Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

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30.06.2013 Views

L’integrazione dell’agricoltura negli strumenti urbanistici dell’area di studio le «aree di permanenza del paesaggio agrario storico, in quanto luogo di addensamento della cultura agricola elaborata nel tempo» e le «aree agricole di pregio a ridosso delle mura urbane». Gli ambiti sono stati suddivisi in sotto-zone con disposizioni normative in relazione ai caratteri paesaggistici di ciascuna. Alla classificazione basata sui valori storico-ambientali, segue una “regolamentazione” delle aree riferita ai caratteri di strutturazione dei paesaggi e degli elementi di trasformazione, dove il fine è la tutela del paesaggio, piuttosto che dell’attività agricola. In particolare gli ambiti di tutela maggiore sono la piana cerealicola tra Assisi e S. Maria degli Angeli e la collina olivata sotto le mura urbiche. Due zone definite come «memoria delle sistemazioni agricole» e «parte del sistema d’intervisibilità storica di Assisi». L’obiettivo della Variante diventa quindi il mantenimento dei «valori in esse incorporati» più che delle realtà produttive presenti. La zonizzazione adottata, molto simile a quella del PUC, da cui si differenzia per una maggiore attenzione al paesaggio agrario storico, è articolata in sei aree agricole differenti. Variante Generale al PRG di Bastia Umbra (2001) Anche a Bastia Umbra si è resa necessaria una Variante Generale 126 al PRG di Astengo. Infatti dopo l’approvazione del primo PRG sono state introdotte numerose varianti, che hanno in parte modificato il disegno iniziale di Astengo, pur senza rinnegarne l’impianto e gli elementi strutturali. Le varianti sono state attuate principalmente per la costruzione o l’espansione di aree industriali (in particolare nell’area di Ospedalicchio) e commerciali (Complesso della Fiera), che hanno interessato principalmente il territorio agricolo e le zone produttive. Le evoluzioni del sistema socio-economico e insediativo (cfr. paragrafo 4.3) hanno portato a vistose mutazioni, intervenute nel paesaggio agricolo con la perdita di «appoderamenti, coltivazioni tradizionali, vigneti, oliveti e alberature e case coloniche» e dell’importanza del settore. Infatti Bastia Umbra «in pochi decenni, da piccolo paese legato all’agricoltura, al commercio e con una modesta base industriale, orientata soprattutto alla trasformazione di prodotti agricoli […] è diventata un’importante realtà industriale» (Comune di Bastia Umbra, 1996: 33 e 49). Preso atto di questa situazione gli obiettivi della variante, che riguardano il settore agricolo, sono: il contenimento e riqualificazione delle aree già urbanizzate, per evitare ulteriori consumi di suolo agricolo; la tutela ambientale e la «protezione delle aree destinate ad uso agricolo». La protezione di queste aree viene prevista sia «per consentire ad un’attività produttiva così importante […] di continuare ad operare», sia per cogliere «occasioni per sviluppare nuove attività economi- 126 La Variante Generale al Piano Regolatore di Bastia, approvata dal Consiglio comunale con delibera n. 44/2001, è stata redatta da un gruppo di lavoro coordinato da Paolo Ceccarelli che ha consegnato la relazione e gli elaborati del Piano il 14 dicembre 1996. 121

