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La programmazione in agricoltura nell'esperienza della Regione ...

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Inizialmente il C.I.P.A.A. elabora uno Schema di piano agricolo<br />

nazionale 7 contenente «gli <strong>in</strong>dirizzi generali e gli obiettivi 8 da conseguire ai<br />

f<strong>in</strong>i <strong>della</strong> presente legge 9 ». Le Regioni sono poi chiamate ad esprimere allo<br />

stesso pareri ed osservazioni sullo Schema e ad <strong>in</strong>viarne uno regionale.<br />

Dopodiché, sentite le organizzazioni s<strong>in</strong>dacali e professionali, le<br />

associazioni dei produttori di settore riconosciute; ascoltate le proposte<br />

degli enti di amm<strong>in</strong>istrazione statale con competenze a riguardo; visti gli<br />

Schemi di programma regionale, ecc…, il C.I.P.A.A. adotta il Piano agricolo<br />

nazionale 10 e lo sottopone all’approvazione del Consiglio dei M<strong>in</strong>istri. Una<br />

volta approvato, le Regioni, entro breve tempo (trenta giorni), adottano<br />

programmi <strong>in</strong>erenti ad ogni s<strong>in</strong>golo settore oggetto <strong>della</strong> legge<br />

«apportando anche eventuali variazioni e modifiche a provvedimenti già<br />

adottati <strong>in</strong> precedenza al f<strong>in</strong>e di coord<strong>in</strong>arli con i programmi medesimi 11 ».<br />

In questo contesto assume un ruolo fondamentale la fase di<br />

partecipazione fra C.I.P.A.A. (Stato), Regioni, organizzazioni s<strong>in</strong>dacali,<br />

associazioni nazionali di categoria, ecc…, <strong>in</strong> quanto da essa dipende la<br />

riuscita o meno <strong>della</strong> <strong>programmazione</strong> agricola sia a livello nazionale che<br />

regionale.<br />

<strong>La</strong> legge “Quadrifoglio” diviene operativa già dal 1978, ma con un Piano<br />

“stralcio” annuale 12 , equivalente al Piano agricolo nazionale per il 1978,<br />

r<strong>in</strong>viando così l’adozione del Piano pluriennale di un anno.<br />

Dei f<strong>in</strong>anziamenti previsti dalla legge ne privilegiano <strong>in</strong> particolare le<br />

«imprese familiari coltivatrici s<strong>in</strong>gole ed associate; le cooperative agricole<br />

e i loro consorzi, (…); le associazioni dei produttori riconosciute; gli<br />

7 «Lo Schema di piano agricolo nazionale [1979-82] venne approvato nelle due sedute<br />

del Cipaa del 16 e del 26 aprile 1979. Il 3 maggio esso venne trasmesso ai M<strong>in</strong>isteri dei<br />

lavori pubblici, dell’<strong>in</strong>dustria e delle partecipazioni statali, alla Cassa per il Mezzogiorno,<br />

alle regioni, alle organizzazioni professionali (Coldiretti, Confcoltiva tori, Conf<strong>agricoltura</strong>),<br />

agli organismi s<strong>in</strong>dacali, alle organizzazioni cooperative nazionali, alle unioni nazionali<br />

delle associazioni dei produttori e a numerosi altri enti agricoli e non.», CESARETTI<br />

CLAUDIO M., <strong>La</strong> <strong>programmazione</strong> <strong>in</strong> <strong>agricoltura</strong>. Il piano agricolo nazionale, Milano,<br />

Franco Angeli Libri s.r.l., 1985, nota n. 1, pag. 84.<br />

8 Lo Schema di piano agricolo nazionale deve <strong>in</strong>oltre stabilire gli <strong>in</strong>terventi di competenza<br />

nazionale, l’ammontare dei f<strong>in</strong>anziamenti per l’attuazione del Piano agricolo nazionale e la<br />

ripartizione di questi fra Stato e Regioni. Per approfondimenti, vedi art. 3, Lg. cit.<br />

9 Art. 3, 1° comma, punto a), Lg. cit.<br />

10 Il Piano agricolo nazionale rappresenta un’articolazione del Piano agricolo-alimentare<br />

nazionale (P.A.A.N.), che riassume <strong>in</strong>terventi nel settore agricolo, dell’<strong>in</strong>dustria alimentare<br />

e di quella <strong>in</strong>erente alla produzione dei macch<strong>in</strong>ari agricoli e simili. Il P.A.A.N. a sua volta<br />

si rifà alle <strong>in</strong>dicazioni dettate dallo Schema di piano agricolo-alimentare nazionale.<br />

11 Art. 5, 1° comma, Lg. cit.<br />

12 «Il Piano agricolo nazionale per l’anno 1978, dal Cipaa dapprima approvato come<br />

Schema nella seduta del 16 maggio 1978, fu poi def<strong>in</strong>itivamente adottato il successivo 4<br />

agosto per essere <strong>in</strong>viato al Consiglio dei m<strong>in</strong>istri dopo aver acquisito i pareri delle<br />

amm<strong>in</strong>istrazioni e degli enti <strong>in</strong>teressati, delle regioni e delle organizzazioni di cui alla<br />

legge, e con l’<strong>in</strong>tesa <strong>della</strong> Commissione regionale», CESARETTI CLAUDIO M., op. cit.,<br />

nota n. 10, pag. 52.<br />

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