La programmazione in agricoltura nell'esperienza della Regione ...

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30.06.2013 Views

Il Piano Mansholt n. 2 rappresenta un importante punto di riferimento per la stesura delle Direttive Cee socio-strutturali del 1972 14 e del 1975 15 , che avviano un processo di svolta nel panorama agricolo nazionale e marchigiano. 3.2 L’attuazione regionale delle direttive socio-strutturali e delle leggi n. 153/75 e n. 352/76 per la riforma dell’agricoltura La necessità di una riforma strutturale in agricoltura per migliorare le condizioni di vita e il reddito degli agricoltori e delle loro famiglie viene accolta dalle Direttive socio-strutturali nn.rr. 159-160-161/72 e nr. 268/75. Le prime tre vengono recepite con evidente ritardo dalla legge n. 153 del 1975 16 , mentre per la Dir. 268/75 sulla montagna e le zone svantaggiate 17 i tempi sono più brevi, poco più di un anno dalla sua emanazione. Di conseguenza anche le Regioni, chiamate direttamente in causa nell’applicazione delle direttive, tardano nell’emanare leggi a riguardo. La Regione Marche ne dà attuazione solo nel 1977 con L.Reg. n. 42 18 , attraverso cui intende superare gli squilibri economici e sociali presenti nel territorio e sviluppare l’agricoltura. In proposito, ritiene opportuno «promuovere interventi idonei a sviluppare l’occupazione 14 Dir. Cee n. 159/72 relativa all’ammodernamento delle aziende agricole; Dir. Cee n. 160/72 concernente l’incoraggiamento alla cessazione dell’attività agricola ed alla destinazione della superficie agricola utilizzata a scopi di miglioramento delle strutture; Dir. Cee n. 161/72 concernente l’informazione socio-economica e la qualificazione professionale delle persone che lavorano nell’agricoltura. Le tre Direttive, datate 17 aprile 1972, vengono pubblicate nella Gazzetta ufficiale delle Comunità Europee (G.U.C.E.) L. 96 del 23 aprile 1972. 15 Dir. Cee n. 268 del 28 aprile 1975, sull’agricoltura di montagna e di talune zone svantaggiate, pubblicata in G.U.C.E. L. 128 del 19 maggio 1975. 16 Legge 9 maggio 1975, n. 153 (Attuazione delle direttive del Consiglio delle Comunità europee per la riforma dell’agricoltura), in G.U. n. 137 del 26 maggio 1975. 17 Legge 10 maggio 1976, n. 352 (Attuazione della direttiva comunitaria sull’agricoltura di montagna e di talune zone svantaggiate), in G.U. n. 146 del 4 giugno 1976. 18 L.Reg. 28 ottobre 1977, n. 42 (Attuazione delle direttive 72/159-160-161/CEE, 75/268/CEE e delle leggi 9.5.1975, n. 153 e 10.5.1976, n. 352 per la riforma dell’agricoltura), in B.U.R.-Marche n. 65 del 4 novembre 1977; modificata con L.Reg. 9 luglio 1984, n. 17 (Modificazione ed integrazione della L.R. 28.10.1977, n. 42), in B.U.R.- Marche n. 66 del 12 luglio 1984. 57

e la produzione, a migliorare il livello dei redditi e le condizioni di vita e di lavoro della popolazione agricola attraverso l’ammodernamento e il potenziamento delle strutture produttive, a prevedere forme di integrazione di reddito della popolazione agricola di montagna e delle zone svantaggiate, a stimolare la mobilità delle terre e il riordino fondiario e migliorare il grado di formazione generale e professionale delle persone che lavorano in agricoltura 19 ». 3.2.1 L’ammodernamento e il potenziamento delle strutture agricole (Dir. Cee 159/72) L’ammodernamento delle strutture agricole 20 riguarda le imprese familiari coltivatrici singole o associate, le cooperative agricole e le associazioni e società di imprenditori agricoli. Sulla base dei loro piani di sviluppo aziendale si erogano aiuti finanziari. Tali piani, così come previsto dalla Dir. Cee n. 159/72, rappresentano un primo vero cambiamento in ambito di finanziamenti in agricoltura. Infatti, a differenza dei due Piani Verdi, che elargiscono interventi “a pioggia” 21 agli operatori del settore agricolo, il piano di sviluppo aziendale deve contenere per essere tale, e dunque approvato e poi finanziato, la dimostrazione che una volta realizzato si raggiungono livelli di remunerazione del lavoro pari a quella media dei settori extra-agricoli (al netto degli oneri sociali) per una o due unità lavorative uomo (ULU) 22 . Esso è, dunque, un intervento “di risultato”, nel quale si deve dar prova di essere in grado di migliorare realmente la produttività della propria impresa per poter usufruire dei finanziamenti comunitari. 19 Art. 1, 2° comma, L.Reg. cit. 20 L’ammodernamento delle strutture riguarda anche la tenuta della contabilità aziendale agricola, per la quale sono previsti contributi regionali. 21 Per interventi a “pioggia” s’intendono quei finanziamenti pubblici elargiti ad operatori di un dato settore senza l’imposizione di particolari condizioni per accedervi e vincoli di risultato. 22 Cfr. artt. 12 e 13, L.Reg. cit. 58

