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La programmazione in agricoltura nell'esperienza della Regione ...

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- far conoscere agli <strong>in</strong>teressati le possibilità di perfezionamento delle<br />

persone che lavorano <strong>in</strong> <strong>agricoltura</strong> e le prospettive loro offerte nel<br />

settore agricolo e negli altri settori;<br />

- fornire eventualmente agli <strong>in</strong>teressati consigli e orientamenti per lo<br />

svolgimento, il proseguimento o la cessazione def<strong>in</strong>itiva dell’attività<br />

agricola o per la eventuale scelta di un’attività non agricola, ovvero per<br />

la cessazione def<strong>in</strong>itiva dell’attività;<br />

- fornire adeguate <strong>in</strong>formazioni e organizzare <strong>in</strong>contri e scambi per<br />

consentire o facilitare la partecipazione <strong>della</strong> popolazione rurale alla<br />

elaborazione <strong>della</strong> <strong>programmazione</strong> zonale;<br />

- far conoscere e valutare le possibilità di soluzioni associative e<br />

cooperativistiche nell’ambito dei processi di produzione, trasformazione<br />

e commercializzazione dei prodotti agricoli 26 ».<br />

Lo svolgimento di tale attività spetta alla <strong>Regione</strong>, che la <strong>in</strong>diri zza e la<br />

coord<strong>in</strong>a su tutto il territorio marchigiano, approvando anche programmi<br />

proposti dagli Enti delegati 27 .<br />

Altrettanto importante è l’impegno regionale rivolto alla formazione<br />

professionale degli addetti <strong>in</strong> <strong>agricoltura</strong> allo scopo di creare personale<br />

qualificato nel settore. Alla <strong>Regione</strong> compete la cura degli aspetti<br />

organizzativi <strong>della</strong> formazione, come la predisposizione dei criteri per un<br />

suo corretto svolgimento, il coord<strong>in</strong>amento dei programmi, ecc. Invece, la<br />

<strong>programmazione</strong> vera e propria, la gestione e il controllo dei corsi di<br />

formazione e qualificazione professionale viene rimessa agli Enti delegati.<br />

3.2.4 Aiuti per l’<strong>agricoltura</strong> montana e le zone svantaggiate (Dir.<br />

Cee 268/75) 28<br />

Anche l’<strong>agricoltura</strong> di montagna viene sottoposta ad <strong>in</strong>terventi<br />

comunitari di carattere strutturale. In particolare è prevista un’<strong>in</strong>dennità<br />

compensativa annua agli imprenditori agricoli e «aiuti agli <strong>in</strong>vestimenti<br />

collettivi per la produzione foraggera, per la sistemazione e l’attrezzature<br />

26 Vedi art. 52, L.Reg. cit.<br />

27 Gli Enti delegati (Comuni, Associazioni di Comuni e Comunità Montane) hanno il<br />

compito di programmare e gestire l’attività d’<strong>in</strong>formazione sociale co<strong>in</strong>volgendo i<br />

lavoratori e i produttori agricoli attraverso il Comitato consultivo previsto all’art. 30 <strong>della</strong><br />

L.Reg. 42/77. Per lo svolgimento dei compiti di <strong>in</strong>formazione socio-economica, gli Enti<br />

delegati possono anche rivolgersi ad istituti, enti ed associazioni regionali nella misura<br />

disposta dall’art. 54, 1° comma, <strong>della</strong> L.Reg. cit.<br />

28 <strong>La</strong> Dir. Cee n. 75/268 viene abrogata dall’art. 41. del Reg. CEE n. 950 del 20 maggio<br />

1997, “relativo al miglioramento dell’efficienza delle strutture agricole” (G.U.C.E. L. 142<br />

del 2 giugno 1997).<br />

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