L’integrazione dell’agricoltura negli strumenti urbanistici dell’area di studio che» (sportive, ricreative, educative, turistiche), nella consapevolezza che, non disponendo di emergenze storico-artistiche, per «costruire una nuova qualità ed una nuova identità di Bastia, gli elementi naturali esistenti nel suo territorio sono a tal fine una risorsa strategica di rilievo» (Comune di Bastia Umbra, 1996: 51- 52). Viene promossa un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, specializzata nei settori dell’allevamento e delle colture specializzate e competitiva, in grado di impedire «attraverso una tutela più attenta della risorsa territorio […] l’ulteriore compromissione dei suoli a causa di un’urbanizzazione diffusa e disordinata» (Comune di Bastia Umbra, 1996: 63). I propositi di salvaguardia delle aree agricole e di sviluppo del ruolo produttivo e multifunzionale dell’agricoltura non si ritrovano nelle indicazioni di governo della città. Infatti le aree agricole, individuate come zone da difendere, sono le aree «comprese fra Ospedalicchio ed il Capoluogo, fino ai confini con Assisi, certamente le più interessanti dal punto di vista paesaggistico» (Comune di Bastia Umbra, 1996: 68), che vengono tutelate per evitare la saldatura tra i due centri più che per le loro potenzialità produttive. Quindi “operativamente” vengono poi tutelate le aree agricole con preminente ruolo paesaggistico, indicazione presente anche nel precedente PRG redatto da Astengo, e viene anche, tramite l’ adozione di un Piano Particolareggiato (PPE) istituito il “Parco agricolo del Sistema Centrale” come indicato dal PUC 127 . Il PRG si adegua al PUC anche per la zonizzazione delle aree agricole con l’individuazione di quattro categorie 128 . 6.2.3 Dal 2000 al 2009: il riconoscimento dell’importanza dell’agricoltura multifunzionale e del paesaggio Nell’ultimo decennio c’è stata un’evoluzione significativa nell’integrazione delle aree agricole negli strumenti urbanistici, dimostrata dal coinvolgimento, per la prima volta, di agronomi nella fase di redazione dei PRG. Nonostante vi sia stata una partecipazione di figure professionali, la metodologia adottata per l’analisi 127 A differenza degli altri comuni, il Comune di Bastia nella variante al Piano regolatore, approvata con Delibera consiliare n. 108/1996, richiama alcuni principi e indicazioni contenute nel PUC proprio in merito al territorio agricolo. Mentre il PUC era in vigore, il Comune di Bastia con atto consigliare n. 23 del 20 marzo 1992 ha approvato la prescrizione contenuta nel parere S.T.A n. 14 del 12.12.1991 secondo cui: “l’area agricola prevista dal PRG vigente tra Bastia e S.Maria degli Angeli dovrà essere delimitata come prescritto dal PUC”. Si tratta di un’area piuttosto vasta e sottoposta ad una complessa normativa urbanistica per la pluralità delle destinazioni, per l’alternanza di aree prevalentemente agricole con zone densamente edificate (lungo via Roma e via Irlanda). La conferma che non si tratti di una semplice area agricola è offerta dalla normativa elaborata dagli stessi progettisti, che hanno suddiviso il territorio in sotto-zone con destinazioni d’uso miste, prevedendo zone CCR a verde attrezzato, zone B (edificate) e aree agricole. La complessità di quest’area si è accresciuta per effetto della viabilità. Il Consiglio comunale di Bastia ha infatti approvato (delibera n. 3 del 10 febbraio 2003) un nuovo tracciato, in variante al PRG, disposto lungo lasse nord-sud. Lo stesso tracciato (con lievi differenze) è stato riproposto dalla viabilità collegata al PRUSST “dalla ricostruzione allo sviluppo”, adottata con delibera consiliare n. 37 del 9 giugno 2003 e non ancora approvata perchè il Comune di Assisi non ha ratificato il tracciato, per la parte condivisa con Bastia. Questa viabilità in entrambi i casi, divide il Parco Agricolo in due parti, compromettendo quel poco di agricolo che si voleva forzatamente rintracciare. 128 Questa ripartizione è stata ulteriormente articolata nelle Norme Tecniche di Attuazione della Variante Generale che suddivide le zone agricole (art. 28) in: zone E1: zone agricole di pregio (art.29); zone E1-Cv:zone agricole di pregio con possibilità di attività estrattive; E2:zone agricole di rispetto urbano; zone Ec: zone agricole compromesse; zona E3: parco agricolo; ed infine le zone E4:zone agricolo di rispetto fluviale. 122

L’<strong>integrazione</strong> dell’agricoltura negli strumenti urbanistici dell’area di studio<br />

che» (sportive, ricreative, educative, turistiche), <strong>nella</strong> consapevolezza che, non<br />

disponendo di emergenze storico-artistiche, per «costruire <strong>una</strong> nuova qualità ed<br />

<strong>una</strong> nuova identità di Bastia, gli elementi naturali esistenti nel suo territorio sono<br />

a tal fine <strong>una</strong> risorsa strategica di rilievo» (Comune di Bastia Umbra, 1996: 51-<br />

52). Viene promossa un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, specializzata nei settori<br />

dell’allevamento e delle colture specializzate e competitiva, in grado di impedire<br />

«attraverso <strong>una</strong> tutela più attenta della risorsa territorio […] l’ulteriore<br />

compromissione dei suoli a causa di un’urbanizzazione diffusa e disordinata»<br />

