Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...
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Assisi: il riconoscimento dell’UNESCO, l’agricoltura e le aree naturali protette proposti, in quanto si tratta di uno strumento ancora in fase di elaborazione, al contrario del Piano di Gestione, consegnato ad ottobre 2009. PIANO DI GESTIONE Il Piano di Gestione di Assisi viene considerato come uno “strumento multifunzionale” in grado di connettere la tutela con la valorizzazione e la pianificazione. Il Piano non si limita a dare indicazioni sulla tutela e la valorizzazione del sito, ma fornisce anche indicazioni di tipo tecnico e operativo. Nonostante per sua natura non implichi vincoli normativi, il Comune di Assisi ha voluto considerarlo, come sottolineato dal Sindaco Ricci nell’introduzione del Piano di Gestione stesso, uno “strumento cogente e incisivo” da integrare all’interno del nuovo PRG della città. Il Piano di Gestione di Assisi fa riferimento alle Linee Guida indicate dal MI- BAC ma “ne sviluppa i contenuti e la metodologia” in quanto il sito comprende più di una categoria di bene, essendo stato riconosciuto come bene diffuso (siti francescani), come bene paesaggistico (paesaggio) e bene concentrato (centro storico). Il piano è strutturato in tre parti. Nella prima parte è presentato il quadro di riferimento generale, dove viene descritta l’evoluzione del paesaggio agrario e del sistema socio-economico che lo ha determinato. Nella seconda parte si passa alla descrizione del sito e alla diagnosi territoriale attraverso l’analisi SWOT 145 , in modo tale da definire le strategie da mettere in atto sulla base dei punti di forza e debolezza rilevati. Per quanto riguarda il settore agricolo i punti di forza evidenziati sono due: una elevata capacità produttiva agricola legata anche alla presenza di produzioni tipiche di qualità quali il vino e l’olio e una sempre crescente importanza del ruolo dell’agricoltura per la salvaguardia dell’ambiente in aree marginali. I punti di debolezza, numericamente maggiori rispetto ai punti di forza, sono: la forte senilizzazione delle campagne, la ridotta redditività, il limitato uso di marchi di qualità certificati e il rischio dell’abbandono delle colture alto-collinari. In questo quadro solo tre sono le opportunità individuate per il settore agricolo che sono, da un lato, il recupero degli edifici rurali, che possono trovare una valorizzazione con nuove attività economiche compatibili, in particolare quella agrituristica, dall’altro il rafforzamento dell’associazionismo agricolo e la crescita dell’agricoltura biologica, come elementi per il miglioramento dell’attività produttiva. L’unica minaccia rilevata è la «difficoltà di ricambio generazionale» (Piano 145 L'analisi SWOT, conosciuta anche come Matrice TOWS, è uno strumento di pianificazione strategica usata per valutare i punti di forza (Strengths), di debolezza (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats) di un progetto o di un’azienda per evidenziare in modo chiaro e sintetico le variabili che possono agevolare oppure ostacolare il raggiungimento degli obiettivi del progetto o dell’azienda. Attualmente l’uso di questa tecnica è stato esteso alle diagnosi territoriali e alla valutazione dei programmi regionali; i regolamenti comunitari ne richiedono l’utilizzo per la valutazione di piani e programmi. 135
Assisi: il riconoscimento dell’UNESCO, l’agricoltura e le aree naturali protette di Gestione, 2009: 135). Infine nella terza parte vengono presentati i cinque Piani 146 , come indicato nelle Linee Guida Ministeriali per la redazione del Piano di Gestione, attraverso i quali vengono individuate le strategie di conservazione, valorizzazione e gestione del sito e le modalità di monitoraggio. In base ai risultati dell’analisi SWOT sono stati definiti gli Obiettivi Strategici, dove l’attività agricola viene considerata come un anello della catena turisticoculturale, che produce prodotti tipici, che possono essere inseriti in una filiera «produttiva del settore culturale-religioso». Sulla base degli obiettivi sono state individuate le “direttrici di sistema” che nel caso dell’agricoltura vanno nella direzione di «potenziare la filiera economica nel campo dei prodotti tipici ed identitari dell’area e della relativa rete distributiva di vendita al dettaglio» (Piano di Gestione, 2009: 142). È stata poi approfondita la “direttrice di valorizzazione e di sviluppo storicoculturale-religioso”, che si articola in tre assi principali. Per quanto riguarda il primo asse, relativo alla “conservazione e valorizzazione della città di Assisi e del suo paesaggio culturale”, l’agricoltura viene considerata per il paesaggio che genera. Infatti viene specificata l’importanza di individuare all’interno del territorio comunale «gli ambiti di protezione speciale della città e del suo paesaggio culturale». Per quanto riguarda il secondo asse, relativo alla “promozione e realizzazione delle iniziative di valorizzazione culturale e turistica del sito”, l’agricoltura viene presa in considerazione per il «recupero e la valorizzazione delle tradizioni eno-gastronomiche e dei prodotti tipici locali», valorizzazione possibile attraverso