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Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

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Gli agricoltori<br />

Questa percentuale (tra aziende che hanno diversificato e non) potrebbe essere<br />

differente, considerando che l’indagine ha riguardato un campione non rappresentativo,<br />

e solo <strong>una</strong> rilevazione sulla totalità delle unità aziendali o su un campione<br />

rappresentativo, potrebbe fornire l’esatta percentuale delle aziende che hanno diversificato.<br />

I risultati dell’indagine condotta nel 2007 in un’area della green belt londinese<br />

sono solo in parte simili a quelli ottenuti nell’area di studio. I maggiori ostacoli<br />

alla diversificazione sono risultati la mancanza di capitale e la difficoltà, soprattutto<br />

economica, ad assumere personale, come emerso anche nell’ area di studio.<br />

Nell’area londinese sono state però rilevate anche altre problematiche legate alla<br />

pianificazione urbanistica, alla legislazione ambientale, alla difficoltà di accesso<br />

alla terra e infine alla riforma della Politica Agricola Comune. Questi aspetti non<br />

sono stati evidenziati dagli intervistati nell’area di studio come ostacoli ai fini della<br />

diversificazione aziendale.<br />

Sezione VII: Rapporto tra città e campagna e tra imprenditori agricoli e<br />

cittadini: sinergie e conflitti (CC)<br />

Questa sezione, come anticipato <strong>nella</strong> parte metodologica, è stata costruita tenendo<br />

conto di ricerche precedenti, sia per focalizzare i punti critici e potenziali<br />

già evidenziati in letteratura sia per produrre risultati confrontabili.<br />

Gli imprenditori agricoli considerano la prossimità ai centri urbani come vantaggiosa<br />

per la possibilità di usufruire di servizi e infrastrutture utili sia per la loro<br />

vita quotidiana (scuola, farmacie, centri commerciali, poste, stazione, mezzi pubblici<br />

di trasporto etc.) che per la loro attività (centri di rivendita di prodotti agricoli,<br />

mezzi di ricambio, assistenza tecnica). Inoltre vedono <strong>nella</strong> vicinanza ai centri<br />

urbani la possibilità di differenziare la propria attività nelle forme di commercializzazione<br />

dei prodotti (mercato, vendita diretta, gruppi di acquisto) e <strong>nella</strong> fornitura<br />

di servizi in particolare legati al turismo (considerata la loro vicinanza ad un<br />

polo turistico famoso come Assisi).<br />

Per quanto riguarda gli svantaggi, legati alla prossimità dei centri urbani, la<br />

maggior parte degli imprenditori intervistati ha indicato situazioni di conflittualità<br />

con i vicini (spesso persone che vivono in campagna, ma che non sono agricoltori)<br />

a causa di rumori e odori prodotti dall’attività agricola e della presenza di piccoli e<br />

grandi rifiuti nei propri terreni. Gli imprenditori che hanno le aziende in prossimità<br />

dei centri abitati di Bastia e Santa Maria degli Angeli hanno detto di avvertire<br />

l’aumento della pressione urbana per la competizione di uso dei suoli.<br />

La maggior parte degli intervistati si sono lamentati anche dei maggiori vincoli<br />

e limiti imposti dagli strumenti urbanistici, nonché dei maggiori controlli sia sugli<br />

interventi edificatori che sull’adeguamento delle strutture alle normative ambientali,<br />

soprattutto nel caso di aziende zootecniche.<br />

Da un’indagine, condotta nell’hinterland milanese da Branduini nel 2004, è<br />

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