(Comune di Bastia Umbra, 1996: 63).<br />

I propositi di salvaguardia delle aree agricole e di sviluppo del ruolo produttivo<br />

e multifunzionale dell’agricoltura non si ritrovano nelle indicazioni di governo<br />

della città. Infatti le aree agricole, individuate come zone da difendere, sono le<br />

aree «comprese fra Ospedalicchio ed il Capoluogo, fino ai confini con Assisi, certamente<br />

le più interessanti dal punto di vista paesaggistico» (Comune di Bastia<br />

Umbra, 1996: 68), che vengono tutelate per evitare la saldatura tra i due centri più<br />

che per le loro potenzialità produttive. Quindi “operativamente” vengono poi tutelate<br />

le aree agricole con preminente ruolo paesaggistico, indicazione presente anche<br />

nel precedente PRG redatto da Astengo, e viene anche, tramite l’ adozione di<br />

un Piano Particolareggiato (PPE) istituito il “Parco agricolo del Sistema Centrale”<br />

come indicato dal PUC 127 . Il PRG si adegua al PUC anche per la zonizzazione<br />

delle aree agricole con l’individuazione di quattro categorie 128 .<br />

6.2.3 Dal 2000 al 2009: il riconoscimento dell’importanza dell’agricoltura<br />

multifunzionale e del paesaggio<br />

Nell’ultimo decennio c’è stata un’evoluzione significativa nell’<strong>integrazione</strong><br />

delle aree agricole negli strumenti urbanistici, dimostrata dal coinvolgimento, per<br />

la prima volta, di agronomi <strong>nella</strong> fase di redazione dei PRG. Nonostante vi sia stata<br />

<strong>una</strong> partecipazione di figure professionali, la metodologia adottata per l’analisi<br />

127 A differenza degli altri comuni, il Comune di Bastia <strong>nella</strong> variante al Piano regolatore, approvata con Delibera consiliare<br />

n. 108/1996, richiama alcuni principi e indicazioni contenute nel PUC proprio in merito al territorio agricolo. Mentre il<br />

PUC era in vigore, il Comune di Bastia con atto consigliare n. 23 del 20 marzo 1992 ha approvato la prescrizione contenuta<br />

nel parere S.T.A n. 14 del 12.12.1991 secondo cui: “l’area agricola prevista dal PRG vigente tra Bastia e S.Maria degli<br />

Angeli dovrà essere delimitata come prescritto dal PUC”. Si tratta di un’area piuttosto vasta e sottoposta ad <strong>una</strong> complessa<br />

normativa urbanistica per la pluralità delle destinazioni, per l’alternanza di aree prevalentemente agricole con zone densamente<br />

edificate (lungo via Roma e via Irlanda). La conferma che non si tratti di <strong>una</strong> semplice area agricola è offerta dalla<br />

normativa elaborata dagli stessi progettisti, che hanno suddiviso il territorio in sotto-zone con destinazioni d’uso miste,<br />

prevedendo zone CCR a verde attrezzato, zone B (edificate) e aree agricole. La complessità di quest’area si è accresciuta<br />

per effetto della viabilità. Il Consiglio com<strong>una</strong>le di Bastia ha infatti approvato (delibera n. 3 del 10 febbraio 2003) un nuovo<br />

tracciato, in variante al PRG, disposto lungo lasse nord-sud. Lo stesso tracciato (con lievi differenze) è stato riproposto<br />

dalla viabilità collegata al PRUSST “dalla ricostruzione allo sviluppo”, adottata con delibera consiliare n. 37 del 9 giugno<br />

2003 e non ancora approvata perchè il Comune di Assisi non ha ratificato il tracciato, per la parte condivisa con Bastia.<br />

Questa viabilità in entrambi i casi, divide il Parco Agricolo in due parti, compromettendo quel poco di agricolo che si<br />

voleva forzatamente rintracciare.<br />

128 Questa ripartizione è stata ulteriormente articolata nelle Norme Tecniche di Attuazione della Variante Generale che<br />

suddivide le zone agricole (art. 28) in: zone E1: zone agricole di pregio (art.29); zone E1-Cv:zone agricole di pregio con<br />

possibilità di attività estrattive; E2:zone agricole di rispetto urbano; zone Ec: zone agricole compromesse; zona E3: parco<br />

agricolo; ed infine le zone E4:zone agricolo di rispetto fluviale.<br />

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