30.06.2013 Views

Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

L’<strong>integrazione</strong> dell’agricoltura negli strumenti urbanistici dell’area di studio<br />

Per quanto riguarda le aree agricole sono state invece aggiunte alcune informazioni,<br />

anche a livello cartografico, che non erano presenti nel PUT in vigore a<br />

quell’epoca (LR 52/1983), costituite dalle zone di produzione dei vini DOC, dalle<br />

zone vocate per la raccolta dei tartufi e dalla mappa delle localizzazioni dei frantoi<br />

e degli agriturismi (Tav. I.4.2 relativa alle “Produzioni in area extraurbana”).<br />

Il PTCP, in particolare, pone attenzione alle produzioni di qualità identificate<br />

nell’olio, nel vino e nel tartufo, produzioni che vanno «garantite quale ricchezza<br />

colturale che può avere forti ricadute in ambito economico e produttivo soprattutto<br />

nelle aree deboli e marginali […]. Obiettivo che viene visto anche come ricaduta<br />

positiva per la conservazione dei caratteri fondativi del paesaggio» (PTCP, 3-<br />

73).<br />

Nel PTCP per la prima volta vengono introdotte le “aree agricole urbane”, definite<br />

come le “zone agricole interne e di «bordo» dei centri urbani”, che costituiscono<br />

<strong>una</strong> categoria a parte, differenziata dalla “categoria «formale» e di funzionamento<br />

dell'edificato urbano” e da “quella <strong>dell'agricoltura</strong> intensiva”. Viene<br />

demandata ai PRG la necessità di provvedere al «recupero sul piano funzionale e<br />

formale di tali aree qualificandole come “filtro” tra il paesaggio agricolo e<br />

l’edificato» (art. 27 “Criteri progettuali di componenti paesaggistiche”,<br />

dell’Atlante della Struttura del PTCP).<br />

Tuttavia, queste aree non sono state rappresentate <strong>nella</strong> cartografia che distingue<br />

solamente le aree urbane da quelle extraurbane, a loro volta suddivise in aree<br />

agricole, indicate in bianco circondate da riga verde; e aree agricole speciali, categoria<br />

a cui afferiscono le aree agricole pregiate, di rispetto ambientale e i boschi,<br />

indicate con <strong>una</strong> riga continua verde.<br />

Nell’adeguamento al PUT (2002) le variazioni rispetto al tema della ricerca sono<br />

limitate.<br />

La categoria delle “aree agricole urbane”, pur mantenendo la stessa definizione,<br />

muta la sua denominazione in “aree agricole periurbane”; come nel PTCP,<br />

queste aree non vengono però zonizzate. Viene, invece, proposto un diverso 95 azzonamento<br />

per le aree extraurbane suddivise in: “aree agricole di particolare interesse”<br />

(righe incrociate verdi), zone compromesse e zone prive di particolare interesse<br />

(colore bianco); a differenza del PTCP del 2000 dove con il colore bianco<br />

venivano indicate le zone agricole.<br />

In merito alle indicazioni per lo sviluppo del settore viene riconfermata<br />

l’importanza di puntare su un’agricoltura eco-compatibile a basso impatto, multifunzionale<br />

e sulle produzioni di qualità. Per la valorizzazione delle produzioni olivicole<br />

e vinicole, indicate già nel PTCP come produzioni tipiche provinciali,<br />

viene consentito di classificare, all’interno dell’area agricola, <strong>una</strong> zona definita<br />

95 La suddivisione del PTCP del 1996 era limitata a due sole tipologie: zone agricole (colore bianco) e zone di pregio ambientale<br />

e zone a qualunque titolo vincolate (perimetro con riga continua verde).<br />

104

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!