la realizzazione di «itinerari paesaggistici-ambientali». Infine per quanto riguarda il terzo asse relativo alla “realizzazione di un Piano di Marketing territoriale e promozione del “Marchio Assisi”, si propone la “creazione del “Marchio Assisi” e di una coerente politica promozionale per la sua valorizzazione e differenziazione rispetto agli altri comprensori. Il Marchio Assisi dovrebbe essere utilizzato per promuovere sia eventi e iniziative culturali, sia produzioni agro-alimentari tipiche. Essenziale a questo scopo è l’innalzamento della qualità delle produzioni che per Assisi dovrebbe essere uno dei principali obiettivi, considerando anche che si trova già all’interno di una zona DOC per il vino e DOP per l’olio. Emerge però l’assenza di un «quadro conoscitivo dettagliato dello stato attuale delle produzioni tipiche locali e delle relative dinamiche territoriali al fine di definire i percorsi, gli strumenti e le misure di valorizzazione», e di “standard di qualità” relativi ai prodotti enogastronomici tipici. Le uniche azioni proposte, oltre alla creazione del “Marchio Assisi”, sono la realizzazione di percorsi e di fiere del gusto e la «progettazione di itinerari enogastronomici», al fine di valorizzare e promuovere i prodotti. Queste iniziative 146 Nelle Linee Guida del 2004 del MIBAC la struttura del Piano di Gestione viene articolata in cinque Piani relativi: alla conoscenza; alla tutela e conservazione; alla valorizzazione; alla comunicazione e promozione e infine al monitoraggio. 136
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Assisi: il riconoscimento dell’UNESCO, l’agricoltura e le aree naturali protette<br />
proposti, in quanto si tratta di uno strumento ancora in fase di elaborazione, al<br />
contrario del Piano di Gestione, consegnato ad ottobre 2009.<br />
PIANO DI GESTIONE<br />
Il Piano di Gestione di Assisi viene considerato come uno “strumento multifunzionale”<br />
in grado di connettere la tutela con la valorizzazione e la pianificazione.<br />
Il Piano non si limita a dare indicazioni sulla tutela e la valorizzazione del sito, ma<br />
fornisce anche indicazioni di tipo tecnico e operativo. Nonostante per sua natura<br />
non implichi vincoli normativi, il Comune di Assisi ha voluto considerarlo, come<br />
sottolineato dal Sindaco Ricci nell’introduzione del Piano di Gestione stesso, uno<br />
“strumento cogente e incisivo” da integrare all’interno del nuovo PRG della città.<br />
Il Piano di Gestione di Assisi fa riferimento alle Linee Guida indicate dal MI-<br />
BAC ma “ne sviluppa i contenuti e la metodologia” in quanto il sito comprende<br />
più di <strong>una</strong> categoria di bene, essendo stato riconosciuto come bene diffuso (siti<br />
francescani), come bene paesaggistico (paesaggio) e bene concentrato (centro storico).<br />
Il piano è strutturato in tre parti.<br />
Nella prima parte è presentato il quadro di riferimento generale, dove viene descritta<br />
l’evoluzione del paesaggio agrario e del sistema socio-economico che lo ha<br />
determinato.<br />
Nella seconda parte si passa alla descrizione del sito e alla diagnosi territoriale<br />
attraverso l’analisi SWOT 145 , in modo tale da definire le strategie da mettere in<br />
atto sulla base dei punti di forza e debolezza rilevati. Per quanto riguarda il settore<br />
agricolo i punti di forza evidenziati sono due: <strong>una</strong> elevata capacità produttiva agricola<br />
legata anche alla presenza di produzioni tipiche di qualità quali il vino e<br />
l’olio e <strong>una</strong> sempre crescente importanza del ruolo dell’agricoltura per la salvaguardia<br />
dell’ambiente in aree marginali. I punti di debolezza, numericamente<br />
maggiori rispetto ai punti di forza, sono: la forte senilizzazione delle campagne, la<br />
ridotta redditività, il limitato uso di marchi di qualità certificati e il rischio<br />
dell’abbandono delle colture alto-collinari.<br />
In questo quadro solo tre sono le opportunità individuate per il settore agricolo<br />
che sono, da un lato, il recupero degli edifici rurali, che possono trovare <strong>una</strong> valorizzazione<br />
con nuove attività economiche compatibili, in particolare quella agrituristica,<br />
dall’altro il rafforzamento dell’associazionismo agricolo e la crescita<br />
dell’agricoltura biologica, come elementi per il miglioramento dell’attività produttiva.<br />
L’unica minaccia rilevata è la «difficoltà di ricambio generazionale» (Piano<br />
145 L'analisi SWOT, conosciuta anche come Matrice TOWS, è uno strumento di pianificazione strategica usata per valutare<br />
i punti di forza (Strengths), di debolezza (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats) di un progetto<br />
o di un’azienda per evidenziare in modo chiaro e sintetico le variabili che possono agevolare oppure ostacolare il raggiungimento<br />
degli obiettivi del progetto o dell’azienda. Attualmente l’uso di questa tecnica è stato esteso alle diagnosi territoriali<br />
e alla valutazione dei programmi regionali; i regolamenti comunitari ne richiedono l’utilizzo per la valutazione di piani<br />
e programmi.<br />
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