesa e la sopravvivenza della PAC nel lungo<br />

periodo è possibile solo se verranno promossi «in modo efficace gli interessi<br />

della società» e se la spesa si concentrerà «sui temi dove un intervento a livello<br />

europeo è in grado di generare <strong>maggiore</strong> valore» (Anania et al., 2009). Quindi<br />

<strong>una</strong> PAC, post-riforma 2013, che operativamente cancelli progressivamente il<br />

primo pilastro e che incentivi la produzione di beni pubblici 32 , soprattutto di beni<br />

ambientali, finanziabili attraverso il secondo pilastro. D’altro canto «en attendant<br />

de l'agriculture qu'elle produise un cadre de vie répondant aux désirs d'un monde<br />

citadin qui la comprend de moins en moins, la société actuelle oublie un peu trop<br />

souvent que la production agroalimentaire est une condition essentielle du déve-<br />

27 La citazione è tratta dalla Bozza di risoluzione formulata dalla Conferenza dell’ARE sullo sviluppo rurale tenutasi a<br />

Lillehammer, Oppland (N), il 29 febbraio 2008, in: www.aer.eu.<br />

28 Quattro sono le nuove “sfide” a cui viene chiamata a rispondere l’agricoltura e sono: cambiamenti climatici e rispetto del<br />

protocollo di Kyoto; energie rinnovabili; gestione delle risorse idriche; biodiversità e <strong>una</strong> nuova “sfida” di carattere settoriale<br />

quale la ristrutturazione del settore latterio-caseario in vista della fine del regime delle quote latte.<br />

29 Le informazioni relative al bilancio dell’UE sono tratte da : http://europa.eu/pol/agr/index_it.htm.<br />

30 La riduzione della quota destinata alla spesa agricola è dovuta: all’espansione delle altre competenze dell’UE, ai risparmi<br />

generati dalle riforme e al trasferimento di parte della spesa agricola (11%) allo sviluppo rurale.<br />

31 Fonte principale è stato il sito di Agriregionieuropa dal 2008 a fine 2009; sito gruppo 2013; alcuni convegni e seminari.<br />

32 “Beni Pubblici, cioè dei beni o dei servizi che hanno un valore per la collettività ma che non sono sufficientemente remunerati<br />

sul mercato. Questi beni pubblici possono includere la protezione dell’ambiente, la conservazione della biodiversità,<br />

della fertilità dei suoli e della qualità delle acque, la conservazione del paesaggio, la salubrità degli alimenti, la salute<br />

degli animali e delle piante e lo sviluppo rurale” (Anania, et al, 2009).<br />

32

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