Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...
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Conflitti e contrasti in atto<br />
Per ovviare, almeno in parte, a questi inconvenienti il Comitato chiedeva di ripensare<br />
all’allevamento suinicolo in un’ottica di filiera corta, per garantire <strong>maggiore</strong><br />
qualità della produzione (diminuendo la quantità dei capi allevati) e per aumentare<br />
l’occupazione sia negli allevamenti (ridottasi con il contratto di soccida),<br />
che nell’industria di trasformazione, trattenendo in zona l’intero valore aggiunto<br />
prodotto.<br />
Sul versante dei rapporti fra la nuova Amministrazione Com<strong>una</strong>le e gli allevatori<br />
è intervenuta la novità del PRG con cui, per la prima volta, veniva introdotta<br />
<strong>una</strong> regolazione della localizzazione degli allevamenti.<br />
Il nuovo Sindaco di Bettona si è premurato di anticipare ai diretti interessati le<br />
misure previste dal PRG, <strong>nella</strong> primavera del 2008 ancora in corso di redazione,<br />
per ridurre drasticamente numero e dimensioni degli impianti zootecnici. Veniva<br />
infatti annunciato l’obiettivo di arrivare ad un dimezzamento dei capi suini e alla<br />
delocalizzazione delle stalle liberando «le zone a ridosso dei centri abitati, in particolare<br />
tutta l’area di Sala, Cerreto e il versante sinistro del Topino-Chiascio<br />
fino a Ponte di ferro. Per giungere a questo importante risultato è stato necessario<br />
un grande lavoro di mediazione che ha consentito di trovare soluzioni concordate<br />
con i soggetti, dalla Regione, alla Provincia, dagli enti di bacino alla Sovrintendenza,<br />
che saranno chiamati a pronunciarsi nel merito e ad approvare lo<br />
strumento urbanistico» 184 .<br />
Per evitare che la chiusura delle stalle potesse procurare un’ingiusta perdita di<br />
valore agli allevatori, il Comune avrebbe corrisposto un indennizzo in termini di<br />
volume edificatorio nei limiti consentiti dalla normativa vigente.<br />
La fase di redazione del PRG è stata quindi utilizzata dall’Amministrazione per<br />
“concertare” con gli allevatori le misure da assumere per il risanamento del settore.<br />
Il Comune ha portato avanti questa “trattativa” con l’apporto tecnico di un<br />
gruppo multidisciplinare di esperti, tra cui un agronomo soprattutto per analizzare<br />
le singole situazioni e poi per concordare le forme di indennizzo in favore degli<br />
allevatori disposti a cessare l’attività, fornendo <strong>una</strong> valida alternativa che potesse<br />
garantire lo stesso reddito dell’attività zootecnica. La soluzione concordata prevede<br />
la conversione dei metri cubi della stalla in metri cubi edificabili, con fattori di<br />
correzione a seconda della localizzazione. Tutti gli allevatori sono stati contattati<br />
con il risultato che il 60% (24 allevatori) ha deciso di cessare l’attività, mentre il<br />
40% ha accettato di delocalizzarla.<br />
Durante la fase di indagine diretta è emerso che alcuni imprenditori, in particolare<br />
quelli più anziani, senza ricambio generazionale e con piccoli allevamenti,<br />
hanno percepito la sollecitazione dell’Amministrazione come <strong>una</strong> “pressione” nei<br />
loro confronti, mentre altri hanno interpretato la richiesta del Comune solo come<br />
184 Dichiarazione rilasciata dal Sindaco, Lamberto Marcantonini, al periodico del Comune “Bettona Domani” nel maggio<br />
del 2008<br />
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