Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...
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Assisi: il riconoscimento dell’UNESCO, l’agricoltura e le aree naturali protette<br />
conversione, viene consentito l’uso di fertilizzanti di sintesi secondo il codice di<br />
buona pratica agronomica, previa autorizzazione del gestore del Parco. L’unico<br />
vero vincolo è posto sulle attività pastorali e zootecniche, che sono consentite esclusivamente<br />
ai residenti nei comuni del Parco e condotte secondo le modalità e<br />
le procedure stabilite dal Parco con apposito disciplinare.<br />
L’impatto <strong>maggiore</strong> sul settore agricolo è dato dalla presenza dei cinghiali, ma<br />
proprio per limitarne i danni nel 2009 è stata redatta dall’agronomo Ernesto Allegretti<br />
la “Valutazione di Incidenza. Piano di Riequilibrio Faunistico del Cinghiale”.<br />
L’obiettivo del Piano consiste nell’esecuzione di un numero programmato di<br />
abbattimenti e catture, al fine di riportare la popolazione di cinghiali ad un livello<br />
sostenibile per l’eco-sistema Parco e al fine di limitare i danni arrecati alle attività<br />
produttive, principalmente a quelle agricole. Addirittura viene previsto un servizio<br />
di pronto intervento per il loro abbattimento, che potrà essere attivato dal Parco su<br />
richiesta scritta da parte degli agricoltori o altri soggetti economici. Nell’area del<br />
Parco rientrano anche i quattro siti SIC, ognuno dei quali è provvisto di un proprio<br />
Piano di Gestione, elaborato in modo compatibile con il Piano del Parco.<br />
7.2.2 Piani di Gestione dei Siti SIC<br />
I Piani di Gestione dei Siti SIC 148 rappresentano un adempimento comunitario<br />
in applicazione delle Direttive 79/409/CEE “Uccelli” e 92/43/CEE “Habitat”. La<br />
Regione Umbria li considera anche come un oggettivo alleggerimento delle procedure<br />
obbligatorie relative alla Valutazione di Incidenza, derivanti dalla Direttiva<br />
“Habitat” e dal DPR 357/1997, e anche come un’opportunità, dal punto di vista<br />
strategico, per un utilizzo mirato dei fondi POR e PSR 2007-2013. Esse infatti<br />
contengono, al loro interno, rispettivamente, misure indirizzate al finanziamento<br />
di progetti di valorizzazione dei Siti Natura 2000 e misure specifiche, finalizzate<br />
ad incentivare o indennizzare azioni volte alla tutela e conservazione della biodiversità<br />
presente. I piani di gestione dei Siti SIC, ricadenti nel comune di Assisi,<br />
sono stati elaborati nel 2007 dal Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale (Ce-<br />
SAR), che ha costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare, al cui interno erano<br />
presenti tre agronomi e un economista agrario. La struttura dei Piani di Gestione<br />
corrisponde in parte a quella del Piano di Gestione UNESCO di Assisi dove a un<br />
inquadramento territoriale, fatto sulla base dei dati ISTAT, segue un’analisi, che<br />
mette in evidenza i punti di criticità e debolezza, per arrivare a definire le strategie<br />
di gestione e conservazione dei siti. I punti critici sollevati <strong>nella</strong> fase di analisi so-<br />
148 Il Sito di Interesse Comunitario o Sito di Importanza Comunitaria (SIC) è definito dalla Direttiva Comunitaria<br />
92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fa<strong>una</strong> selvatiche nota anche<br />
come Direttiva "Habitat", recepita in Italia a partire dal 1997. Secondo quanto stabilito dalla direttiva, ogni stato membro<br />
della Comunità Europea deve redigere un elenco di siti (i cosiddetti pSIC, proposte di Siti di Importanza Comunitaria) nei<br />
quali si trovano habitat naturali e specie animali e vegetali. Sulla base di questi elenchi, e coordinandosi con gli stati stessi,<br />
la Commissione redige un elenco di Siti d'Interesse Comunitario (SIC). Entro sei anni dalla dichiarazione di SIC l'area deve<br />
essere dichiarata dallo stato membro zona speciale di conservazione (ZSC). L'obiettivo è quello di creare <strong>una</strong> rete europea<br />
di ZSC e zone di protezione speciale (ZPS) destinate alla conservazione della biodiversità denominata Natura 2000.<br />
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