Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...
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L’evoluzione del concetto di spazio rurale e di agricoltura nel territorio e <strong>nella</strong> Politica<br />
Agricola Comunitaria<br />
grata territoriale per lo sviluppo degli ambiti agricoli, rurali e periurbani. Si tratta<br />
di un progetto concepito per stimolare <strong>una</strong> “progettualità dal basso”, che riesca a<br />
mettere in rete e valorizzare tutte le risorse economiche, culturali e umane presenti<br />
nel territorio. «L’idea di utilizzare la forza dei legami <strong>nella</strong> realizzazione di reti di<br />
piccoli centri intende favorire la valorizzazione di nuovi stili di vita, servizi personalizzati<br />
capaci di aderire in modo flessibile alle esigenze sociali. In particolare<br />
nelle aree frizionali prossime alla città, si punta alla localizzazione dei servizi<br />
con livelli di reddito alternativi al valore delle aree edificabili, a partire da reti a<br />
diversa scala territoriale, disinnescando così le pressioni verso <strong>una</strong> progressiva<br />
amorfa espansione urbana» (Buttarelli, Ortu, 2008).<br />
VALUTAZIONI<br />
Positive sono le valutazioni espresse sulle esperienze dei parchi agricoli spagnoli<br />
perché hanno raggiunto l’obiettivo del mantenimento dell’agricoltura attraverso<br />
lo sviluppo dell’attività produttiva, creando al tempo stesso luoghi di incontro,<br />
sia fisico che relazionale, tra città e campagna. Gli imprenditori agricoli sono<br />
riusciti, infatti, a valorizzare i loro prodotti 13 , a diversificare le forme di commercializzazione<br />
(orto condiviso, punto vendita diretta, distributore latte crudo), e a<br />
integrare l’attività agricola con il turismo. Il raggiungimento di questi risultati è<br />
stato favorito dalla vicinanza dei centri urbani, che costituiscono un grande bacino<br />
d’utenza per i Parchi, ma anche dalla “riconoscibilità” degli spazi e dalle forme di<br />
promozione utilizzate (depliant, brochure,….). Nel corso degli undici anni di attività,<br />
il Parc Agrari de Baix de Llobregat è diventato uno spazio nel quale «gli autentici<br />
protagonisti sono gli agricoltori che, con la loro attività produttiva condotta<br />
con metodi moderni, garantiscono il proprio reddito, riqualificano il paesaggio<br />
e l’ambiente offrendo ai cittadini prodotti di qualità» (Montasell i Dorda, 2007).<br />
In merito alle esperienze italiane per quanto riguarda l’area romana, sia nel caso<br />
dei parchi agricoli che del PIT, non si possono fare valutazioni, considerando<br />
che sono ancora dei progetti in itinere. Relativamente ai parchi istituiti a Milano e<br />
a Palermo, diverso è stato il sostegno delle amministrazioni com<strong>una</strong>li e il coinvolgimento<br />
degli imprenditori agricoli, che nel corso degli anni hanno portato ad esiti<br />
opposti. Il Parco Agricolo Sud di Milano sta attraversando <strong>una</strong> fase di crescita e di<br />
valorizzazione che prevede l’inserimento di questa esperienza, con il sostegno<br />
delle amministrazioni locali, in un progetto più ampio, nato sotto la spinta<br />
dell’Expo che verrà organizzata a Milano nel 2015 sul tema “Nutrire il Pianeta”. Il<br />
Parco si dovrebbe riconfigurare come “distretto agricolo e culturale”, concepito<br />
come uno strumento capace di tutelare il paesaggio e il patrimonio storico e di garantire<br />
un reddito agli imprenditori agricoli, attraverso il potenziamento della multifunzionalità<br />
e la valorizzazione di tutte le risorse presenti nel territorio.<br />
13 Per esempio il Parco Agrario de Baix de Llobregat ha ottenuto sia il marchio “Prodotto fresco del Parco Agrario” per<br />
l’ortofrutta, che il riconoscimento IGP per il pollo “Prat”.<br />
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