Il Piano Mansholt n. 2 rappresenta un importante punto di riferimento<br />

per la stesura delle Direttive Cee socio-strutturali del 1972 14 e del 1975 15 ,<br />

che avviano un processo di svolta nel panorama agricolo nazionale e<br />

marchigiano.<br />

3.2 L’attuazione regionale delle direttive socio-strutturali<br />

e delle leggi n. 153/75 e n. 352/76 per la riforma<br />

dell’<strong>agricoltura</strong><br />

<strong>La</strong> necessità di una riforma strutturale <strong>in</strong> <strong>agricoltura</strong> per migliorare le<br />

condizioni di vita e il reddito degli agricoltori e delle loro famiglie viene<br />

accolta dalle Direttive socio-strutturali nn.rr. 159-160-161/72 e nr. 268/75.<br />

Le prime tre vengono recepite con evidente ritardo dalla legge n. 153<br />

del 1975 16 , mentre per la Dir. 268/75 sulla montagna e le zone<br />

svantaggiate 17 i tempi sono più brevi, poco più di un anno dalla sua<br />

emanazione. Di conseguenza anche le Regioni, chiamate direttamente <strong>in</strong><br />

causa nell’applicazione delle direttive, tardano nell’emanare leggi a<br />

riguardo. <strong>La</strong> <strong>Regione</strong> Marche ne dà attuazione solo nel 1977 con L.Reg. n.<br />

42 18 , attraverso cui <strong>in</strong>tende superare gli squilibri economici e sociali<br />

presenti nel territorio e sviluppare l’<strong>agricoltura</strong>. In proposito, ritiene<br />

opportuno «promuovere <strong>in</strong>terventi idonei a sviluppare l’occupazione<br />

14 Dir. Cee n. 159/72 relativa all’ammodernamento delle aziende agricole; Dir. Cee n.<br />

160/72 concernente l’<strong>in</strong>coraggiamento alla cessazione dell’attività agricola ed alla<br />

dest<strong>in</strong>azione <strong>della</strong> superficie agricola utilizzata a scopi di miglioramento delle strutture;<br />

Dir. Cee n. 161/72 concernente l’<strong>in</strong>formazione socio-economica e la qualificazione<br />

professionale delle persone che lavorano nell’<strong>agricoltura</strong>. Le tre Direttive, datate 17 aprile<br />

1972, vengono pubblicate nella Gazzetta ufficiale delle Comunità Europee (G.U.C.E.) L.<br />

96 del 23 aprile 1972.<br />

15 Dir. Cee n. 268 del 28 aprile 1975, sull’<strong>agricoltura</strong> di montagna e di talune zone<br />

svantaggiate, pubblicata <strong>in</strong> G.U.C.E. L. 128 del 19 maggio 1975.<br />

16 Legge 9 maggio 1975, n. 153 (Attuazione delle direttive del Consiglio delle Comunità<br />

europee per la riforma dell’<strong>agricoltura</strong>), <strong>in</strong> G.U. n. 137 del 26 maggio 1975.<br />

17 Legge 10 maggio 1976, n. 352 (Attuazione <strong>della</strong> direttiva comunitaria sull’<strong>agricoltura</strong> di<br />

montagna e di talune zone svantaggiate), <strong>in</strong> G.U. n. 146 del 4 giugno 1976.<br />

18 L.Reg. 28 ottobre 1977, n. 42 (Attuazione delle direttive 72/159-160-161/CEE,<br />

75/268/CEE e delle leggi 9.5.1975, n. 153 e 10.5.1976, n. 352 per la riforma<br />

dell’<strong>agricoltura</strong>), <strong>in</strong> B.U.R.-Marche n. 65 del 4 novembre 1977; modificata con L.Reg. 9<br />

luglio 1984, n. 17 (Modificazione ed <strong>in</strong>tegrazione <strong>della</strong> L.R. 28.10.1977, n. 42), <strong>in</strong> B.U.R.-<br />

Marche n. 66 del 12 luglio 1984.<br />

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